Il settore della fotografia, dopo essere passato “dall’analogico al digitale” è diventato molto interessante se analizzato dal punto di vista tecnico; con questa premessa, ecco cosa aspettarsi dalle evoluzioni delle tecnologie implementate nelle macchine fotografiche professionali e come funzioneranno, quantomeno secondo il punto di vista di Canon.
In articoli precedenti abbiamo parlato di come, tra le innovazioni, nel prossimo futuro vedremo sensori curvi prodotti inizialmente da sony (attuale fornitore di canon) , capaci di posizionarsi e recepire il fascio di luce convogliato dalla lente, sempre nella sua posizione di fuoco, con evidenti benefici in termini di resa dello scatto nelle aree vicino ai bordi.
Ora invece, secondo indiscrezioni, si sta per concretizzare un importante passo nel l’evoluzione della matrice dei sensori, ovvero come sono disposti, organizzati e posizionati i pixel sulla superficie dei sensori; andiamo ad analizzare passo passo cosa succederá.
Attualmente le superfici (dove sono presenti i pixel che catturano la luce) dei sensori si sviluppano su una sola dimensione, quella orizzontale, e ogni pixel è disposto in gruppi da 4 sotto pixel (1 o 2 per ogni colore primario della luce, quale Rosso, Verde e Blu). La disposizione si chiama RGGB, che indica per ogni sotto pixel il tipo di colore della radiazione luminosa catturato.
N.B. Sono presenti 2 sotto pixel verdi per una maggiore accuratezza dello spettro, infatti il colore verde è quello che l’occhio umano sa percepire meglio e in secondo luogo, non sarebbe possibile , o meglio non sarebbe una buona soluzione fare pixel esagonali (per la presenza di 3 sotto pixel) al posto di quadrati (con 4).
Tenendo a mente questa disposizione, possiamo capire come in realtà, la dimensione di ogni pixel è divisa in 4 parti, e la luce che la colpisce viene ridotta di 3/4, dato che non si usa l’intera superficie di ogni pixel.
Proprio su questo parametro, Sony si sta concentrando per sviluppare speciali sensori che andranno a sostituire quelli attuali, sviluppati non solo in orizzontale, ma anche in verticale.
A seguire, eccone una immagine, che andremo ad analizzare.
Come potete vedere, ci sono 3 strati di pixel sovrapposti, ognuno per un colore, che funzionano come dei veri e propri filtri, il primo priverà la luce di quel determinato colore catturandola, la rimanente verrà filtrata di nuovo dal secondo strato fino ad arrivare all’ultimo.
Questa soluzione, seppur apparentemente semplice e banale ha davvero molti vantaggi.
Infatti, se nei sensori tradizionali, ogni pixel si divide in 4 parti, qui ogni pixel è “pieno” e può catturare tutta la luce che lo colpisce, garantendo una sensibilità alla luce del 30% maggiore! Un ottima soluzione per le condizioni di scarsa illuminazione, che riduce drasticamente il livello di rumore digitale.
In secondo luogo, grazie a varie ottimizzazioni, sarà inoltre possibile avere una maggiore gamma cromatica e profondità del colore, oltre a una maggiore risoluzione data la possibilità della riduzione della dimensione dei pixel.
La fotografia digitale si sta quindi evolvendo e sta per fare uno dei più grandi, seppur sottovalutato, passo per il miglioramento del risultato finale.