Il Municipio 1 di Milano ricorda il genio di Leonardo a 500 anni dalla sua scomparsa
In occasione del 500esimo anniversario della nascita di Leonardo da Vinci, il Municipio 1 di Milano ha organizzato un evento in ricordo del grande genio presso la Sala “CAM Garibaldi” in Corso Garibaldi 27: ”Leonardo da Vinci: arti, mestieri, mecenati, professioni e l’amore per Milano”. Gli interventi moderati da Giampaolo Berni Ferretti, Consigliere comunale del Municipio 1 e Presidente di Milano Vapore, sono stati affidati a grandi personalità della cultura, dell’accademia e delle professioni.
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Ricordo di Leonardo
Katia Ferri Melzi d’Eril, Presidente di Associazione Arena Media Star, giornalista e scrittrice, ha avuto l’onore di introdurre e presentare Leonardo: iniziando il racconto dalla nascita nel borgo toscano, ha ripercorso tutte le tappe della sua vita, dei suoi studi e delle sue opere. Sono state proposte a riguardo diverse fotografie, alcune delle quali di estrema importanza e riservatezza, recuperate grazie ai contatti della nobile famiglia di cui Katia è una delle eredi: i Melzi d’Eril furono amici e mecenati di Leonardo e ancora oggi sono impegnati nella conservazione e diffusione di documenti relativi al grande Genio. Leonardo veniva definito “Nostro prestantissimo e dilectissimo familiare architetto et ingegnere Generale” dai conti Melzi d’Eril.
Intorno a Leonardo
Beatrice del Bo, docente di Studi storici all’Università statale di Milano, ha invece messo in luce il quadro politico-culturale che circondava il grande Genio: dai Visconti agli Sforza, ai Borromeo. Non era mancato il supporto anche dei privati, delle cooperazioni di artigiani, delle professioni mediche, delle professioni forensi e delle Fondazioni che oggi, come allora, sono di primaria importanza per il sostegno alle arti e alla cultura. Ma cosa proponeva la città a Milano?
Milano, oggi come allora, era una città estremamente dinamica, popolosa e riconosciuta a livello internazionale. Più di 120.000 abitanti risiedevano sul suolo cittadino contribuendo ad accrescere Milano. Grande importanza avevano le industrie: tra le più note si ricorda la produzione tessile, orafa, sartoriale e urbanistica. Milano importava materie prime ed esportava prodotti finiti, costruendo contatti con tutto il mondo. Nel Quattrocento esisteva un “made in Mediolanum” (come si direbbe oggi) tanto che, da un lato, sempre più artigiani venivano chiamati all’estero e, dall’altro, si era sviluppato un mercato di contraffazione dei marchi più noti. Tra questi c’era Missaglia, con la sua produzione e lavorazione dei metalli in un antico palazzo di Via Spadari, chiamato “La Porta dell’Inferno”: un punto di riferimento per i milanesi e per tutto il mondo.
Leonardo scienziato
Leonardo è l’archetipo dell’artista del Rinascimento, ma l’arte era per Leonardo tanto importante quanto la sua scienza. Il campo a cui prestò più attenzione fu l’anatomia, insieme alla fisiologia. Neppure Michelangelo aveva retto il confronto con la precisione di Leonardo, che fece uno studio molto potente del corpo umano, poi riproposto anche nella sua arte. Per esempio nella Vergine delle Rocce c’è un interessante riferimento al movimento del polso. Particolare attenzione deve essere posto sullo studio del cuore: in questo caso teorizza quattro cavità, prima ne erano state individuate solo due, e dimostra il funzionamento delle valvole. Ma Leonardo era da sempre affascinato alla vita, sin dalla sua genesi: il suo interesse lo aveva portato a studiare il feto, anticipando la struttura e la funzione della placenta, ed a teorizzare che il patrimonio genetico del bambino fosse di eredità di entrambi i genitori (la madre non è solo un tramite per la nascita). Tante altre sono le scoperte e le intuizioni del grande genio: gli impulsi nervosi, i ventricoli del cervello, le vie ottiche…
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Milano
Dopo un rebus musicale di Leonardo cantato da Leonardo Grimaldi, ha preso il via la tavola rotonda coordinata da Giampaolo Giorgio Berni Ferretti, Presidente di Associazione Milano Vapore, partner dell’evento. Un’importante riflessione sul passato e sul futuro di Milano, o meglio Mediolanum, è stata proposta da Giampaolo Berni Ferretti. La città era già capitale europea nel Rinascimento: non solo per l’elevatissimo numero di cittadini (120.000, seconda solo a Parigi: l’impressione che Milano fa è di una città con un “infinito populo”), ma soprattutto per le varie produzioni di cui, come detto sopra, era patria.
E ancora: “Milano viene ricordata per il suo mecenatismo che ancora oggi deve essere lo stimolo per la città, non solo nel verso dell’arte e della cultura, ma anche dell’innovazione e del commercio: così come nel caso di Leonardo, le opere devono concretizzarsi a livello economico e politico”. Milano è la città in cui Leonardo si era speso di più e dalla quale non è mai stato dimenticato.
Con il Presidente del Municipio 1, Fabio Luigi Arrigoni e con il Consigliere del Comune di Milano-Municipio 1 Antonio Testori, dopo l’intervento della prof. ssa Beatrice del Bo, docente di Studi Storici dell’Università Statale di Milano, medioevalista internazionale, hanno preso la paola il dott. Edoardo Rossetti, ricercatore all’ Università Cattolica di Milano e fine saggista, e la dott.ssa Rosanna Chifari Negri, specialista in neurologia.
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Letizia Dehò
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