Hawaii, mappa digitale per monitorare la barriera corallina
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Una mappa fotografica a 360 gradi della barriera corallina hawaiana per monitorarne lo stato di salute, sempre più a rischio dal momento che le acque dell’oceano sono sempre più calde.
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È il progetto avviato alle Hawaii dai ricercatori del Noaa con la collaborazione, fra gli altri, anche di XL Catlin Seaview Survey e di Google che per il servizio di mappe panoramiche Street View si sono già tuffati nella Grande barriera corallina australiana e nelle Galapagos.
Il team del NOAA Marine Sanctuary e dell’Hawaiian Islands Humpback Whale Marine Sanctuary ha l’obiettivo di mappare circa 40 siti corallini di 8 delle isole maggiori dell’arcipelago hawaiano; il progetto – oltre ad avvalersi delle foto panoramiche – applica ai coralli una tecnologia di riconoscimento «facciale» simile a quella usata da Facebook.
Le immagini scattate saranno caricate su Google Street View, con la possibilità di ammirare dal computer la delicata barriera corallina e l’ecosistema marino.
La conformazione di questo ecosistema – si legge sul sito di XL Catlin Seaview Survey – è unica per via dell’isolamento geografico delle Hawaii, della loro natura vulcanica e per l’esposizione all’oceano: un quarto delle specie marine che vi dimora è endemica.
Questa spedizione è considerata cruciale perché il Pacifico sta per attraversare una fase di riscaldamento delle acque per via del passaggio di El Nino e per l’arrivo di Blob, un circolo di masse di acqua calda che si sta spostando nel Pacifico.
Anomalie di temperatura mettono a dura prova la resistenza della barriera corallina delle Hawaii, già interessata nel 2014 da fenomeni di sbiancamento dei coralli che, secondo gli scienziati, si sta già ripetendo.
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