Come il cambiamento climatico influisce sulla produzione di cacao in Madagascar
La produzione di cacao in Madagascar, fondamentale per la qualità del cioccolato svizzero, è attualmente minacciata da diversi fattori legati ai cambiamenti climatici. In particolare, i coltivatori della Valle di Sambirano stanno affrontando sfide crescenti a causa dell’aumento delle temperature e dei cambiamenti nei modelli di precipitazioni. Hugues, un agricoltore locale, illustra la gravità della situazione dicendo: “Ho alberi di cacao che si seccano e muoiono per il caldo. È come se fossero bruciati.” Le condizioni climatiche sfavorevoli si manifestano attraverso una stagione delle piogge, che solitamente va da novembre ad aprile, che è diventata più breve e violenta.
La vulnerabilità di Madagascar agli eventi climatici estremi è evidente. Le tempeste tropicali, ai tempi sempre più frequenti e devastanti, hanno portato a inondazioni che hanno eroso i terreni agricoli e modificato il corso dei fiumi, come il Sambirano, che è essenziale per l’irrigazione delle coltivazioni di cacao. “Se non è il caldo a ucciderli, è l’acqua,” lamenta Hugues, evidenziando l’impatto devastante di questi eventi metereologici sulle sue coltivazioni.
Questo contesto ha reso necessarie iniziative di supporto. Progetti come il Climate-Resilient Cocoa Landscapes, promosso dall’ONG svizzera Helvetas, cercano di affrontare queste problematiche attraverso la conservazione e la gestione sostenibile del suolo. L’iniziativa mira a ripristinare gli ecosistemi danneggiati e migliorare le tecniche agricole adottate dagli agricoltori, molti dei quali si trovano in difficoltà economiche e operative.
L’obiettivo primario di questi sforzi è garantire non solo una produzione di cacao sufficiente alla domanda del mercato, ma anche proteggere il vitalità economica delle famiglie coinvolte nella produzione. Le azioni intraprese dai piccoli agricoltori, supportate dalla cooperazione internazionale, mirano a creare un sistema di coltivazione più resiliente e in grado di resistere agli impatti climatici futuri.
Il valore del cacao di Madagascar per l’industria del cioccolato svizzero
Il cacao del Madagascar è sinonimo di qualità e unicità, rendendolo una scelta privilegiata per l’industria del cioccolato svizzero. Afferma Joël Frei della Swiss Platform for Sustainable Cocoa: “Il fagiolo del Madagascar è eccezionale nel suo sapore.” Rispetto alle varietà provenienti da Ghana o Costa d’Avorio, il cacao malgascio si distingue per il suo profilo gustativo, caratterizzato da note fruttate e una leggera amarezza, un attributo molto ricercato nel cioccolato di alta gamma.
Nonostante la sua reputazione, Madagascar produce annualmente solo tra 12.000 e 15.000 tonnellate di cacao, una quantità esigua rispetto ai giganti del settore. Delle importazioni di cacao, la Svizzera ha ricevuto circa 1.000 tonnellate nel 2023, un anno sotto le aspettative, considerando che negli anni precedenti il volume medio era compreso tra 1.500 e 2.000 tonnellate. Tuttavia, il cacao malgascio occupa una nicchia di mercato altamente ambita, presente con orgoglio nelle etichette dei cioccolatieri svizzeri.
Le aziende svizzere, tra cui nomi noti come Felchlin, hanno scelto di sostenere attivamente il progetto sviluppato da Helvetas in questo contesto. “Il cacao della regione di Sambirano è uno dei nostri cacaos nobili direttamente approvvigionati,” spiega Mirko Schneckenburger, responsabile marketing di Felchlin. Questo approccio diretto offre non solo un allineamento con i principi di sostenibilità, ma anche l’opportunità di migliorare le pratiche agricole e salvaguardare le risorse naturali della regione.
La collaborazione tra ONG, agricoltori e aziende rappresenta una strategia integrata per affrontare la crisi climatica, garantendo nel contempo la sicurezza economica per i produttori locali. Questo modello di sviluppo sostenibile non solo favorisce la qualità del cacao, ma contribuisce attivamente alla tutela degli ecosistemi fragile del Madagascar, essenziali per il suo futuro economico e ambientale.
Soluzioni per la pollinazione: il ruolo del lavoro manuale
Il cambiamento climatico ha messo a dura prova uno degli aspetti più critici nella produzione di cacao: la pollinazione. Nel cuore della Valle di Sambirano, gli agricoltori affrontano quotidianamente l’inevitabile sfida del riscaldamento globale, che ha avuto un impatto diretto sugli insetti che svolgono il compito di pollinatori. Florica Malalanirina, una tecnologa agronomica, evidenzia questa difficoltà: “La morte dei vari insetti a causa del caldo ha reso necessaria la polinazione manuale per incrementare il raccolto.” Una realtà che muta radicalmente il modo in cui ci si approccia alla coltivazione della pianta di cacao.
Tradizionalmente, le piante di cacao si avvalgono di piccole mosche chiamate midges, che sono cruciali per il trasferimento del polline. Con la diminuzione dei pollinatori naturali, gli agricoltori ricorrono a tecniche di polinazione manuale. Malalanirina utilizza un piccolo pennello per raccogliere il polline da un albero e trasferirlo su un altro, garantendo che il processo di fecondazione avvenga correttamente. Questa strategia non solo dimostra la resilienza dei produttori locali, ma anche la necessità di adattamento di fronte a un clima sempre più imprevedibile.
I cambiamenti climatici non solo influiscono sulla disponibilità di pollinatori, ma hanno anche portato all’emergere di malattie che minacciano la salute delle piante. Veronique Volohisoko, un’esperta di cacao, sottolinea come il rendimento delle sue 200 piante sia diminuito drasticamente nel corso degli anni a causa di condizioni climatiche avverse. “Le piante di cacao avevano una resa elevata; ora è sempre meno,” lamenta, evidenziando un trend preoccupante che colpisce anche le generazioni future di agricoltori.
Questa evoluzione delle pratiche agricole richiede un impegno costante da parte dei produttori e un supporto nutrizionale adeguato per garantire la salute delle piantagioni. Grazie agli sforzi congiunti di agricoltori, ONG e aziende svizzere del settore chocolate, c’è un flusso di know-how necessario per navigare in queste acque tempestose. L’adozione della polinazione manuale emerge così non solo come una necessità, ma anche come un simbolo della determinazione degli agricoltori malgasci a preservare il loro patrimonio agricolo in condizioni avverse.
Combattere l’erosione: l’adozione di fertilizzanti organici
La lotta contro l’erosione del suolo è diventata una priorità per gli agricoltori della regione sambiranese, dove il paesaggio è caratterizzato da lavakas, le profonde gole scavate dall’erosione. Questi fenomeni naturali, sebbene sempre esistenti, sono stati ulteriormente aggravati dalla deforestazione e dai cambiamenti climatici. Raymond Mandiny, presidente del comitato delle acque, descrive il problema: “I fiumi della valle portano l’erosione dall’entroterra, riempiendo i nostri campi di sabbia e suolo infertile.” Questa situazione minaccia la produttività delle piantagioni di cacao locali, che prosperano solo su terreni ricchi e neri.
Per affrontare il deterioramento dei suoli, gli agricoltori della zona stanno adottando pratiche di riforestazione, piantando alberi sulle pendici a rischio di erosione. Questa strategia non solo aiuta a stabilizzare il suolo, ma promuove anche un ecosistema più sano, che può supportare la biodiversità necessaria per la produzione di cacao di alta qualità. Michel Razafindrabe, responsabile del progetto per Helvetas, sottolinea che “non si tratta solo di pratiche agricole: è un cambiamento di mentalità.” Grazie a interventi educativi, i coltivatori stanno gradualmente comprendendo l’importanza degli fertilizzanti organici e recuperando il terreno fertile perduto.
In passato, molti coltivatori non utilizzavano affatto fertilizzanti, ma ora sono stati incoraggiati ad integrare ingredienti organici nei loro metodi di coltivazione. “Ciò implica un vero e proprio cambio culturale,” afferma Razafindrabe, evidenziando che le pratiche sostenibili devono essere comprese e apprezzate per essere efficaci. Inoltre, in un contesto di povertà endemica, dove il reddito medio è inferiore ai due dollari al giorno, è fondamentale sviluppare strategie che abbiano un impatto diretto sulla sicurezza alimentare e sul reddito delle famiglie.
I produttori di cacao si trovano di fronte a sfide significative. Tuttavia, i progressi compiuti grazie alla cooperazione con le ONG e le istituzioni svizzere offrono speranza. Le tecniche di agricoltura sostenibile, unite a pratiche di riforestazione e all’uso di fertilizzanti organici, stanno cambiando il panorama agricolo di Madagascar. L’adozione di queste metodologie non solo combatte l’erosione, ma contribuisce anche alla resilienza della produzione di cacao malgascio, essenziale per soddisfare la domanda crescente di cioccolato di qualità.
Le sfide del mercato e la risposta dei contadini locali
Le sfide economiche che affrontano i coltivatori di cacao in Madagascar sono strettamente legate alle dinamiche di mercato globali e alle esigenze della sostenibilità. Con un tasso di povertà che sfiora l’80% nelle zone rurali, la pressione economica è enorme. Molti agricoltori, costretti a lottare quotidianamente per la sussistenza, si trovano in difficoltà nell’adottare pratiche agricole sostenibili. Le loro priorità spesso si concentrano su questioni più immediati, come la sicurezza alimentare e il benessere della famiglia. Il reddito medio di queste famiglie è frequentemente inferiore ai due dollari al giorno, rendendo difficile la transizione verso metodi di agricoltura meno dannosi per l’ambiente.
Con l’approssimarsi delle nuove normative europee, che dal 2026 richiederanno la tracciabilità del cacao per garantire che non provenga da pratiche deforestative, i coltivatori locali devono affrontare una duplice sfida: aumentare la loro produzione di cacao sostenibile e, al contempo, dimostrare che il loro prodotto rispetta tali normative. L’iniziativa svizzera in corso nella regione sta fornendo supporto ai piccoli agricoltori, aiutandoli a ottenere titoli di proprietà e a registrare le coordinate geografiche delle loro coltivazioni. Questi passaggi sono essenziali per allinearsi alle richieste crescenti del mercato europeo.
Il coinvolgimento della comunità è un elemento cruciale per far fronte alle obiezioni e ai dubbi sull’adozione di pratiche sostenibili, con alcuni agricoltori che percepiscono gli sforzi di riforestazione come un tentativo di espropriazione. Michel Razafindrabe, del progetto di Helvetas, sottolinea l’importanza di dissipare queste preoccupazioni: “Parte del nostro lavoro consiste nel chiarire che queste iniziative servono a proteggere il territorio per le generazioni future, non a sottrarre terre,” afferma, evidenziando come la comunicazione e l’educazione siano fondamentali per portare avanti il progetto.
Nonostante i vari ostacoli, ci sono segni di progresso. Arona, sindaco della comune di Ambohitrandriana, ha osservato cambiamenti significativi: “In un solo anno, il nostro impegno nella riforestazione ha ridotto la quantità di sabbia nel fiume,” riferisce con soddisfazione. L’aumento della consapevolezza riguardo all’importanza delle pratiche sostenibili crea una base per un futuro più resiliente per gli agricoltori di cacao malgasci, incoraggiando un cambiamento culturale che potrebbe portare a una maggiore stabilità economica e a un miglioramento del tenore di vita.