Flavio Briatore vende Twiga e Billionaire: dettagli sull’importante operazione immobiliare
La cessione del brand Twiga a Leonardo Maria Del Vecchio
Flavio Briatore ha ufficialmente ceduto il Twiga, il celebre brand fondato nel 2001, comprendente cinque locali prestigiosi sia in Italia che all’estero, tra cui il rinomato Billionaire di Porto Cervo. L’acquirente è Leonardo Maria Del Vecchio, a cui Briatore affida un marchio che è parte integrante del suo percorso professionale. Questa transazione segna la conclusione di un capitolo significativo nella storia di Briatore, noto imprenditore e figura di spicco nel panorama della ristorazione di lusso.
Nel comunicato rilasciato, Briatore ha dichiarato di essere fiducioso nelle capacità di Del Vecchio e del suo team, sottolineando quanto il Twiga rappresenti un’icona nel settore della ristorazione. Le cinque location trasferite includono luoghi strategici e di prestigio, che rivestono un ruolo fondamentale nel panorama dell’ospitalità italiana e internazionale. L’acquisizione del Twiga rappresenta, quindi, non solo un passaggio di proprietà, ma un’opportunità di innovazione e sviluppo per un brand con una forte identità.
Nonostante la cessione, il fondatore del Twiga continuerà a mantenere un ruolo attivo nel distretto della ristorazione attraverso Majestas, che proseguirà con il potenziamento dei suoi marchi, tra cui i celebri Billionaire e Crazy Pizza. Con questi sviluppi, il futuro del Twiga sembra promettente, grazie alla guida di un gruppo dinamico e innovativo come Triple Sea Food, parte di Lmdv Capital.
Le motivazioni di Flavio Briatore
Flavio Briatore ha espresso le ragioni che lo hanno spinto a cedere il Twiga, sottolineando l’importanza del suo nuovo impegno come capo dell’Alpine Formula One Team. Questa nuova responsabilità richiede il suo massimo impegno e una notevole quantità di tempo, rendendo difficile mantenere anche un ruolo attivo nelle operazioni quotidiane del Gruppo Majestas. Briatore ha affermato che vedere il Twiga proseguire la sua crescita sotto la nuova proprietà è fondamentale per lui, poiché questo marchio è intrinsecamente legato alla sua storia personale e professionale.
Nella sua comunicazione ufficiale, ha espresso completa fiducia nel potenziale di Leonardo Del Vecchio e del suo team, rassicurando che con la loro leadership il Twiga potrebbe raggiungere nuovi traguardi. La scelta di cedere a un gruppo innovativo e dinamico come Triple Sea Food è stata motivata dal desiderio di assicurarsi che il brand possa evolversi mantenendo intatta la sua essenza distintiva. Briatore ha dichiarato che i risultati già ottenuti da Majestas nei suoi altri marchi sono eccellenti, evidenziando la sua visione continua per l’espansione internazionale dei marchi Billionaire e Crazy Pizza, che rimarranno sotto la sua direzione.
In questo contesto, la decisione di trasferire il Twiga appare come un passo strategico, che consentirà a Briatore di concentrare le sue energie sulle sfide future, assicurando al contempo un futuro luminoso per un brand di grande prestigio nel settore dell’ospitalità.
Dettagli dell’acquisizione e valore dell’affare
I termini dell’accordo che ha condotto all’acquisizione del Twiga da parte di Lmdv Capital si rivelano complessi e strategicamente significativi. Anche se i dettagli specifici sull’importo finale della transazione non sono stati ufficialmente divulgati, voci di corridoio parlano di una cifra vicina ai 6 milioni di euro, a conferma della rilevanza economica e simbolica di questa operazione nel panorama dell’hospitality italiano. Lmdv Capital si è assicurato non solo il brand Twiga, ma anche quattro location consolidate, ognuna con un’importanza strategica nel settore della ristorazione di lusso.
Le location comprendono il Twiga di Forte dei Marmi, il Twiga di Montecarlo, il Twiga Baia Beniamin, e il prestigioso Billionaire di Porto Cervo, che, dal prossimo anno, sarà ufficialmente rebrandizzato come Twiga. Questo non rappresenta solo un cambiamento di nome, ma un’opportunità per innovare e ampliare l’offerta del brand, mantenendo al contempo l’eccellenza e la qualità che caratterizzano questi rinomati locali. Il closing dell’accordo è previsto per il primo trimestre del 2025, subordinato all’adempimento delle condizioni contrattuali necessarie.
Le sinergie previste dall’integrazione del Twiga nel portfolio di Triple Sea Food promettono un incremento significativo del fatturato, stimato intorno ai 50 milioni di euro nel 2024, con proiezioni di crescita che continueranno nei successivi anni. Anche il personale sarà un elemento fondamentale in questo processo di trasformazione, con oltre 600 professionisti che opereranno nel nuovo gruppo, contribuendo a espandere il prestigio e l’immagine del Twiga a livello internazionale. La transazione, quindi, segna l’inizio di un percorso volto a riconfigurare l’ospitalità di lusso in Italia, posizionando l’impresa come un attore chiave nel settore.
Il futuro del Twiga e delle sue location
Il futuro del Twiga si prospetta entusiasmante sotto la nuova gestione di Leonardo Maria Del Vecchio e Triple Sea Food. Con l’acquisizione non solo del brand, ma anche di quattro location emblematiche, il progetto mira a reinventare e ampliare l’identità del marchio. Le ventie location, tra cui il Twiga di Forte dei Marmi, il Twiga di Montecarlo, e il Billionaire di Porto Cervo, non sono soltanto ritrovi di lusso, ma veri e propri simboli di uno stile di vita esclusivo. Queste strutture rappresentano un patrimonio culturale e gastronomico che sarà valorizzato attraverso nuovi concept e offerte personalizzate.
Il piano di Triple Sea Food incorpora non solo un restyling estetico, ma anche un ampliamento delle proposte culinarie e dei servizi, con l’obiettivo di elevare ulteriormente l’esperienza del cliente. La collaborazione con nomi noti del settore gastronomico e dell’intrattenimento è già in discussione, sentando le basi per eventi esclusivi e serate thematiche che potrebbero attrarre una clientela internazionale.
In aggiunta, si prevede un focus particolare sulla sostenibilità e sull’innovazione, elementi sempre più richiesti dai gioielli del settore hospitality di lusso. Con l’intenzione di mantenere intatta l’essenza che ha reso il Twiga un’icona nel suo segmento, il nuovo management punterà a una continua evoluzione, rendendo le location non solo luoghi di aggregazione, ma anche esperienze indimenticabili per ogni ospite. In questo contesto, il Twiga è destinato a consolidarsi ulteriormente come protagonista della ristorazione e dell’intrattenimento di alto livello, evolvendosi e adattandosi alle nuove tendenze del settore.
Impatti sul settore dell’hospitality di lusso in Italia
L’acquisizione del Twiga e delle sue location da parte di Lmdv Capital rappresenta un’importante evoluzione per il settore dell’hospitality di lusso in Italia. Il consolidamento di brand storici e iconici come il Twiga all’interno di un gruppo dinamico come Triple Sea Food segna l’inizio di una nuova era, caratterizzata da ambiziosi progetti di crescita e innovazione. Le sinergie tra i diversi marchi e l’integrazione delle risorse professionali permetteranno di ridisegnare il concetto di ristorazione di alta gamma nel nostro Paese.
La transazione coinvolge una strategia mirata non solo alla preservazione dell’identità distintiva del Twiga, ma anche alla sua valorizzazione attraverso l’introduzione di nuove esperienze culinarie e di intrattenimento. Le location storiche diventeranno palcoscenici per eventi esclusivi e progetti innovativi, attirando non solo clienti locali ma anche una clientela internazionale in cerca di esperienze autentiche e raffinate.
In un contesto in cui il settore del lusso sta vivendo una trasformazione guidata da una crescente domanda di esperienze personalizzate e sostenibili, la fusione tra Twiga e Triple Sea Food si propone di rispondere a queste esigenze. L’integrazione di pratiche sostenibili nella gestione dei locali e l’adozione di standard elevati di qualità saranno cruciali per mantenere la competitività in un mercato sempre più esigente.
La cessione del Twiga, quindi, non è solo una questione di cambiamento di proprietà, ma un’opportunità per ridefinire lo standard dell’ospitalità di lusso in Italia, nutrendo un ecosistema di alta qualità che attragga investimenti e talenti, con effetti positivi sul panorama economico e culturale della ristorazione di classe.