Fringe benefit 2025: novità e conferme della Legge di bilancio
La bozza della Legge di Bilancio 2025 introduce importanti aggiornamenti riguardanti i fringe benefit, un meccanismo strategico per incentivare i lavoratori dipendenti. Tra le principali novità, si evidenzia una riconferma delle disposizioni esistenti, rafforzando sensibilmente le soglie di esenzione fiscale e contributiva rispetto ai benefit offerti ai dipendenti.
In particolare, la Manovra prevede che le soglie esentasse siano fissate a 1.000 euro per i dipendenti senza figli a carico e a 2.000 euro per quelli che hanno figli a carico. Queste limiti rimarranno invariati e verranno applicati anche ai periodi d’imposta 2025, 2026 e 2027, garantendo in tal modo una maggiore stabilità e prevedibilità per le aziende e i lavoratori. Il concetto di figli a carico è esteso anche a figli adottivi e affidati, nel rispetto della normativa vigente.
In aggiunta, nel contesto della Legge di Bilancio 2025, sono confermate le misure di deroga che prevedono l’esenzione fiscale e contributiva per le somme erogate dai datori di lavoro a titolo di rimborso per affitti e spese relative alle utenze domestiche. Questa deroga è particolarmente rilevante, in quanto include anche le spese per l’affitto e le utenze domestiche come energia elettrica e gas, fornendo un ulteriore sostegno ai lavoratori in un periodo in cui il costo della vita è in aumento.
Le modifiche introdotte dalla nuova legge non si limitano, però, a confermare le già esistenti disposizioni. Si segnalano novità significative per coloro che trasferiscono la propria residenza per motivi di lavoro, permettendo l’esenzione fino a un massimo annuo di 5.000 euro per le spese di affitto e manutenzione degli immobili locati. Questa misura è destinata ai lavoratori che vengono assunti nel corso del 2025 e che provengono da una distanza superiore ai 100 chilometri dalla nuova sede lavorativa, un’agevolazione che potrà supportare notevolmente la mobilità lavorativa in un contesto economico in evoluzione.
Queste disposizioni rappresentano un approccio moderno e attento alle necessità dei lavoratori, garantendo vantaggi economici pur restando in allineamento con obiettivi di sostenibilità e welfare aziendale. La Legge di Bilancio 2025, dunque, si pone come un’importante opportunità sia per i datori di lavoro, che possono gestire in modo più efficace i costi legati ai loro dipendenti, sia per i lavoratori, che ricevono un supporto tangibile nelle loro spese quotidiane.
Soglie di esenzione fiscale e contributiva potenziate
La Legge di bilancio 2025 conferma e potenzia le soglie di esenzione fiscale e contributiva dei fringe benefit, un aspetto cruciale per rendere il lavoro dipendente economicamente più sostenibile. In particolare, l’esenzione rimane fissata a 1.000 euro per i dipendenti senza figli a carico e a 2.000 euro per coloro che hanno figli a carico. Questa decisione, frutto di una strategia ben pianificata, non solo amplia le opportunità di risparmio fiscale per i lavoratori, ma permette anche alle aziende di attrarre e mantenere talenti in un mercato del lavoro sempre più competitivo.
Le nuove norme, che si applicheranno anche per i periodi d’imposta del 2025, 2026 e 2027, offrono una certezza sia ai datori di lavoro che ai dipendenti. È importante sottolineare che il riconoscimento dei figli a carico si estende anche ai figli adottivi, affidati o affiliati, conformemente a quanto stabilito dall’articolo 12, comma 2 del TUIR. Questa attenzione alle diverse forme familiari evidenzia un approccio inclusivo e moderno da parte del legislatore.
Nell’ottica di semplificare e promuovere l’uso dei fringe benefit, si è scelto di confermare anche le deroghe esistenti. Le somme rimborsate dai datori di lavoro per le spese di affitto e per le utenze domestiche non saranno soggette a tassazione, assicurando un ulteriore sostegno ai lavoratori. Questo aspetto è particolarmente rilevante in un contesto economico caratterizzato da un incremento del costo della vita, dove le spese fisse come l’affitto e le bollette possono rappresentare un onere considerevole per le famiglie.
Un elemento di novità significativo riguardo ai fringe benefit riguarda la possibilità di garanzie fiscali per i lavoratori che, a causa di esigenze professionali, devono trasferire la propria residenza. Infatti, i datori di lavoro potranno erogare somme esenti fino a un massimo di 5.000 euro annui per la copertura delle spese di affitto e manutenzione degli immobili ai dipendenti assunti nel 2025, che si trasferiranno da oltre 100 chilometri. Questo incentivo fornisce un supporto importante per i lavoratori impegnati a cambiare la loro residenza lavorativa, facilitando così la mobilità lavorativa e professionale in un periodo di trasformazioni rapide.
La legge di bilancio rappresenta uno strumento fondamentale per garantire che i fringe benefit rimangano accessibili e utili per i dipendenti, favorendo al contempo la continua evoluzione del mercato del lavoro e una maggiore sostenibilità economica per le famiglie italiane.
Vantaggi per i lavoratori trasferiti
Con la Legge di Bilancio 2025, vengono introdotte importanti novità per i lavoratori che, per esigenze professionali, sono costretti a trasferirsi a una nuova residenza. Questa manovra si propone di facilitare la mobilità lavorativa, stabilendo vantaggi significativi per coloro che iniziano un nuovo percorso professionale in una località distante dal loro precedente domicilio.
In particolare, i datori di lavoro possono erogare somme a titolo di rimborso per le spese di affitto e per le spese di manutenzione degli immobili locati. Queste somme possono arrivare fino a un massimo di 5.000 euro annui e sono esentasse per i dipendenti assunti a tempo indeterminato nel 2025, a condizione che non superino un reddito annuo di 35.000 euro. Inoltre, il lavoratore deve aver trasferito la residenza oltre 100 chilometri dalla nuova sede di lavoro.
Questo incentivo si rivela cruciale in un contesto economico in cui il costo della vita continua a crescere, riducendo il peso finanziario che un trasferimento di residenza può comportare. La condizione di distanza, calcolata tra il precedente luogo di residenza e la nuova sede di lavoro, permette una chiara definizione degli aiuti offerti, rendendo tangibile il supporto alle famiglie e ai lavoratori coinvolti.
Non solo, i lavoratori interessati dovranno presentare una dichiarazione al datore di lavoro attestante il proprio luogo di residenza nei sei mesi precedenti l’assunzione, garantendo così la trasparenza e il rispetto delle condizioni richieste. Le somme percepite non solo sosterranno le spese quotidiane del lavoratore, ma saranno anche considerate nel calcolo del reddito ai fini dell’ISEE e influenzeranno l’accesso a prestazioni previdenziali e assistenziali.
Questa misura non si limita a fornire un supporto economico diretto, ma si inserisce in un più ampio contesto di welfare aziendale, volta a incentivare politiche di mobilità all’interno delle aziende. Con l’accento su condizioni di lavoro più flessibili e su un ambiente lavorativo inclusivo, la Legge di Bilancio 2025 rappresenta una risposta concreta alle esigenze mutate dei lavoratori, contribuendo a un mercato del lavoro più dinamico e reattivo alle sfide contemporanee.
Modifiche ai fringe benefit delle auto aziendali
La Manovra del 2025 introduce sostanziali modifiche alla disciplina fiscale riguardante i fringe benefit associati all’uso promiscuo delle auto aziendali. L’approccio normativo riflette un sensibile spostamento verso la promozione di veicoli a basse emissioni, in linea con le attuali politiche di sostenibilità ambientale e riduzione dell’impatto del trasporto su strada.
Attualmente, per auto immatricolate dal 1° luglio 2020 e assegnate in uso promiscuo, il regime di tassazione prevede percentuali basate sulle emissioni di anidride carbonica. Questo significa che, a seconda del valore delle emissioni, si applicano diverse aliquote per il calcolo del fringe benefit. Ad esempio, per veicoli con emissioni non superiori a 60 g/km si applica un’aliquota del 25%, mentre per quelli con emissioni superiori a 190 g/km si arriva a una tassazione del 60% dal 2021. L’aumento delle percentuali per i veicoli più inquinanti ha introdotto un chiaro incentivo alla scelta di mezzi meno impattanti per l’ambiente.
Con la nuova normativa, a partire dal 1° gennaio 2025, si inverte parzialmente il trend: per gli autoveicoli di nuova immatricolazione concessi in uso promiscuo, la tassazione sarà ridefinita. Si stabilisce che il valore imponibile si calcoli applicando una percentuale del 50% su un importo legato a una percorrenza convenzionale di 15.000 chilometri, basata sulle tabelle ACI. Tuttavia, le reali agevolazioni riguardano i veicoli completamente elettrici e quelli ibridi plug-in: per questi mezzi ecologici, le percentuali scendono drasticamente al 10% e 20%, rispettivamente.
Questa revisione normativa non solo aumenta il carico fiscale per i veicoli tradizionali, ma al contempo favorisce fortemente l’adozione di soluzioni più sostenibili per il trasporto. La nuova tassazione rappresenta un chiaro tentativo di incentivare le aziende a considerare con maggiore attenzione la flotta di veicoli aziendali, promuovendo l’uso di auto elettriche e ibride, allineandosi inoltre con gli obiettivi di riduzione delle emissioni a livello nazionale e internazionale.
È importante sottolineare che i datori di lavoro devono gestire con attenzione queste modifiche, garantirsi che le scelte relative ai veicoli aziendali vadano nell’ottica di un beneficio fiscale per la propria azienda e al tempo stesso forniscano ai dipendenti un vantaggio tangibile. La nuova Legge di Bilancio rappresenta, quindi, non solo un cambiamento normativo, ma un’opportunità significativa per le imprese di rivedere e ottimizzare la loro politica di mobilità e benefit aziendali in un’ottica di responsabilità sociale ed economica.
Impatto sulle spese di vitto, alloggio e reddito
La Legge di Bilancio 2025 apporta significative modifiche in merito alla tassazione dei fringe benefit, in particolare riguardo ai rimborsi per le spese di vitto, alloggio e altre spese di viaggio. Queste novità si inseriscono in una strategia più ampia di sostegno ai lavoratori, considerata la necessità di affrontare le pressioni economiche crescenti che molte famiglie stanno fronteggiando.
In dettaglio, è previsto che le spese di vitto e alloggio, in particolare quelle rimborsate mediante metodi di pagamento tracciabili, non concorrano a formare il reddito imponibile del lavoratore. Tale esenzione si applica a rimborsi effettuati per viaggi di lavoro, ma anche all’uso di servizi di trasporto pubblico, non contribuendo quindi all’aumento del reddito tassabile. Questo aspetto è cruciale, dal momento che offre un significativo sollievo fiscale ai lavoratori che necessitano di spostarsi per ragioni professionali.
La riforma non si limita esclusivamente alle spese di vitto e alloggio, ma si estende anche al modo in cui le somme erogate vengono considerate ai fini ISEE. Infatti, le somme ricevute come rimborso non solo non comportano tassazione, ma influenzano anche il calcolo dell’indicatore di situazione economica equivalente, un elemento fondamentale per l’accesso a prestazioni sociali e assistenziali. Questo aspetto sottolinea come le politiche di welfare stiano cercando di rispondere alle esigenze reali dei cittadini, evitando di gravare ulteriormente sul loro margine di reddito disponibile.
In aggiunta a questi punti, le disposizioni relative ai fringe benefit potrebbero anche avere un impatto positivo sulla competitività delle aziende, incentivandole ad offrire rimborsi più elevati per il vitto e l’alloggio. Un miglioramento nell’offerta di fringe benefit potrebbe rendere le proposte lavorative più allettanti, contribuendo a una riduzione del turnover e a un aumento della soddisfazione dei dipendenti.
Con queste misure, la Legge di Bilancio 2025 si propone di migliorare la qualità della vita dei lavoratori, adattandosi così ai mutati contesti socio-economici e alle esigenze di flessibilità che caratterizzano il mondo del lavoro contemporaneo. I datori di lavoro e i lavoratori devono quindi tenere in considerazione le nuove normative per ottimizzare le opportunità offerte, sia in termini fiscali che pratici, garantendo un approccio vantaggioso per entrambe le parti.