Francesca Cavallo alla Wired Next Fest: il potere della letteratura per bambini
Francesca Cavallo e la letteratura per bambini
“Quella per bambini è la letteratura più politica che esista”, afferma Francesca Cavallo durante il suo intervento al Wired Next Fest Trentino. Questa affermazione sottolinea l’importanza della narrativa infantile nel plasmare le menti dei più giovani e nell’influenzare il loro modo di percepire il mondo. Cavallo ha recentemente pubblicato un libro intitolato Maschi del futuro, un’opera pensata per rispondere alle esigenze di genitori che cercano storie in grado di promuovere modelli alternativi di mascolinità.
Nel suo libro, Cavallo esplora come la rappresentazione maschile nelle fiabe tradizionali spesso contribuisca a perpetuare stereotipi negativi. Gli uomini sono stati storicamente rappresentati come “privi di vita interiore”, a parte alcune eccezioni. “Mi sono resa conto che io stessa tendevo a considerarli meno empatici e più aggressivi”, ha spiegato l’autrice, riflettendo sui propri pregiudizi e sull’importanza di lavorare per cambiare questi stereotipi.
Il volume, in uscita il 3 ottobre, è composto da 12 fiabe inventate da zero, create per popolare mondi immaginari che non solo intrattengono, ma anche aiutano a educare i bambini a una concezione più inclusiva della mascolinità. La sua missione è chiara: “senza che si sentissero su un piedistallo semplicemente perché nati maschi”, i giovani lettori possono confrontarsi con personaggi che non sono utopistici, ma che riflettono una nuova comprensione di cosa significhi essere un uomo oggi.
L’importanza della rappresentazione maschile
Francesca Cavallo pone una particolare enfasi sull’importanza della rappresentazione maschile nelle storie per bambini, sostenendo che i modelli che gli adulti offrono ai giovani lettori possano influenzare profondamente le loro percezioni e interazioni nella vita reale. Ha osservato che, tradizionalmente, i personaggi maschili nelle fiabe sono stati ritratti in modi che limitano la loro complessità emotiva. “Finora nelle fiabe, gli uomini sono stati sempre rappresentati come privi di vita interiore”, riflette Cavallo, evidenziando l’urgenza di modificare questa narrativa. Questa presa di coscienza non è solo una mera critica, ma un invito a esplorare nuove narrazioni che raccontino una mascolinità più ricca e diversificata.
La scrittrice ha riconosciuto di aver proiettato i propri pregiudizi e di come questa consapevolezza le abbia consentito di rimaneggiare i modelli maschili che propone nei suoi racconti. I suoi protagonisti non sono semplici stereotipi, ma personaggi multidimensionali che navigano emozioni complesse, mostrando vulnerabilità e forza in modi che si discostano dalle rappresentazioni tradizionali. La narrativa per bambini, quindi, acquista un valore politico fondamentale: “è essenziale dare ai nostri figli strumenti narrativi che li aiutino a crescere, senza cadere nei cliché e nelle aspettative patriarcali”, afferma Cavallo.
Il suo approccio risponde a una domanda crescente da parte di genitori e educatori, desiderosi di vedere una rappresentazione maschile che non solo arricchisca l’immaginario infantile, ma che contribuisca anche a una società più equa e rispettosa. Le storie, quindi, non sono solo intrattenimento, ma potenti strumenti di educazione e cambiamento, capaci di plasmare la percezione di identità di genere sin dalla tenera età.
Esempi di “maschi del futuro
Esempi di “maschi del futuro”
Francesca Cavallo fornisce interessanti esempi di “maschi del futuro” che rappresentano modelli positivi e innovativi di mascolinità. Attraverso personaggi reali, l’autrice dimostra come esistano già uomini che incarnano questi ideali senza dover aderire a clichés tradizionali. “Per esempio, il vice di Kamala Harris, Tim Walz, è un classico papà americano, ma la sua maschilità non gli impedisce di mostrarsi un grande alleato della comunità lgbtqia+”, osserva Cavallo, citando il suo approccio aperto e empatico nei confronti della diversità.
Walz emerge come un esempio di come l’essere al contempo un padre affettuoso e un sostenitore dei diritti altrui possa ristrutturare l’immagine della mascolinità. Cavallo sottolinea che, per essere considerati maschi del futuro, “non serve sposare una nuova estetica, ma basta essere più intensamente sé stessi”. Questo concetto incoraggia la autenticità e l’accettazione delle proprie emozioni, valori fondamentali per una nuova generazione di uomini.
Un altro esempio citato da Cavallo è il padre di Giulia Cecchettin, Gino, che ha rotto le convenzioni patriarcali affrontando pubblicamente il suo dolore. “Si è sottratto al tipico approccio patriarcale abbracciando il suo dolore in pubblico, rendendolo così uno strumento collettivo di crescita”, spiega. Gino e la sorella di Giulia, agendo con vulnerabilità, hanno dimostrato che si può insegnare empatia e solidarietà, creando un impatto positivo sulla società. I loro esempi non solo sfidano stereotipi, ma offrono anche speranza e modelli da seguire per le nuove generazioni.
Questi “maschi del futuro” non sono solo figure ispiratrici, ma simboli di un cambiamento culturale in atto, dove la mascolinità è riconosciuta come multifacetica e flessibile. Cavallo incoraggia una narrazione che celebri questi modelli, spronando i lettori a riflettere su come costruire relazioni più sane e rispettose in una società in continua evoluzione.
Riflessioni sulla cancel culture
Francesca Cavallo affronta il tema della cancel culture con una gran dose di discernimento. “Ha portato a iniziative importanti che hanno per esempio permesso di porre un freno allo sfruttamento delle attrici e hanno messo in luce temi di cui nessuno parlava”, afferma, riconoscendo gli aspetti positivi di questo fenomeno sociale. Tuttavia, Cavallo esprime preoccupazione per le potenziali conseguenze negative della cancel culture, in particolare nel modo in cui è diventata strumento di punizione e censura.
La scrittrice osserva che, soprattutto sui social media, la cancel culture si è “trasformata in una strategia poliziesca contro l’uso di alcune parole”, sottolineando come in alcune situazioni la volontà di censura possa superare le intenzioni originarie. Con un tono critico, afferma che “chi era più esposto ha usato la cancel culture come martello per colpire chi non era ancora altrettanto consapevole”, suggerendo che tale dinamica possa portare a una sorta di dominio sociale piuttosto che a una vera crescita collettiva.
Cavallo mette in guardia rispetto al rischio che una ricerca eccessiva di conformità possa soffocare il dialogo e la diversità di opinioni. Sottolinea l’importanza dell’apertura alla conversazione e della comprensione reciproca, elementi essenziali in un’epoca in cui le differenze di pensiero possono facilmente essere strumentalizzate per creare divisioni. “È diventato uno strumento di dominio e questo mi ha messo a tratti a disagio”, commenta, evidenziando un sentimento di inquietudine nei confronti della polarizzazione che la cancel culture può generare.
In definitiva, Cavallo richiede un approccio più bilanciato e umano nel trattare i temi delicati legati alla cultura contemporanea, dove la critica e il dialogo possano coesistere senza cadere nel fanatismo o nella censura. L’autrice invita a riflettere sull’importanza di una comunicazione aperta e inclusiva, in grado di affrontare le problematiche sociali senza perdere di vista il rispetto per il dialogo e la crescita personale.
Un messaggio di empatia e crescita personale
Francesca Cavallo insiste sull’importanza di un messaggio di empatia e vulnerabilità nella letteratura per bambini. La scrittrice ritiene che per un’autentica crescita personale sia fondamentale aiutare i giovani lettori a comprendere e ad accettare le proprie emozioni. “Riconoscere e abbracciare le proprie fragilità porta a relazioni più genuine e profonde”, afferma, sottolineando il valore della vulnerabilità come punto di partenza per costruire rapporti solidaristici.
Nel suo approccio, Cavallo incoraggia i genitori e gli educatori a fornire ai bambini strumenti di riflessione, affinché possano sviluppare un quadro di riferimento emotivo solido. Non basta raccontare storie di coraggio e vittoria; è altrettanto essenziale narrare storie in cui i protagonisti mostrano debolezza e cercano supporto. “Le emozioni sono universali, e la letteratura deve riflettere questa realtà”, commenta, evidenziando che l’identificazione con personaggi imperfetti può generare una connessione profonda con i lettori.
Il processo di crescita non si limita alla lettura delle storie, ma si estende all’interpretazione delle esperienze che esse offrono. L’obiettivo è accompagnare i bambini in un viaggio di scoperta personale, dove possano comprendere che non devono essere perfetti per essere validi. Maschi del futuro non si limita a cercare modelli di mascolinità innovativi, ma si propone anche di sensibilizzare i lettori al fatto che “ognuno ha il diritto di essere se stesso, senza doversi conformare a ruoli predefiniti”.
In questo contesto, Cavallo pone un forte accento sulla narrazione come strumento di educazione empatica. Le storie raccontate nel suo libro diventano veri e propri strumenti pedagogici, in grado di alimentare il dialogo e stimolare la crescita personale. “Dobbiamo insegnare ai nostri figli che la vulnerabilità è una forza, non una debolezza”, conclude, rimarcando il potere trasformativo della letteratura nel contribuire alla costruzione di una società più empatica e rispettosa.