Film La Torre Nera Recensione: quando gli incubi sono più veri della realtà

Il film La Torre Nera, tratto dall’omonima saga di Stephen King, sarà sul grande schermo dal 10 agosto. Diretto da Nikolaj Arcel con Matthew McConaughey (Walter l’uomo in nero) e Idris Elba (il pistolero Roland).
Lo sapevi che chiedere la pubblicazione di comunicati stampa promozionali gratuitamente è evasione fiscale. ==> LEGGI QUI perchè.
Al centro il destino dell’universo che sarà deciso dalla lotta tra il bene ed il male. Ci sono altri mondi oltre a questo. Ognuno diverso, ma che condividono lo stesso destino. La Torre Nera tiene insieme tutti i mondi e la sua integrità è minacciata dall’uomo in nero. La Torre Nera mantiene l’equilibrio. Walter, invece, vuole distruggerla e far calare le tenebre, regnare sull’universo portando caos, anarchia e oscurità.
Roland è l’unico che può evitare il suo crollo, ma anche il più grande dei cavalieri non può lottare senza un tocco speciale. Tom Taylor, nei panni di Jake, è il bambino che fa da spalla a Roland nella sua lotta contro il male. Jake è un bambino sensibile e molto speciale. Lui è l’ultima speranza per i mondi che vivono intorno alla torre e, forse, la sua interpretazione è l’unica a salvarsi nella pellicola. A differenza dei più grandi, che avrebbero potuto dare molto di più, Tom Taylor ti rapisce con lo sguardo e ti coinvolge nella sua battaglia interiore.
L’universo immaginario del film La Torre Nera
Nonostante le buone premesse ed il successo letterario da cui è tratto, La Torre Nera non riesce a far immergere lo spettatore nello stesso brivido che si prova leggendo i libri di Stephen King. Potrebbe essere colpa della durata troppo breve per un film di fantascienza. Scelta decisamente coraggiosa ma che penalizza la trama, in alcuni punti scarsamente sviluppata. Inoltre, si percepisce molta superficialità nei momenti clue, banalizzando la storia e minimizzandone le potenzialità.
Apprezzabile l’abilità del regista a trasmettere la stessa maestria di King nel mescolare il mondo reale con quello sovrannaturale. La Torre è l’elemento stupefacente che meraviglia con la sua grandezza, mentre New York è il più reale possibile. In questo modo ognuno di noi può sentirsi parte di questa avventura in un universo immaginario ma non così lontano da quello che conosciamo.
Infine, è positiva la scelta del regista di far iniziare il film dal cuore della storia. In questo modo tutti possono capire di cosa si sta parlando anche se non si conoscono i libri.
Sostieni Assodigitale.it nella sua opera di divulgazione
Grazie per avere selezionato e letto questo articolo che ti offriamo per sempre gratuitamente, senza invasivi banner pubblicitari o imbarazzanti paywall e se ritieni che questo articolo per te abbia rappresentato un arricchimento personale e culturale puoi finanziare il nostro lavoro con un piccolo sostegno di 1 chf semplicemente CLICCANDO QUI.