Governo Trump presenta nuova legge per contrastare industria altamente dannosa e inquinante

Revisione del Miller Test per l’era digitale
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Il Governo Trump si appresta a lanciare un’iniziativa legislativa che ridefinirà profondamente il quadro normativo sull’oscenità digitale, puntando a superare un sistema collaudato ma ormai obsoleto: il Miller Test. Questo criterio, stabilito nel 1973 dalla Corte Suprema degli Stati Uniti in Miller v. California, è stato a lungo la base per giudicare cosa costituisca materiale osceno non protetto dal Primo Emendamento. Tuttavia, l’avvento di internet e l’accesso illimitato ai contenuti pornografici richiedono un aggiornamento imprescindibile per tutelare i minori e la società nel suo complesso.
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La proposta prevede principalmente una revisione puntuale del secondo criterio del Miller Test. Tradizionalmente, questo elemento definiva come osceno il materiale che rappresenta condotte sessuali “in modo palesemente offensivo secondo la legge statale applicabile”. Il nuovo disegno di legge propone di ampliare questa definizione in maniera sostanziale, includendo qualsiasi contenuto che mostri “atti sessuali reali o simulati con l’intento oggettivo di eccitare, stimolare o gratificare desideri sessuali”.
Questa formulazione apre la porta a un controllo più rigoroso e universale sulle forme di pornografia diffusa online, estendendo la portata della legge oltre il tradizionale settore per adulti. Ne potrebbero infatti risentire anche altri ambiti mediali, come la produzione cinematografica e quella videoludica, laddove rappresentazioni sessualmente esplicite e suggestive ricadessero nella nuova definizione di contenuto osceno.
La revisione risponde all’esigenza di contrastare una realtà digitale che consente ai minori un facile accesso a materiale potenzialmente dannoso, bypassando le limitazioni che in passato erano garantite dai canali di distribuzione fisici. Per i legislatori che sostengono questa iniziativa, mantenere in vigore un criterio giurisprudenziale concepito quasi cinquant’anni fa in un contesto completamente differente significherebbe ignorare il grave impatto sociale della pornografia su larga scala nell’era digitale.
Obiettivi e contenuti della proposta legislativa
Il Governo Trump intende con questa proposta legislativa ridefinire la regolamentazione della pornografia online al fine di contrastare ciò che viene descritto come «un’industria distruttiva». L’obiettivo principale è introdurre uno standard federale uniforme che superi la frammentazione attuale delle normative statali, creando una base giuridica chiara e stringente per la censura preventiva e la repressione dei contenuti pornografici, soprattutto quando accessibili ai minori.
Il disegno di legge, denominato Interstate Obscenity Definition Act, mira a modificare in profondità le norme vigenti, ampliando la definizione legale di «oscenità» includendo qualunque materiale che rappresenti atti sessuali reali o simulati con la finalità oggettiva di eccitare o gratificare. Questo approccio introduce un criterio più oggettivo e meno soggettivo rispetto alle valutazioni precedenti, rendendo più semplice l’attivazione di azioni legali contro piattaforme e produttori di contenuti.
Oltre alla revisione del testo normativo, la proposta prevede misure tecniche di controllo come obblighi per i siti web di effettuare verifiche rigorose sull’età degli utenti, allineandosi agli sforzi paralleli per regolamentare l’accesso digitale delle nuove generazioni. Viene quindi rivolta particolare attenzione al blocco delle risorse per i minorenni, elemento ritenuto cruciale in una società connessa in cui la pornografia è onnipresente e facilmente raggiungibile.
Parallelamente, il disegno di legge riconosce implicazioni più ampie, investendo mercati trasversali come quello cinematografico e videoludico, laddove tali contenuti dovessero rispondere ai nuovi parametri di osceno. Ciò implica complesse interazioni con la libertà di espressione e la regolamentazione dell’intrattenimento, aprendo un fronte legislativo di ampia portata che rischia di incidere su settori culturali e commerciali consolidati.
Implicazioni e opposizioni nel dibattito pubblico
La proposta di riforma suscita immediatamente un acceso dibattito pubblico e politico, caratterizzato da posizioni nettamente contrapposte. Da un lato, i sostenitori – guidati da esponenti del Partito Repubblicano come i senatori Mike Lee e Mary Miller – insistono sull’urgenza di aggiornare le normative per proteggere i minori e le famiglie dall’«industria distruttiva» della pornografia online, sottolineando la necessità di strumenti giuridici forti e innovativi in grado di contrastare la diffusione incontrollata di contenuti sessualmente espliciti.
Dall’altro, numerosi rappresentanti dell’industria per adulti, esperti di diritti digitali e difensori della libertà di espressione manifestano profonde preoccupazioni riguardo all’ampiezza della nuova definizione di osceno. Essi temono che questa legge possa dare luogo a una censura eccessiva e generalizzata, minacciando non solo i contenuti pornografici tradizionali, ma anche film, videogiochi e altre forme d’intrattenimento che includono rappresentazioni sessuali meno esplicite, ma che ricadrebbero comunque nel perimetro normativo ampliato.
Le critiche si focalizzano inoltre sulla possibilità che la legge induca un sovraccarico di contenziosi e azioni legali, complicando l’attività di piattaforme digitali e servizi di distribuzione, e fungendo da deterrente per la produzione di contenuti legittimi. Attivisti per la tutela dei diritti civili richiamano con forza il principio costituzionale della libertà di parola, evidenziando come una regolamentazione troppo rigida rischierebbe di compromettere le basi stesse della libertà d’espressione negli Stati Uniti.
Questo confronto si inserisce in un contesto politico già polarizzato, dove la proposta – pur presentata in un Congresso con maggioranza repubblicana – non ha ancora raccolto un ampio consenso trasversale. La posta in gioco è alta, con potenziali effetti non solo sulla dimensione sociale e culturale, ma anche sull’economia di un settore che genera miliardi di dollari annuali, e che rappresenta un nodo cruciale di scontro tra valori conservatori e diritti individuali nel mondo digitale contemporaneo.
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