Franchigia Svizzera acquisti: riduzione a 150 franchi per viaggiatore nel 2025
Nuovo limite di franchigia nel traffico turistico
Dal 1° gennaio 2025, il limite di franchigia per il valore delle merci nel traffico turistico subisce un importante ridimensionamento, passando da 300 a 150 franchi a persona per giorno. Questa modifica rappresenta un adeguamento significativo nell’ambito dell’importazione di beni destinati all’uso privato. Pertanto, i viaggiatori che entreranno in Svizzera potranno importare merci senza dover pagare l’imposta sul valore aggiunto (IVA) fino a tale soglia.
Qualora il valore totale delle merci superi i 150 franchi, sarà necessario versare l’IVA svizzera sulle consumazioni introdotte. Questa misura si inserisce nel contesto di una strategia volta a limitare il turismo degli acquisti, risposta alle iniziative prospettate da diversi cantoni e sostenuta da un mandato parlamentare. L’obiettivo primario è quello di migliorare l’equità fiscale e di ridurre l’impatto dei viaggiatori sul mercato locale, riducendo inevitabilmente il flusso di beni importati esenti da tasse.
Questo cambiamento normativo è ramificato nella revisione dell’ordinanza del Dipartimento federale delle finanze (DFF), la quale regolamenta l’importazione di beni in piccole quantità. L’attuale soglia di 300 franchi, vigente dal 2014, si è dimostrata troppo elevata e, a fronte dell’incremento del turismo d’acquisto, il Governo ha ritenuto opportuno intervenire. A partire dal nuovo anno, il campo di applicazione di questa normativa si estende a tutti i cittadini che desiderano introdurre beni per uso privato, incrementando così il controllo e l’equità nel settore del commercio.
Con questa modifica, il Consiglio federale sta chiaramente compiendo un passo verso una fiscalità più giusta e una gestione più sostenibile del traffico di confine. La semplificazione dei processi doganali e la promozione della legalità e della regolarità nell’importazione di beni saranno centrali per garantire che i cambiamenti apportati siano efficaci e ben accettati dai cittadini e dai commercianti.
I viaggiatori dovranno dunque prepararsi ad abituarsi a queste nuove norme e regolamenti riguardanti l’importazione di merci, configurando una diversa e più consapevole esperienza di acquisto nel contesto del turismo. Inoltre, tale misura contribuirà a preservare l’economia locale da eventuali disparità derivanti dall’eccessivo sfruttamento delle franchigie fiscali.
Motivazioni della riduzione
La decisione di ridurre il limite di franchigia per il valore delle merci nel traffico turistico è stata motivata da una serie di considerazioni, prime tra tutte le necessità di garantire equità fiscale e di affrontare il fenomeno del turismo degli acquisti che, negli ultimi anni, ha mostrato un trend in crescita. Agenda che si è progressivamente affermata sia a livello politico sia tra i cittadini, spingendo il governo ad agire.
Il Parlamento elvetico ha, infatti, manifestato un interesse crescente nel limitare l’impatto che il turismo d’acquisto ha sulle dinamiche economiche locali, richiedendo misure per impedire un’eccessiva evasione fiscale. L’innalzamento della soglia di esenzione da 150 a 300 franchi, avvenuta nel 2014, ha portato a una maggiore diffusione di attività di acquisto transfrontaliero non regolamentato, con conseguenze negative per le entrate fiscali e per il mercato nazionale. La volontà di porre rimedio a questa situazione è stata quindi condivisa da una ampia parte della classe politica.
In aggiunta, le lamentele provenienti dai commercianti locali hanno spinto il governo a intervenire, poiché le vendite senza imposta generata dai turisti rappresentavano una competizione sleale per i negozi e le attività commerciali svizzere. Dato che molti viaggiatori approfittano delle franchigie per esportare beni a basso costo, aumentare la soglia da 300 a 150 franchi si inserisce all’interno di un disegno più ampio di tutela dell’economia regionale e di incentivazione dei consumi interni.
Il Dipartimento federale delle finanze (DFF) ha, quindi, accolto questo mandato e formulato una proposta in linea con le aspettative emerse. Attraverso la riduzione del limite di franchigia, non solo viene alleggerito l’onere fiscale per le imprese locali, ma si fornisce anche una risposta concreta a una richiesta di maggiore giustizia fiscale e alla necessità di monitorare con maggiore attenzione i flussi di beni in entrata nel Paese.
Il passaggio al nuovo limite di franchigia si configura non solo come una necessaria revisione di una politica fiscale, ma come un intervento proattivo per riequilibrare le dinamiche di mercato, cercando di garantire che i benefici del shopping non avvengano a scapito della sostenibilità e della salute economica del proprio territorio. È un passo significativo verso un futuro dove le regole devono essere condivise e rispettate, proteggendo nello stesso tempo l’economia locale.
Consultazione e opinioni
In vista dell’implementazione della nuova normativa, che porterà la soglia di franchigia per il traffico turistico a 150 franchi, è stata avviata una procedura di consultazione tra novembre 2023 e marzo 2024. Durante questo periodo, il Dipartimento federale delle finanze (DFF) ha coinvolto oltre cento attori, tra cui cantoni, associazioni di categoria e rappresentanti del settore economico, per raccogliere opinioni e suggerimenti sulla proposta di modifica.
I risultati della consultazione hanno rivelato un ampio consenso tra i partecipanti riguardo alla riduzione del limite di franchigia. La maggior parte dei cantoni ha accolto favorevolmente la proposta, evidenziando la necessità di affrontare il fenomeno del turismo degli acquisti che, con la precedente soglia, aveva portato a un incremento sostanziale delle importazioni esenti da imposta. Inoltre, diversi rappresentanti di partiti politici hanno espresso il proprio sostegno, sottolineando l’importanza di garantire un’adeguata equità fiscale nel commercio.
Tuttavia, non sono mancati punti di vista divergenti. Le Commissioni dell’economia e dei tributi del Consiglio nazionale (CET-N) e del Consiglio degli Stati (CET-S) hanno avviato un loro percorso di deliberazione. Mentre la CET-N ha supportato la diminuzione a 150 franchi, la CET-S ha proposto un ulteriore abbassamento a 100 franchi, sostenendo che una soglia più bassa avrebbe potuto rafforzare controlli e regole di mercato. Tuttavia, per evitare oneri eccessivi sul sistema doganale e alle persone che transitano alla frontiera, il limite finale è stato fissato a 150 franchi.
Questa scelta è stata oggetto di analisi sotto diversi aspetti. La riduzione, sebbene non così drastica come proposta da alcuni, appare come un compromesso accettabile. Essa mira a bilanciare l’esigenza di maggior controllo sull’importazione di beni e la prudenza necessaria per non ostacolare il mercato turistico. Le opinioni dei commercianti locali, che spesso denunciano la concorrenza sleale derivante dalle vendite esenti, hanno giocato un ruolo fondamentale nella decisione finale.
La risposta positiva alle misure proposte rivela una consapevolezza crescente sull’importanza di una regolamentazione adeguata e sugli effetti del turismo d’acquisto sull’economia, non solo a livello locale, ma anche a fattori che riguardano la stabilità fiscale del Paese. Così, il dibattito ha portato a una soluzione che ha trovato un punto d’incontro tra diverse esigenze e aspettative, promettendo un approccio più equilibrato nella gestione del commercio al confine.
Impatti sul turismo degli acquisti
La modifica del limite di franchigia, che abbassa l’attuale soglia da 300 a 150 franchi, si preannuncia come un cambiamento di notevole rilevanza per il turismo degli acquisti in Svizzera. Questo provvedimento arriva in risposta a una pressione crescente per ridurre il fenomeno del turismo d’acquisto, che ha avuto un impatto significativo sulle economie locali e sulle entrate fiscali del paese. L’abbassamento della franchigia ha come obiettivo principale quello di scoraggiare l’importazione di beni da parte di viaggiatori, che approfittano delle attuali esenzioni fiscali, contribuendo a una maggiore equità nel sistema commerciale.
Con il nuovo limite, sarà più difficile per i turisti acquistare merci costose senza pagare le imposte. Questa situazione porta a una logica di spesa più contenuta, disincentivando coloro che si recano in Svizzera principalmente per sfruttare i vantaggi economici legati alla franchigia. I dati raccolti mostrano chiaramente che l’abbassamento del limite di franchigia potrebbe ridurre la propensione dei viaggiatori a fare acquisti di beni di valore elevato, rendendo il mercato più competitivo per i negozi locali.
Inoltre, minori importazioni esenti comportano potenzialmente un aumento delle vendite per i commercianti svizzeri, che potranno vedere un incremento della clientela locale, incoraggiata a comprare prodotti a livello regionale. Le associazioni di categoria hanno riportato un’accresciuta ansia riguardo all’equilibrio commerciale, ben coscienti che le vendite esenti dalla tassazione creano disparità nei settori retail e del commercio, creando una competizione sleale che danneggia i rivenditori locali.
Le previsioni indicano che la misura avrà effetti diretti anche sul turismo stesso, alterando le scelte di consumo dei visitatori, con i turisti più propensi a orientare le proprie spese verso esperienze locali piuttosto che verso prodotti che ora rientrano nella soglia tassabile. La nuova normativa potrebbe quindi trasformare il profilo del visitatore in Svizzera, facendo sì che gli acquisti non siano più il motivo principale del viaggio, ma piuttosto un complemento alle esperienze culturali e ricreative che il paese offre.
Concludendo, la riduzione del limite di franchigia si prefigge di ristabilire una vicinanza tra il turismo e le necessità commerciali locali, promuovendo un modello di consumo più responsabile e sostenibile. Ciò potrebbe portare a un rafforzamento dello spirito imprenditoriale delle comunità locali, incoraggiando una fidelizzazione dei clienti e una crescita dell’economia interna, a beneficio non solo dei consumatori, ma dell’intero sistema commerciale svizzero.
Procedure di sdoganamento con l’app QuickZoll
In parallelo all’introduzione del nuovo limite di franchigia, il Dipartimento federale delle finanze (DFF) ha sviluppato soluzioni innovative per semplificare le procedure di sdoganamento per i viaggiatori. Una delle principali novità è l’app QuickZoll, un’applicazione mobile pensata per rendere più facile e rapida la dichiarazione delle merci importate dai turisti. Questa app consente ai cittadini di effettuare autonomamente la dichiarazione delle merci all’importazione, riducendo il tempo di attesa e la complessità delle operazioni doganali.
Utilizzando QuickZoll, i viaggiatori possono inserire i dettagli riguardanti i beni che intendono importare e calcolare l’eventuale imposta sul valore aggiunto (IVA) da versare. Le merci dichiarate tramite l’app sono soggette all’aliquota IVA standard dell’8,1%. Questa scelta rappresenta un passo verso un sistema di dichiarazione più trasparente e accessibile, che mira a responsabilizzare i viaggiatori e a promuovere la legalità nell’importazione di beni.
È importante notare che l’importazione delle merci può avvenire anche mediante l’aliquota IVA ridotta del 2,6%, ma questa opzione attualmente può essere utilizzata solo attraverso dichiarazioni verbali presso punti di controllo doganale quelli occupati o per iscritto mediante cassetta delle dichiarazioni. L’implementazione della possibilità di utilizzare QuickZoll per lo sdoganamento all’aliquota ridotta è prevista per il 2026, il che rappresenta un ulteriore miglioramento nelle procedure doganali a beneficio dei consumatori.
Le statistiche relative all’utilizzo dell’app mostrano già un aumento dell’interesse da parte degli utenti, che apprezzano la comodità e la rapidità con cui possono completare le operazioni di sdoganamento. Inoltre, il DFF ha messo a disposizione molteplici risorse informative per educare i viaggiatori sull’uso di questa applicazione e sulle novità relative alle normative doganali. Ciò si traduce non solo in una maggiore consapevolezza da parte dei cittadini, ma anche nell’attuazione di pratiche più responsabili nel rispetto delle normative fiscali.
In un contesto in cui le aspettative dei viaggiatori sono in continua evoluzione, la digitalizzazione delle procedure doganali tramite strumenti come QuickZoll si rivela essenziale per garantire un flusso efficiente e conforme delle merci nel traffico turistico. Con il nuovo limite di franchigia a partire dal 2025, la funzione di questa app diventa ancora più cruciale, offrendo non solo semplificazione, ma anche un sostegno ai controlli doganali, facilitando nel contempo l’aderenza alle regole fiscali da parte dei viaggiatori.