Che cos’è un profumo
I profumi variano a seconda della composizione, che determinano intensità diverse e diversi effetti. Come ha spiegato l’esperto: “È composto da ingredienti naturali e molecole sintetiche. Più semplice è la formula, più è facile da annusare e comprendere”. Le diverse sfaccettature dipendono dalla cosiddetta piramide olfattiva, che tiene conto del modo in cui evaporano questi componenti: “C’è sempre una nota di testa più o meno volatile, una nota di cuore più floreale che dura 2 o 3 ore e una nota di fondo con note più pesanti di muschio, legno o vaniglia.” Queste danno potenza e diffusione alla fragranza. Io costruisco il mio profumo partendo dalla testa.
Si dice infatti che siano proprio le note di testa a spingere all’acquisto: sono quelle che si sentono per prime, che affascinano all’istante, anche se sono le più volatili.
Come nasce una fragranza
Il punto di partenza sono ispirazioni molto variabili: “Mi vengono in mente idee figurative e poi le ricostruisco per avvicinarmi il più possibile all’idea! È un sapiente mix di conoscenza, tecnica e intuizione.” L’ispirazione può provenire da molte cose diverse, e fortunatamente, sì, può essere visiva e olfattiva. Quando i miei sensi sono attenti, raccolgo segnali da tutto, ha spiegato Olivier Cresp. In un secondo momento si fanno avanti altre figure, che contribuiscono alla creazione del profumo: “Lavoro con una piccola cerchia di persone molto vicine. Chiedo un feedback a pochissime persone per non perdermi. Lavoro con un massimo di 9 o 10 persone. Alcuni valutatori, altri profumieri e persone a me vicine.”
Nel suo caso, il lavoro si divide tra il brand che ha fondato personalmente e le commissioni di altri marchi. Ci sono ovviamente delle differenze. Banalmente, c’è di fondo la questione del gusto personale, che non si può mettere in primo piano quando si hanno dei clienti da soddisfare: “Ovviamente devi ascoltare il cliente per rispondere alla sua richiesta e rispettare il brief, ma allo stesso tempo, ogni volta che lavoro su un profumo, ci metto il mio tocco personale. I clienti si aspettano questo mix,” ha raccontato. Cambia anche la divisione dei compiti. Nello specifico per ciò che riguarda il nome, un aspetto che desta sempre curiosità: “Per il nostro marchio Akro, lavoriamo in team per trovare diverse idee e insieme scegliamo il nome più appropriato. Per grandi gruppi e altri marchi, sono i clienti a dare un nome alla fragranza e ad assumersi la responsabilità della sua storia e del suo marketing.”
Il ruolo del naso nella creazione
Il naso, o Maître Parfumeur, riveste un ruolo cruciale nella creazione di un profumo, fungendo da traduttore di sensazioni e emozioni in fragranze. Olivier Cresp sottolinea l’importanza della memoria olfattiva nella sua professione: “Per me, il naso è come un cervello che immagazzina ricordi, esperienze, e suggestioni legate a odori specifici.” Questa capacità di evocare memorie attraverso le fragranze è fondamentale per creare profumi che risuonano con il pubblico.
Il lavoro del naso non si limita alla semplice miscelazione di ingredienti, ma richiede un approccio artistico e analitico. Cresp spiega che un ottimo profumiere deve possedere anche qualità di osservazione e ascolto: “Devi capire cosa il mercato desidera, ma anche cogliere le intuizioni che emergono dal tuo interno.” Questa fusione di intuizione personale e feedback esterno permette di raggiungere un equilibrio perfetto fra creatività e richiesta commerciale.
Olivier chiarisce che il suo lavoro è caratterizzato da un costante dialogo con le materie prime. “Ogni volta che lavoro su una fragranza, eseguo un dialogo olfattivo con gli ingredienti.” Questa interazione è fondamentale per svelare il potenziale di ogni singolo elemento e per dare vita a combinazioni uniche ed emozionanti. Inoltre, il naso deve anche evitare di lasciarsi guidare soltanto da tendenze momentanee, mantenendo un occhio attento alla storia e all’identità del marchio.
In questo processo, il naso diventa un mediatore tra la natura e l’immaginazione umana, riuscendo a creare fragranze che possono comunicare sensazioni e narrazioni variegate, capaci di toccare profondamente chi le indossa o le percepisce. Questo delicato equilibrio tra arte e scienza rende il ruolo del naso indispensabile nel panorama della profumeria moderna.
La ricerca dell’ispirazione
Olivier Cresp descrive la ricerca dell’ispirazione come un processo affascinante e profondo, radicato in esperienze quotidiane e momenti di vita. “Mi vengono in mente idee figurative e poi le ricostruisco per avvicinarmi il più possibile all’idea!” Questo approccio richiede una mentalità aperta e una sensibilità acuta per cogliere elementi che possono stimolare la creatività. Ogni dettaglio della vita quotidiana, dalla natura ai ricordi personali, contribuisce a questo mosaico ispirativo.
Cresp sottolinea l’importanza della memoria olfattiva in questo contesto: “L’ispirazione può provenire da molte cose diverse, e fortunatamente, sì, può essere visiva e olfattiva.” Questo significa che l’osservazione attenta del mondo intorno, unita alla capacità di evocare odori e sensazioni passate, gioca un ruolo cruciale nel processo di creazione di un profumo. Quando i sensi sono all’erta, ogni esperienza può trasformarsi in un’idea per una nuova fragranza.
Inoltre, Olivier evidenzia la necessità di interagire con una cerchia ristretta di collaboratori per affinare il proprio lavoro e ricevere feedback. “Lavoro con una piccola cerchia di persone molto vicine. Chiedo un feedback a pochissime persone per non perdermi.” Questo gruppo selezionato funge da sounding board, contribuendo a mantenere la direzione creativa mentre il profumiere valuta come le sue idee si traducano in fragranze reali. La combinazione di introspezione e interazione sociale è fondamentale per canalizzare l’ispirazione in qualcosa di tangibile e concreto.
Il processo di ricerca dell’ispirazione per un profumo è un viaggio intimo e personale, dove ogni dettaglio, ogni osservazione può diventare il seme di una nuova fragranza. La capacità di Cresp di raccogliere segnali dal mondo esterno, unita alla sua memoria olfattiva, consente di trasformare l’ispirazione in opere d’arte profumate che parlano al cuore delle persone.
Il processo di sviluppo e perfezionamento
Un profumo può richiedere mesi o anni di lavoro. Olivier Cresp ha descritto il suo approccio al processo di sviluppo: “A volte bastano pochi tentativi, 10 o giù di lì, per raggiungere l’equilibrio perfetto e a volte servono centinaia di tentativi perché i clienti ci sfidano.” Ogni fragranza si evolve attraverso prove ed errori, rendendo il processo estremamente variegato. Cresp sottolinea che un profumo può essere creato in poche settimane o in pochi anni, a seconda della complessità del progetto e delle richieste del cliente.
Un aspetto cruciale di questo processo è il momento decisivo in cui si capisce di aver raggiunto la perfezione. Olivier rivela il suo segreto: “Sono soddisfatto e considero la fragranza buona e già finalizzata da un’intuizione iniziale, poi faccio delle prove e faccio attenzione ai commenti che ricevo dall’esterno: nel taxi, dal fornaio o in metropolitana.” Questo metodo implica un ascolto attento e una predisposizione ad accogliere feedback provenienti da fonti quotidiane, il che può rivelarsi fondamentale per valutare l’impatto reale della fragranza sulle persone.
Quando la visione del profumiero coincide con il buon feedback esterno, Cresp è solito affermare che “allora il profumo è pronto. Non lo cambio più.” Questo approccio consente di avere un equilibrio tra la propria creatività e le aspettative del mercato, permettendo al profumiere di mantenere la propria identità artistica. Inoltre, il carico di lavoro è significativo: “C’è chi, come lui, ormai riesce a seguire anche 40 progetti contemporaneamente!” L’abilità di gestire più progetti richiede un’eccezionale organizzazione e una visione chiara di ciascun processo, affinché ogni fragranza sviluppata possa riflettere sia l’intento originale che le dinamiche del mercato.