Google conferma violazione dati clienti nuove misure sicurezza informatica aggiornate

dettagli del furto e delle informazioni compromesse
Google ha confermato il furto di dati che ha interessato una delle sue istanze Salesforce, coinvolta in un attacco di tipo vishing riconducibile all’attività del gruppo UNC6040. Durante un breve intervallo di tempo, gli aggressori hanno avuto accesso a informazioni di contatto e note relative a piccole e medie imprese, principalmente dati aziendali di base come nomi, indirizzi e recapiti. L’analisi interna ha evidenziato che le informazioni sottratte erano prevalentemente dati già pubblici o facilmente reperibili, senza coinvolgimento di dettagli sensibili o credenziali riservate.
Indice dei Contenuti:
La violazione ha colpito un segmento limitato di dati contenuti nell’istanza Salesforce di Google, usata per gestire e archiviare informazioni di contatto aziendale. Il furto è stato immediatamente rilevato e l’accesso non autorizzato è stato prontamente interrotto, limitando l’impatto complessivo dell’attacco. La mole di dati sottratta non includeva materiali altamente riservati o informazioni critiche, riducendo la gravità della compromissione.
In seguito al furto, Google ha segnalato tentativi di estorsione ai danni dei clienti coinvolti, dove i criminali chiedevano pagamenti in Bitcoin con scadenze a breve termine per evitare la pubblicazione dei dati sottratti. Questa dinamica conferma come i dati, sebbene parzialmente pubblici, vengano utilizzati come leva per attività illecite di ricatto nei confronti delle aziende colpite.
responsabilità e gruppi criminali coinvolti
Le indagini condotte da Google hanno attribuito con certezza l’attacco al gruppo noto come ShinyHunters, identificato anche sotto la sigla UNC6040 tra gli esperti di sicurezza informatica. Questo collettivo criminale è tristemente celebre per la sua specializzazione nel data breach e nel successivo sfruttamento dei dati rubati. Inoltre, l’analisi suggerisce un possibile coinvolgimento parallelo di un secondo gruppo denominato The Com, anch’esso attivo in operazioni di cybercriminalità di elevata complessità.
Le modalità operative degli attaccanti indicano una fase di accesso temporanea ma mirata, durante la quale sono stati rapidamente estratti dati sensibili per poi interrompere l’intrusione prima che fosse rilevata. Queste tattiche evidenziano una pianificazione precisa e una notevole capacità tecnica, rendendo difficile prevenire tali incursioni nonostante le misure di sicurezza avanzate adottate.
Il gruppo ShinyHunters ha già dimostrato in passato la propensione a utilizzare i dati trafugati per estorsioni e vendite sui mercati clandestini digitali. Nel caso specifico, Google ha riscontrato che gli aggressori hanno attuato campagne di ricatto rivolte direttamente ai dipendenti delle aziende coinvolte, attraverso email e chiamate telefoniche di tipo vishing. L’uso di indirizzi email anonimi, come quelli su domini tuta[.]com, è funzionale a mantenere l’anonimato e a complicare le attività investigative.
conseguenze e misure di mitigazione adottate da google
Google ha attivato tempestivamente un protocollo di intervento che ha permesso di limitare l’accesso non autorizzato e di bloccare l’attività malevola nel giro di poche ore. Sono state implementate misure di mitigazione mirate, inclusi il rafforzamento dei controlli di accesso, la revisione dei permessi sulle istanze Salesforce coinvolte e il monitoraggio continuo degli account per identificare tempestivamente eventuali anomalie. Inoltre, l’azienda ha sensibilizzato i clienti e i dipendenti coinvolti circa le campagne di estorsione in corso, fornendo indicazioni precise per riconoscere e prevenire tentativi di ricatto.
Nonostante i dati sottratti riguardassero principalmente informazioni di pubblico dominio, gli effetti collaterali si sono manifestati concretamente con un aumento di phishing e chiamate di tipo vishing rivolte ai dipendenti delle società colpite. In risposta, Google ha rafforzato le procedure di comunicazione interna e ha collaborato con le aziende interessate per contrastare efficacemente le azioni di estorsione, che prevedono richieste di riscatti in bitcoin entro brevi scadenze temporali.
Un ulteriore elemento di contrasto adottato da Google è il monitoraggio delle piattaforme di comunicazione anonime dove gli hacker operano, come quelle basate su domini tuta[.]com, per individuare tempestivamente eventuali pubblicazioni di dati sottratti e per impedire la diffusione pubblica delle informazioni rubate. L’azienda rimane impegnata nel potenziamento delle difese di sicurezza e nell’aggiornamento costante delle strategie di risposta per fronteggiare minacce in continua evoluzione.
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