FSB in azione smantella truffa internazionale da un milione al giorno in Russia
Smantellamento del call center di Milton Group
La Federal Security Service (FSB) della Russia ha recentemente portato a termine un’operazione mirata allo smantellamento di un call center al centro di una vasta frode internazionale. Il blitz, effettuato all’interno di un centro business, ha portato all’arresto di 11 individui tra manager e dipendenti, e al sequestro di attrezzature informatiche che erano essenziali per le operazioni illecite condotte dalla struttura. L’operazione dimostra l’impegno delle autorità russe nel contrastare attività criminose che danneggiano l’economia e la sicurezza dei cittadini.
Il call center in questione era parte integrante di una rete criminale con ramificazioni globali, attiva in oltre 50 nazioni, tra cui vari Stati dell’Unione Europea, il Regno Unito, e alcuni paesi dell’Asia e dell’America Latina. Secondo le dichiarazioni ufficiali della FSB, l’attività fraudolenta di questo call center ha generato profitti stimati in circa 1 milione di dollari ogni giorno, rivelando l’ampiezza e la sofisticazione della frode.
Nel corso dell’operazione, le forze di sicurezza hanno evidenziato che il call center operava attraverso false offerte di investimento, contribuendo a perpetrare inganni a danno di centinaia di migliaia di persone in tutto il mondo. Le informazioni raccolte indicano un chiaro e preoccupante modello di operazioni fraudolente mirate a sfruttare la vulnerabilità degli investitori.
Attività fraudolente e impatto internazionale
Il call center smantellato dalla FSB non rappresentava solo un episodio isolato, ma un tassello fondamentale di una rete criminale operante su scala globale. Secondo le informazioni diffuse, l’attività illecita ha avuto ripercussioni significative in **circa 50 paesi**, tra cui presenti nell’Unione Europea, **Regno Unito**, **Canada**, **Brasile**, **India** e **Giappone**. Le frodi, realizzate tramite false promesse di investimenti profittevoli, hanno colpito un numero stimato di **100.000 vittime**, ingannandole e causando un danno economico senza precedenti.
La modalità operativa del call center era profondamente strutturata, permettendo agli organizzatori di generare un profitto di circa **1 milione di dollari al giorno**. Le vittime erano attratte da offerte ingannevoli che promuovevano investimenti troppo belli per essere veri, sfruttando la mancanza di informazione e la speranza di guadagni rapidi. La sophisticatedità delle frodi ha richiesto l’adozione di strategie mirate, inclusa la creazione di materiali promozionali persuasivi e una rete di contatti per operare nel pieno silenzio.
Le indagini rivelano che gran parte di queste operazioni si è svolta online, aggravando la sfida per le autorità nella identificazione e nella cattura degli autori. Questo tipo di truffa non solo ha fruttato enormi profitti ai criminali, ma ha anche messo a rischio la fiducia degli investitori verso i mercati finanziari, sollevando interrogativi sulla sicurezza delle transazioni finanziarie a livello internazionale e sull’efficacia delle misure di prevenzione esistenti.
Riconducibilità a figure di spicco
L’indagine condotta dalla FSB ha portato alla luce importanti collegamenti tra il call center smantellato e figure di spicco nel panorama della criminalità internazionale. In particolare, si è evidenziato che il **call center** era intimamente legato a **David Kezerashvili**, ex ministro della Difesa della Georgia, identificato come il fondatore di **Milton Group**. Kezerashvili è attualmente ricercato dalle autorità russe, con l’accusa di aver orchestrato una rete di frodi finanziarie di ampia portata mentre si trovava presumibilmente a **Londra**.
In aggiunta, un altro individuo di rilievo emerso nell’indagine è **J. D. Keselman**, un cittadino israeliano-ucraino, ritenuto il principale responsabile delle operazioni del call center. La sua autorevolezza, insieme a quella di altri sostenitori della rete, ha favorito l’establishment e la continuazione delle attività fraudolente, rendendo difficile l’intervento delle autorità. A completare il quadro, si è scoperto che un mandato di arresto è stato emesso anche nei confronti di **D. Todua**, un cittadino israeliano-georgiano, descritto come co-leader dell’organizzazione, amplificando i legami tra individui di nazionalità diverse all’interno della rete.
Questi collegamenti tra figure pubbliche e attività criminali sottolineano come il crimine organizzato non conosca confini e sfrutti le vulnerabilità politiche e sociali. La FSB ha caratterizzato queste dinamiche come un grave rischio per la sicurezza nazionale, esprimendo la necessità di un’immediata collaborazione internazionale per affrontare simili storture nel sistema globale di investimenti finanziari.
Precedenti indagini e sospetti su Milton Group
Già nel 2020, i sospetti su **Milton Group** avevano trovato riscontro in un’inchiesta condotta dall’**OCCRP** (Organized Crime and Corruption Reporting Project). Questa indagine aveva messo in luce ipotetiche attività illecite, delineando il profilo di **David Todua**, che era emerso come proprietario di **Naspay**, una società cipriota coinvolta nella gestione di transazioni finanziarie legate al gruppo. Le autorità hanno ritenuto che queste transazioni potessero fungere da canale per facilitare le operazioni fraudolente condotte dal call center.
Inoltre, **Keselman**, descrittosi su Instagram come “il **Lupo di Kiev**”, aveva destato particolare attenzione per il suo linguaggio e le sue affermazioni, evocando l’immaginario del celebre film **The Wolf of Wall Street**. Di contro, sia Todua che Keselman avevano opposto resistenza alle accuse, dichiarando di non essere implicati in attività finanziarie illegali e attribuendo eventuali perdite a presunti errori di comprensione da parte degli investitori.
A rafforzare il quadro, è emerso un legame preoccupante tra il call center e i servizi segreti ucraini, i quali avrebbero ordinato nel 2022 la diffusione di falsi allarmi riguardanti attacchi terroristici in varie città russe come parte di un contesto più ampio di tensioni geopolitiche. Le rivelazioni della FSB e le indagini pregresse evidenziano la complessità delle associazioni criminose che si alimentano anche delle attuali crisi internazionali, rendendo l’azione di contrasto sempre più urgente e cruciale.
Precedenti indagini e sospetti su Milton Group
Nel 2020, **Milton Group** era già sotto i riflettori a causa di un’indagine condotta dall’**OCCRP** (Organized Crime and Corruption Reporting Project), che aveva rivelato potenziali attività illecite collegate all’organizzazione. In questo contesto, **David Todua** era stato identificato come proprietario di **Naspay**, una compagnia cipriota coinvolta nella gestione di transazioni di carte di credito, che l’inchiesta sospettava potessero servire da facciata per l’elusione di finanziamenti illeciti.
Inoltre, **J. D. Keselman**, autoproclamatosi “il **Lupo di Kiev**”, aveva attirato l’attenzione degli inquirenti. Il suo riferimento al noto film **The Wolf of Wall Street** sollevava interrogativi sulla sua condotta e sulla sua filosofia operativa. Sebbene entrambi gli uomini avessero negato qualsiasi coinvolgimento in attività fraudolente, le loro affermazioni si erano rivelate in contrasto con le evidenze emergenti dalle indagini.
Un aspetto intrigante delle ricerche suggerisce che il call center non fosse solo un’operazione isolata, ma piuttosto un anello di una catena di attività criminali più ampia. Vi sono stati rapporti che collegavano il call center ai servizi segreti ucraini, che nel 2022 avrebbero inviato istruzioni per alimentare il panico attraverso allarmi falsi di attacchi terroristici in diverse città russe. Tali connessioni pongono interrogativi sulle ospitalità legali delle operazioni illegali e sulla capacità delle autorità di monitorare e contrastare reti di crimine organizzato che si avvalgono di strutture statali per i propri fini.
Conseguenze legali e futuri sviluppi
Le operazioni condotte dalla FSB hanno portato a un inasprimento delle conseguenze legali per gli arrestati e per i membri del call center di **Milton Group**. Gli 11 individui fermati dovranno affrontare gravi accuse, tra cui l’organizzazione di un gruppo criminale, la minaccia falsa di terrorismo e la frode su larga scala. Queste violazioni della legge russa sono considerate non solo reati finanziari, ma anche atti che mettono in pericolo la sicurezza pubblica e l’ordine sociale, soprattutto in un contesto geopolitico complesso e instabile.
Parallelamente, il mandato di arresto emesso contro **David Kezerashvili** rappresenta un passo significativo per le autorità nel tentativo di portare a giustizia una delle figure principali di questo schema fraudolento. La sua fuga verso **Londra** complicherà ulteriormente i processi di estradizione e di cattura, evidenziando l’importanza della cooperazione internazionale nel perseguimento di crimini di questa portata.
In aggiunta, ulteriori indagini sono attese nei prossimi mesi, con la possibilità di un ampliamento delle accuse a carico di altri membri della rete criminale. Le autorità sperano di estrapolare informazioni chiave dall’analisi dei materiali sequestrati, che potrebbero rivelare ulteriori collegamenti con altri gruppi criminali e ampliare l’impatto dell’operazione.
La dimensione internazionale delle frodi perpetrate suggerisce inoltre che si potrebbero attivare meccanismi di collaborazione tra diversi Stati per il recupero delle somme sottratte e per la protezione delle vittime. La questione dei rimborsi e della restituzione dei fondi rubati risulta essere cruciale, non solo per il benessere economico delle vittime, ma anche per ripristinare la fiducia nel sistema finanziario globale.