Il web supera la televisione e diventa il principale canale d’informazione

Il web supera la tv: un cambiamento epocale nel consumo informativo
Nel panorama informativo italiano, si sta verificando una metamorfosi significativa che ha visto l’ascesa di Internet come principale fonte di notizie. I dati dell’Agcom rivelano che nel 2023, per la prima volta, la televisione ha ceduto il passo a Internet, con il 52,4% degli italiani che preferisce il web per informarsi. Questo trend, proseguito nel 2024, esprime chiaramente un cambiamento epocale che coinvolge soprattutto le generazioni più giovani. Infatti, la televisione, che nel 2019 era lo strumento più utilizzato per l’informazione con il 67,4% della popolazione, ha subito una flessione notevole, scendendo al 46,5%. Questo dato evidenzia un calo del 21% in soli quattro anni, sottolineando il passaggio a nuovi paradigmi di consumo informativo.
Evoluzione dei mezzi di informazione in Italia
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Negli ultimi anni, l’evoluzione dei mezzi di informazione in Italia ha assunto contorni nettamente delineati, trasformando il modo in cui i cittadini accedono e assimilano notizie. L’analisi condotta dall’Agcom ha reso evidente il declino della televisione, un tempo ritenuta un pilastro dell’informazione nazionale. Nell’arco di cinque anni, la percentuale di italiani che si rivolge alla tv è diminuita drasticamente, mentre Internet ha guadagnato terreno, diventando il canale prediletto per oltre la metà della popolazione. Questo scenario si delinea in un contesto in cui i quotidiani cartacei vedono un abbassamento della loro presa, con meno del 18% degli utenti che continua a leggerli regolarmente. L’effetto della digitalizzazione e della proliferazione dei dispositivi mobile ha accelerato questa transizione, facilitando l’accesso alle informazioni in tempo reale.
Fiducia nei mezzi tradizionali rispetto ai digitali
Le dinamiche di fiducia nei mezzi di informazione tradizionali rispetto a quelli digitali rivelano una realtà complessa. Sebbene il 65,6% della popolazione affermi di avere una fiducia moderata o alta in almeno un mezzo di informazione, è interessante notare come i mezzi tradizionali continuino a dominare in termini di affidabilità percepita. Gli italiani mostrano una forte predilezione per il servizio pubblico televisivo, il quale è considerato la fonte più attendibile, soprattutto tra le fasce più anziane della popolazione. Al contempo, la fiducia nei social media e nelle piattaforme di video condivisione è significativamente bassa: quasi il 30% della popolazione nutre scetticismo riguardo alle notizie provenienti da queste fonti. La figura degli influencer, nonostante la loro crescente rilevanza nei media moderni, resta poco credibile, con solo il 2,2% degli italiani che si fida di loro. Questo scenario di fiducia differenziata evidenzia l’importanza continua dei mezzi di comunicazione tradizionali, nonostante il progressivo spostamento verso l’informazione digitale, dove la qualità e la verifica delle fonti rimangono cruciali.
Preferenze generazionali e pratiche di informazione
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Il panorama informativo attuale è fortemente influenzato dalle preferenze generazionali, che determinano le modalità e i mezzi attraverso cui i cittadini accedono alle notizie. Le ricerche indicano una chiara differenza tra le diverse fasce di età, mostrando una propensione marcata dei più giovani verso un’informazione prevalentemente digitale. Tra coloro che utilizzano i social network, ben il 50,5% dichiara di venire a conoscenza delle notizie prima attraverso questi canali rispetto ad altri mezzi tradizionali. Questa situazione è ulteriormente evidenziata dalle abitudini che gli utenti adottano: più del 40% si limita a interagire con i contenuti tramite azioni passive, come cliccare su un link o mettere “mi piace”, mentre le interazioni attive come i commenti o le discussioni sono meno frequenti. Un aspetto interessante è il ruolo del passaparola, che continua a mantenere una sua importanza, in quanto un cittadino su dieci lo utilizza come fonte informativa. Questo scenario suggerisce che la digitalizzazione non solo ha modificato le fonti di informazione, ma ha anche ampliato le modalità di consumo e interazione con i contenuti.
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