Google e Apple affrontano azioni antitrust EU tra le minacce dei dazi Trump

Google e Apple sotto azione antitrust dell’UE
Le autorità europee stanno intensificando la loro attenzione nei confronti di Google e Apple, imponendo azioni antitrust significative nei loro confronti. La Commissione Europea, organo esecutivo dell’Unione Europea, ha recentemente annunciato che Google, controllata di Alphabet, è stata ritenuta colpevole di violazioni della Digital Markets Act (DMA), una legislazione fondamentale introdotta per affrontare le problematiche legate alla concorrenza nel settore tecnologico. Secondo le autorità, Google Search avrebbe messo in atto pratiche di “self-preferencing”, favorendo i propri servizi invece di quelli dei concorrenti, comportamento inaccettabile secondo le normative vigenti sotto la DMA. Inoltre, l’Europa ha sottolineato che Google Play, il negozio di applicazioni mobile di Alphabet, limita la libertà degli sviluppatori di app nel reindirizzare i consumatori verso alternative disponibili sul mercato.
Le accuse contro Google
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Le autorità europee hanno intrapreso misure decisive nei confronti di Google, sostenendo che la società ha violato con pratiche sleali il quadro normativo della Digital Markets Act. In particolare, la Commissione Europea ha evidenziato che Google Search favorisce i servizi interni di Alphabet a discapito di quelli dei concorrenti, una condotta definita “self-preferencing”. Questa pratica è stata dichiarata illegittima dalla DMA che mira a garantire un ecosistema equo per i servizi digitali. Inoltre, l’agenzia ha sottolineato come Google Play imponga restrizioni agli sviluppatori, ostacolando il loro diritto di reindirizzare gli utenti verso alternative esterne e limitando così la concorrenza. La mancanza di risposta immediata da parte di Google alle sollecitazioni della Commissione riflette l’urgenza e la serietà della situazione.
Le richieste di conformità per Apple
Le autorità di regolamentazione dell’Unione Europea hanno recentemente emesso una richiesta formale a Apple affinché prenda misure concrete per conformarsi alle normative sull’interoperabilità dettate dalla Digital Markets Act (DMA). Questa richiesta è stata indirizzata al produttore dell’iPhone in seguito a preoccupazioni riguardo alla sua posizione di “gatekeeper” nel settore delle tecnologie. La Commissione Europea ha sottolineato l’importanza dell’interoperabilità, ossia la capacità dei diversi sistemi di comunicare tra loro senza attriti. Per Apple, ciò significa consentire a terzi di sviluppare prodotti e servizi in grado di interagire facilmente con il sistema operativo iOS, favorendo così l’innovazione e la concorrenza. La Commissione ha chiaramente specificato che le misure attese da Apple sono fondamentali per garantire un ambiente competitivo e inclusivo nel mercato tecnologico europeo.
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In risposta a tali richieste, un portavoce di Apple ha dichiarato che queste misure si traducono in un aggravio burocratico che rallenterebbe la capacità dell’azienda di innovare per gli utenti europei. Inoltre, Apple ha evidenziato come fosse necessario “concedere gratuitamente” nuove funzionalità a concorrenti che non sono sottoposti agli stessi obblighi. Nonostante le preoccupazioni espresse, Apple ha dichiarato l’intenzione di collaborare con la Commissione per chiarire i propri punti di vista e garantire che i diritti dei consumatori siano adeguatamente protetti.
La minaccia dei dazi di Trump
L’attuale contesto economico si complica ulteriormente con le minacce di dazi da parte dell’ex Presidente degli Stati Uniti, Donald Trump. In un clima di crescente tensione tra gli Stati Uniti e l’Unione Europea, il governo americano ha avvertito l’UE di non esagerare con le regolamentazioni nei confronti delle aziende tecnologiche statunitensi. Il mese scorso, Trump ha divulgato un’ingiunzione che annuncia l’intenzione di impugnare tariffe sui beni europei, denunciando quella che ha definito “estorsione estera” ai danni delle aziende tecnologiche americane, un chiaro segnale di allerta per l’UE.
Questa escalation nel conflitto commerciale potrebbe avere ripercussioni significative sul panorama tecnologico globale e sull’equilibrio del mercato. Il presidente Trump avverte che la crescente regolamentazione da parte dell’Unione Europea, tra cui le misure introdotte dalla Digital Markets Act, potrebbe spingere le aziende statunitensi a ritirarsi dal mercato europeo o a rivedere le loro strategie di investimento in quel continente.
In risposta a tali preoccupazioni espresso, l’Unione Europea ha accennato a un nuovo strumento chiamato “anti-coercion” che potrebbe essere utilizzato per affrontare questioni di coercizione economica tra i suoi Stati membri. Ciò evidenzia il delicato equilibrio che il blocco dovrà mantenere tra il rispetto delle proprie normative sulla concorrenza e la necessità di evitare ritorsioni commerciali e politiche da parte degli Stati Uniti.
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