Google dichiara guerra alla cattiva pubblicità e rimuove 1,7 miliardi di annunci
Google dichiara guerra alla falsa pubblicità che rischia di dilagare senza alcun controllo. Mountain View ha così messo in campo l’artiglieria pesante per bannare tutti quegli annunci ingannevoli come lo strozzinaggio, ovvero offerte di prestiti da restituire in pochi mesi, che in realtà nascondono tassi al limite d’usura.
Ma anche contro la pubblicità di farmaci illegali, il gioco d’azzardo e le app scaricate senza autorizzazione.
E’ guerra ai “bad ads” ovvero quella falsa pubblicità che attira in trappola il lettore. Nell’ultimo periodo Google ha alzato le barriere e messo in campo controlli sempre più efficienti che hanno dato ottimi risultati. Nel 2016 sono stati rimossi 1,7 miliardi di annunci, il doppio rispetto all’anno prima.
Google ha introdotto a luglio una nuova guida contro quegli annunci che offrono prestiti da restituire in pochi mesi ma che in realtà nascono tassi al limite d’usura e in sei mesi sono intervenuti contro 5 milioni di questo tipo di annunci.
La lotta contro i “trick to click” che liberano un malware invece, va avanti da anni: nel corso del 2016 ci sono state 112 milioni di cancellazioni, ben sei volte di più rispetto all’anno precedente.
Le rimozioni di annunci che aggirano le norme sanitarie sono state 12,5 milioni, oltre 17 milioni per siti che promuovono il gioco d’azzardo violando le regole dei paesi dove compaiono.
La lotta contro la pubblicità ingannevole non è solo una questione di immagine per Google ma anche economica.
Nel 2011 Mountain View fu multata dal dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti per 500 milioni di dollari, per aver ospitate inserzioni per la vendita di prodotti farmaceutici venduti in Canada ma vietati negli Stati Uniti.
Un vero e proprio salasso per la società che ogni anno organizza conferenza mondiali per per spiegare che cosa è stato fatto. Ma la strada è sempre insidiosa e la pubblicità ingannevole trova sempre una scorciatoia. Non si può mai abbassare la guardia.
E di questo Google ne sa qualcosa.