Gatti superano bambini in gioco di associazioni: uno studio rivelatore
I gatti e il gioco delle associazioni
I gatti, da sempre considerati creature misteriose e indipendenti, si rivelano molto più intelligenti e attenti di quanto comunemente si pensi. In un recente studio pubblicato su Scientific Reports, è emerso che i gatti riescono a stabilire associazioni tra immagini e parole con una rapidità sorprendente, superando persino i bambini di 14 mesi in questo specifico compito. Il test, ideato dai ricercatori per valutare la capacità di associazione, ha coinvolto 31 gatti che sono stati esposti a un esperimento progettato per essere simile a quelli utilizzati per i più piccoli.
Durante il test, i gatti hanno osservato due immagini animate, ciascuna associata a una parola inventata. Ad esempio, quando veniva mostrato un unicorno blu e bianco, si udiva la parola “keraru”, mentre un sole arancione era accompagnato dalla parola “parumo”. Dopo una breve fase di esercitazione, gli abbinamenti tra immagine e parola sono stati invertiti. La reazione dei felini a questa modifica è stata oggettivamente interessante: molti gatti apparivano visibilmente sorpresi o confusi, trascorrendo ben il 33% di tempo in più a fissare lo schermo per cercare di comprendere il cambiamento.
Questa reazione suggerisce che i gatti avevano rapidamente assimilato le correlazioni originali tra immagini e parole, mostrando una capacità di apprendimento notevole già dopo soli 9 secondi di esercizio. In contrasto, i bambini di 14 mesi in genere richiedono ripetizioni più numerose e sessioni più lunghe per stabilire associazioni simili, indicando quindi una differenza sostanziale nelle modalità di apprendimento tra le due specie.
Un aspetto che merita un’attenzione particolare è il metodo utilizzato per il test: diversamente dai cani, i gatti non sono stati motivati con premi o rinforzi, ma hanno partecipato in modo spontaneo, rivelando così una loro attitudine naturale all’apprendimento. Questo comportamento è paragonabile a quello che si osserva nei neonati umani, che assimila la lingua attraverso l’ascolto quotidiano, senza interventi formali.
Il risultato di questo studio rimette in discussione la percezione tradizionale dei gatti come animali distaccati e poco coinvolti nella comunicazione umana. Al contrario, ciò che emerge è un quadro nuovo, in cui i felini domestici dimostrano di essere più attenti e in grado di apprendere in modo assiduo e concreto rispetto a quanto generalmente previsto.
Le modalità dello studio
Lo studio condotto dai ricercatori, pubblicato su Scientific Reports, si è focalizzato su un’analisi approfondita delle capacità cognitive dei gatti in un contesto di apprendimento di associazioni tra immagini e parole. Per realizzare l’esperimento, sono stati selezionati 31 gatti, i quali sono stati sottoposti a un test specificamente progettato per valutare la loro competenza in questo ambito. Il protocollo del test si è ispirato a metodologie utilizzate con i bambini, rendendolo così particolarmente interessante e innovativo nel confronto tra le due specie.
Durante l’esperimento, a ogni gatto sono state mostrate due immagini animate, ognuna associata a una parola inventata. Ad esempio, quando un unicorno blu e bianco appariva sullo schermo, era udibile la parola “keraru”. In un altro caso, un sole arancione era accompagnato dalla parola “parumo”. Dopo un breve periodo di esposizione durante il quale i gatti si sono familiarizzati con le associazioni, gli abbinamenti sono stati modificati per verificare la loro reazione alla discrepanza.
Un aspetto cruciale del test era la durata estremamente ridotta delle sessioni di apprendimento: i gatti sono stati sottoposti a soli 9 secondi di esercizio per ogni abbinamento immagine-parola. Questa brevità ha consentito di osservare reazioni immediate e spontanee. Una volta che gli abbinamenti erano stati invertiti, i gatti hanno rivelato chiaramente la loro confusione. È stato infatti registrato un aumento del 33% del tempo speso a fissare lo schermo per cercare di comprendere la nuova associazione, indicando una notevole capacità di apprendimento rapido.
A differenza dei cani, che spesso vengono incentivati attraverso premi o ricompense, ai gatti non è stato offerto alcun rinforzo. L’assenza di schemi di premi testimonia la loro propensione naturale ad apprendere semplicemente attraverso l’osservazione. Questo approccio spontaneo al learning suggerisce paralleli con il modo in cui i neonati umani apprendono la lingua, assorbendo informazioni dal loro ambiente senza necessità di un insegnamento formale.
La metodologia contemplata nello studio offre un notevole spunto di riflessione sulle capacità cognitive dei gatti, mettendo in evidenza un aspetto delle loro intelligenze spesso sottovalutato. La partecipazione attiva e il coinvolgimento dei gatti dimostrano che essi non sono affatto indifferenti alle comunicazioni umane, ma anzi possiedono un’evoluta sensibilità che merita ulteriori ricerche e attenzione.
I risultati sorprendenti
I risultati emersi dallo studio pubblicato su Scientific Reports hanno suscitato un notevole interesse nel panorama scientifico, non solo per la loro rilevanza nell’ambito della cognizione animale, ma anche per le implicazioni che questi possono avere sulla comprensione della relazione tra gatti e umani. La capacità dei gatti di apprendere rapidamente le associazioni tra immagini e parole si è dimostrata sorprendente, in quanto questi felini hanno reagito in modo più efficace rispetto ai bambini di 14 mesi che sono stati oggetto di studi precedenti.
Durante il test, i gatti non hanno semplicemente mostrato un aumento del tempo di fissazione sullo schermo per cercare di decifrare i nuovi abbinamenti, ma hanno anche dimostrato una comprensione delle associazioni basata su un meccanismo di apprendimento che si è rivelato immediato e naturale. Mentre i bambini di 14 mesi necessitano di ripetizioni e sessioni di apprendimento più lunghe — in media quattro ripetizioni e almeno 15 secondi di esposizione affinché possano apprendere le associazioni — i gatti, dopo soli 9 secondi di esposizione e poche ripetizioni, sono stati in grado di assimilare e rielaborare le informazioni in modo efficace.
Questo riscontro mette in luce un’abilità di apprendimento che non richiede ricompense e incentivi, contrariamente a quanto osservato con i cani. La spontaneità con cui i gatti si sono impegnati nel compito proposto suggerisce una predisposizione naturale all’acquisizione del linguaggio e al riconoscimento di parole e immagini, rendendo i gatti un soggetto di studio affascinante e significativo per l’etologia e la psicologia animale.
Un altro aspetto affascinante è il modo in cui i gatti hanno mostrato capacità di apprendimento simili a quelle dei neonati umani, suggerendo che la loro intelligenza non sia solo superficiale, ma che includa una dimensione di ascolto attivo e di comprensione linguistica. Questo potrebbe anche spiegare perché i gatti, sebbene appaiano indifferenti, siano in realtà più coinvolti nelle nostre conversazioni di quanto spesso si creda.
Per comprendere il valore di questo studio, è fondamentale considerare l’equilibrio tra la loro reputazione di animali enigmatici e il forte legame che possono sviluppare con i loro proprietari. La capacità di associare parole e immagini, senza la necessità di rinforzi, rivela non solo una curiosità innata, ma anche un’intelligenza che sfida le concezioni tradizionali sugli animali domestici. La ricerca aprirà senza dubbio nuove strade per esplorare ulteriormente il modo in cui comunicano e apprendono, conducendo a una revalutazione dell’intelligenza felina e della loro connessione con il mondo umano.
Implicazioni e considerazioni finali
Il risultato della ricerca ha importanti implicazioni non solo per la comprensione delle capacità cognitive dei gatti, ma anche per il rafforzamento del legame che intercorre tra queste creature e gli esseri umani. L’abilità di apprendere rapidamente le associazioni tra immagini e parole senza necessità di rinforzi, come nel caso dei cani, sfida l’idea diffusa che i gatti siano animali distaccati e apatici nei confronti delle interazioni umane. Anzi, lo studio suggerisce che i felini possiedono una notevole capacità di ascolto e comprensione, affrontando la comunicazione con una sensibilità che merita di essere esplorata ulteriormente.
La somiglianza tra il modo in cui i gatti apprendono e le modalità di apprendimento dei bambini molto piccoli indica che il processo comunicativo tra umani e felini è più complesso di quanto si pensasse. È interessante notare come gli animali possano assimilare informazioni semplicemente attraverso l’osservazione: una dinamica che, di fatto, può cambiare il modo in cui si interagisce con loro. L’accresciuta consapevolezza delle potenzialità cognitive dei gatti potrebbe anche influenzare le pratiche di adozione e gestione degli animali domestici, portando a una maggiore attenzione nelle modalità di comunicazione e di stimolazione delle loro capacità.
Ulteriori ricerche sono necessarie per approfondire quali altri aspetti dell’apprendimento e della cognizione felina possano emergere. Ad esempio, si potrebbe studiare come queste capacità di associazione influenzano il comportamento quotidiano dei gatti con i loro proprietari, creando un’atmosfera di fiducia e interazione. Inoltre, comprendere in che modo i gatti possano rispondere e adattarsi a diverse forme di linguaggio e comunicazione offre spunti utili per chi vive e lavora con loro.
In un contesto più ampio, questo studio invita a riflessioni su come si siano evoluti i rapporti tra umani e animali nel tempo. La crescente disponibilità di dati scientifici, che demistificano la natura dei gatti e altre specie domestiche, può contribuire a una visione più empatica e rispettosa del loro ruolo nelle nostre vite. Con ogni nuova scoperta, si afferma sempre di più che i gatti non sono semplici compagni di vita, ma esseri dotati di una profonda capacità di apprendimento e interazione. Questa conoscenza, se condivisa e riconosciuta, potrebbe favorire una migliore coesistenza e un rapporto più ricco tra esseri umani e felini, arricchendo le nostre esperienze quotidiane.