Hayette Cheikh: l’identità culturale tra Italia e Marocco nella sua esperienza
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L’identità di una figlia di migranti
Hayette Cheikh, originaria di Modena, incarna la complessità dell’identità di una giovane nata da genitori migranti. Oggi, a 30 anni, riflette su un’infanzia in cui la sua duplice identità culturale le è stata continuamente ricordata, attraverso la domanda: «sei italiana o marocchina?» Una domanda che, come confessa, crea disagio. Sottolinea con orgoglio che sua figlia, che oggi si trova a vivere la stessa esperienza, è libera di non scegliere. “Sei libera, non sei obbligata a fare una scelta”, le dice. Questo messaggio, semplice ma profondo, racchiude la speranza che le nuove generazioni possano affrontare il proprio heritage culturale con serenità.
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La storia di Hayette è emblematicamente rappresentativa di una realtà socioculturale più ampia in Italia, dove le identità miste sono spesso trascurate. “Da figlia di migranti, non sono né italiana né marocchina, anche se in realtà rappresento entrambe le cose”, afferma, evidenziando il conflitto interiore che molte persone in situazioni simili si trovano a vivere.
La sua esperienza la porta a interrogarsi sull’accettazione e sul riconoscimento che mancano sia da parte dello Stato italiano che da quello marocchino. Il suo percorso evidenzia come l’appartenenza a una nazione non sia semplice da definire, specialmente per chi è cresciuto in un contesto interculturale.
Il valore della libertà di scelta
Hayette Cheikh, parlando della sua esperienza e di quella di sua figlia, mette in luce l’importanza della libertà di scelta nell’identità personale. La domanda che riceve ripetutamente, “Sei italiana o marocchina?”, riflette una pressione sociale che molti cittadini di origine mista avvertono. Hayette sottolinea con determinazione che «sei libera», una dichiarazione che abbraccia la complessità dell’identità multiculturale. Il suo desiderio è che le future generazioni possano vivere una sensazione di accettazione senza dover scegliere tra le loro origini.
Questa libertà di scelta è cruciale, poiché rappresenta non solo l’accettazione dell’identità personale ma anche un passo verso una società più inclusiva e comprensiva. Non è solo una questione di identificarsi con una cultura o l’altra, ma di riconoscere il proprio diritto di esistere in un contesto pluralista. Hayette si augura che, con il tempo, ci sia una maggiore maturità nella comprensione delle identità multiple, affinché nessuno debba sentirsi costretto a scegliere una parte di sé a discapito dell’altra.
La netta distinzione tra le identità culturali spesso porta a conflitti interiori. Hayette aspira a un mondo dove le nuove generazioni, come sua figlia, possano navigare le loro identità senza la rigidità delle etichette, trovando forza e orgoglio nella diversità. Mettere a fuoco il valore della libertà di scelta è fondamentale per costruire una società in cui ogni individuo possa sentirsi pienamente accettato e parte integrante della comunità, senza dover conformarsi a normativi predefiniti.
L’impegno sociale di Hayette Cheikh
Hayette Cheikh ha saputo tradurre la sua esperienza di vita in un forte impegno sociale, contribuendo attivamente a diverse realtà associative. La sua carriera l’ha portata a diventare un’operatrice presso il Social Point, un’iniziativa del dipartimento di salute mentale e malattie patologiche, gestita dalla cooperativa Aliante. Qui, Hayette pone al centro del suo lavoro le esigenze di una giovane utenza, cercando di fornire supporto e orientamento a coloro che si trovano a vivere situazioni di marginalità.
Parallelamente, gestisce la grafica per la Casa delle Culture di Modena e presiede BiSabr, un’associazione che riunisce ragazzi e ragazze di origine diversa ma accomunati dalla fede musulmana. Queste esperienze dimostrano la sua dedizione nel creare spazi di inclusione e dialogo, dove le identità culturali possono coesistere senza conflitti. Inoltre, è attivamente coinvolta nel comitato Modena per la Palestina, mostrando attenzione non solo per le sfide locali, ma anche per le questioni globali che riguardano la comunità musulmana.
Il suo percorso testimonia come l’impegno e la volontà di fare la differenza possano superare le difficoltà incontrate lungo il cammino. Hayette, pur avendo affrontato limitazioni professionali legate alla sua scelta di indossare il velo, ha trovato la forza di reinventarsi e trovare spazi di realizzazione, incoraggiando così le nuove generazioni a partecipare attivamente alla società che li circonda.
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La pluralità delle sue esperienze e il suo attivismo sono evidente nell’attenzione che presta alle problematiche di salute mentale tra i giovani di seconda e terza generazione, un tema spesso trascurato. Hayette desidera che le sue iniziative contribuiscano a costruire una consapevolezza sociale maggiore su questi argomenti, affinché le nuove generazioni possano essere accolte, comprese e aiutate a far fronte alle proprie sfide.
La salute mentale delle nuove generazioni
Il tema della salute mentale tra i giovani di seconda e terza generazione è un argomento cruciale e spesso trascurato. Hayette Cheikh mette in evidenza la complessità di questa realtà, un mosaico di esperienze e sfide uniche. L’esperienza di appartenere a culture diverse può generare confusione e disagio, fattori che in molti casi si traducono in problemi di salute mentale. Hayette sottolinea come, nella sua generazione, sia aumentato il disagio psicologico, portando a scelte drastiche come il suicidio in alcuni casi. Questo allarmante fenomeno evidenzia l’urgenza di intervenire con strategie adeguate e sensibili.
La mancanza di accettazione e il sentirsi non riconosciuti in nessuna cultura possono provocare un profondo senso di isolamento. Hayette fa appello a istituzioni e scuole affinché sviluppino programmi specifici che rispondano alle esigenze psicologiche di questi giovani. “Siamo nati e cresciuti qui e abbiamo bisogno di un percorso diverso,” afferma, evidenziando come la società debba abbracciare e capire le complessità delle identità plurali.
Questa chiamata all’azione è essenziale, poiché le generazioni future non devono affrontare le stesse difficoltà. L’obiettivo è costruire un ambiente in cui si possa trovare il giusto equilibrio tra le diverse radici culturali, evitando che il malessere diventi una costante nella vita di chi ha il diritto di sentirsi parte integrante della società. Hayette, dunque, si impegna a sensibilizzare su questi temi, cercando di creare un ponte tra la cultura tradizionale e le nuove esperienze di vita, affinché ogni giovane possa trovare il proprio posto senza soffrire inutilmente.
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