Google: Parlamento Ue approva separazione dei servizi
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La plenaria del Parlamento europeo ha approvato a larga maggioranza la risoluzione presentata da popolari e socialisti sul mercato unico digitale: 384 sì, 174 no, 56 astenuti.
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Il testo, non vincolante, sollecita politicamente la Commissione europea a continuare a vigilare sulla posizione dominante di Google sul mercato dei motori di ricerca e chiede il “break-up” con i suoi servizi commerciali.
Carlo De Benedetti ha commentato positivamente l’approvazione della risoluzione. “Ritengo che le misure indicate al presidente Juncker e alla sua squadra possano servire a ristabilire condizioni competitive all’interno del mercato digitale europeo, messe a rischio dalla trasformazione dei motori di ricerca nelle porte d’ingresso principali della rete, con la conseguente straordinaria raccolta di dati personali degli utenti che vengono poi usati per creare vantaggi economici altrimenti non possibili”.
De Benedetti aveva già indicato una soluzione analoga parlando al congresso WAN-IFRA lo scorso giugno a Torino: “Non posso non insistere – aveva dichiarato agli editori di tutto il mondo – sulla necessità che il Parlamento europeo che abbiamo appena eletto e la nuova Commissione continuino ad esaminare la questione (dell’eventuale abuso di posizione dominante di Google ndr) per eliminare vantaggi ingiusti e anti-concorrenziali. Che sono ora di forma nuova e devono dunque essere affrontati con concetti nuovi”.
Il presidente del Gruppo Espresso aveva inoltre aggiunto: “Per quanto riguarda Google, la soluzione di gran lunga migliore ai problemi concorrenziali che abbiamo di fronte sarebbe di sottomettere i servizi di ricerca specialistica di Google alle norme che l’algoritmo della ricerca generale applica a tutti gli altri. Ciò potrebbe essere raggiunto sia con una separazione delle proprietà (un’antica e ben nota misura anti-trust) o con una separazione funzionale della attività di general search da quelle dei servizi e ricerca specializzati, a prescindere da fatto che tali servizi e attività siano attualmente monetizzati direttamente. Questa separazione funzionale potrebbe essere raggiunta proibendo l’uso dei dati raccolti tramite un servizio a beneficio di un altro servizio della società”.
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