Funerali in streaming, GPS nei cimiteri e Like su Facebook: la morte diventa digitale. Si evolve la tradizione religiosa?
«Non c’è più religione». Sarà il caso di dirlo? A leggere quanto segue probabilmente qualcuno storcerà il naso.
Non buttare via soldi per comprare contenuti effimeri sui social media. ==> LEGGI QUI perchè.
Ormai è ufficiale: la rivoluzione digitale non risparmia nessuna situazione, morte inclusa. Anche i funerali, infatti, assumono un aspetto social e quelli che erano momenti di intimo dolore diventano motivo di condivisione: da lugubri autoscatti ripresi durante la triste cerimonia al testamento digitale, dal “sito dei ricordi” ai funerali trasmessi in diretta web, per rendere partecipi anche i parenti residenti nell’altra parte del mondo.
Le nuove tecnologie offrono svariate possibilità per onorare i morti, sfruttando una Rete che non consente l’oblio. A tal proposito, Facebook permette ai familiari o agli amici di un defunto di segnalare un decesso e di trasformare il profilo dell’ormai ex-utente in una pagina commemorativa. Un chiaro segno del fatto che la vita, almeno on line, continua anche dopo la morte.
Il broadcasting dei funerali è sicuramente una delle pratiche che più fanno tendenza negli ultimi mesi. L’idea del funerale in streaming nasce anni fa negli Stati Uniti per consentire ad amici e parenti di assistere al lutto dei soldati deceduti in Iraq. Dagli States le telecamere presenti durante le cerimonie funerarie sono emigrate anche in Italia, dove alcune onoranze funebri organizzano vere e proprie dirette dell’evento, affinché i parenti residenti all’estero, specialmente in Argentina e Brasile, possano partecipare al rito come se fossero in chiesa.
E che dire della “trovata digitale” adottata nei cimiteri di Calgary, in Canada? Qui un GPS ha preso il posto dei consueti blocchi di pietra e marmo: per sapere il punto preciso nel quale è sepolto un caro defunto, è sufficiente tirar fuori dalla tasca il proprio smartphone. Così si risparmia spazio e il panorama è indubbiamente più piacevole.
Non buttare via soldi per comprare contenuti effimeri sui social media. ==> LEGGI QUI perchè.
E non è finita qui. La generazione cresciuta con l’autoscatto non si ferma neanche ai funerali e sui social appaiono le foto dell’outfit scelto per la mesta occasione o alcune istantanee scattate in chiesa, dove fa capolino addirittura la bara del defunto.
Tutto ciò è l’ennesima prova del legame sempre più stretto tra il mondo virtuale e quello religioso. I social network e i siti internet rappresentano la nuova chiesa, il nuovo cimitero, dove “recarsi” per compiangere un defunto. Non più fiori da lasciare sulla tomba, ma solo Like e commenti da condividere sul web.
Non buttare via soldi per comprare contenuti effimeri sui social media. ==> LEGGI QUI perchè.