Fiat torna in vita a Torino come nuovo polo espositivo da visitare
La riapertura del Centro Storico Fiat
Il Centro Storico Fiat di Torino riaprirà al pubblico il 12 dicembre 2024, un evento di grande rilevanza per la storia non solo dell’azienda, ma anche della città. Questa inaugurazione avviene grazie a un accordo strategico tra Stellantis e il MAUTO – Museo Nazionale dell’Automobile, che si occuperà della gestione e del rilancio del centro. La chiusura avvenuta durante la pandemia aveva interrotto un importante capitolo della memoria storica di Fiat, che ora avrà l’opportunità di rinascere in una nuova veste, diventando un polo espositivo dedicato alla cultura automobilistica e alla storia industriale.
La storicità del sito è inestimabile: inaugurato nel 1900, il Centro Storico Fiat ha rappresentato un crocevia fondamentale per l’industria automobilistica italiana. La riapertura è un segnale di ripresa e rinascita, non solo per Fiat, ma anche per il tessuto culturale di Torino, che si prepara ad accogliere nuovamente visitatori e appassionati. Attraverso un’offerta espositiva rinnovata e interattiva, l’intenzione è quella di valorizzare i pezzi iconici della collezione e raccontare la straordinaria eredità di innovazione e design che ha caratterizzato l’azienda negli oltre 120 anni di storia.
Questo passo rappresenta una risposta alle esigenze contemporanee di fruizione culturale, promuovendo simultaneamente il patrimonio industriale e artistico del Centro Storico Fiat come un luogo di incontro e apprendimento per le nuove generazioni.
La collezione storica del Centro
La storicità del Centro Storico Fiat si manifesta attraverso una vasta ed eterogenea collezione di cimeli che rappresentano pietre miliari della storia dell’automobilismo italiano e non solo. Tra i pezzi più significativi, si trovano modelli storici come la 3 ½ HP, ovvero la prima vettura prodotta dalla Fabbrica Italiana Automobili Torino, che celebra l’inizio di una lunga tradizione di innovazione nel settore. Insieme a questa, l’Eldridge Mefistofele del 1923, con la sua silhouette iconica, rimane uno dei primi esempi di vettura da record, simboleggiando il desiderio di superare limiti e raggiungere vette di prestazioni mai viste prima.
Il percorso espositivo non si limita alle automobili; è arricchito da veicoli che hanno avuto un ruolo fondamentale nella storia italiana. Il Fiat 702, primo trattore della casa, l’autocarro 18BL, utilizzato per il trasporto truppe nella prima guerra mondiale, e la Littorina, celebre per il trasporto ferroviario dagli Anni Trenta, raccontano storie di innovazione e adattamento alle necessità sociali ed economiche del Paese. Un altro pezzo degno di nota è il caccia G91, aereo progettato da Giuseppe Gabrielli e adottato dalla NATO, che testimonia l’impatto della Fiat anche nel settore aeronautico.
La collezione assume un valore inestimabile non solo per la varietà di mezzi esposti, ma anche per il significato che ognuno di essi porta con sé, rendendo il Centro Storico Fiat un luogo non solo di esposizione, ma di profonda riflessione sulla storia industriale italiana e sul suo sviluppo nel corso degli anni. Attraverso questa collezione, il pubblico avrà l’opportunità di comprendere il ruolo cruciale di Fiat nel panorama automobilistico e la sua evoluzione.
L’archivio aziendale e le sue risorse
All’interno del Centro Storico Fiat, un’apposita sezione è dedicata all’archivio aziendale, una risorsa immensa che racchiude la memoria storica dell’azienda. Questo archivio, disponibile per la consultazione su appuntamento, è un tesoro di informazioni e documentazione che accompagna la storia di Fiat, contenendo oltre 400.000 disegni tecnici e circa 5.000 volumi specializzati in automobilismo e storia industriale. La sua vasta collezione si estende a ben 6 milioni di immagini, suddivise tra stampe, diacolor, lastre e negativi, offrendo un’affascinante vista sulla visione e l’evoluzione dell’azienda nel corso di più di un secolo.
Un aspetto di particolare interesse è rappresentato dal patrimonio audiovisivo, che include 200 ore di filmati storici, mostrando l’evoluzione della produzione e i momenti salienti della storia di Fiat. Tra i documenti custoditi, spicca il fondo di un progettista leggendario, Dante Giacosa, noto come “il papà delle utilitarie”, che ha realizzato modelli iconici come la Topolino, la 600 e la 500. Questi veicoli hanno continuato a rimodellare il panorama automobilistico italiano, permettendo a milioni di italiani di avere accesso all’automobile. La conservazione di tali documenti non solo preserva la storia, ma fornisce anche importanti spunti per studi futuri sull’impatto culturale e industriale di Fiat.
Grazie alla gestione condivisa con il MAUTO, l’archivio diventa parte integrante della strategia espositiva del Centro Storico Fiat, contribuendo a valorizzare e a rendere accessibili le risorse storiche dell’azienda. Questo non solo arricchisce l’offerta culturale, ma pone l’accento sull’importanza di conoscere le radici e l’evoluzione della mobilità in Italia.
Le mostre temporanee in programma
Il Centro Storico Fiat si appresta a diventare un punto di riferimento culturale con una serie di mostre temporanee che valorizzano l’eredità di innovazione e design dell’azienda. Tra queste, spicca il progetto espositivo “Memoria e conflitti”, un’importante iniziativa che si collega alla mostra principale “125 volte FIAT. La modernità attraverso l’immaginario Fiat”, la quale sarà visibile fino al 4 maggio 2025. Questa mostra temporanea non solo esplora la storia di Fiat attraverso i suoi modelli iconici, ma si concentra anche sull’impatto sociale e culturale che l’azienda ha avuto nel corso degli anni.
Il percorso all’interno di “Memoria e conflitti” è concepito per stimolare riflessioni sulle interazioni tra l’automobile e i momenti storici che hanno caratterizzato l’Italia. La scelta di questi temi vuole evidenziare non solo l’evoluzione dei veicoli, ma anche il loro ruolo come testimoni di eventi cruciali e cambiamenti sociali. Le esposizioni saranno curate in modo da attrarre un pubblico variegato, dagli appassionati di automobilismo agli studiosi di storia contemporanea.
La programmazione delle mostre sarà ulteriormente arricchita da eventi e incontri con esperti e storici del settore. L’obiettivo è quello di creare un dialogo vivace e informativo, offrendo spunti per una comprensione più profonda delle connessioni tra innovazione tecnologica e contesti socio-culturali. La riapertura del Centro Storico Fiat con queste mostre temporanee rappresenta dunque un’occasione imperdibile per scoprire e riscoprire il valore e l’importanza della storia automobilistica italiana.
Le parole della direttrice del MAUTO
In un’intervista rilasciata ad Artribune, la direttrice del MAUTO – Museo Nazionale dell’Automobile, Lorenza Bravetta, ha sottolineato l’importanza culturale del Centro Storico Fiat per Torino e per la storia italiana dell’automobilismo. “Questo luogo è emblematico non solo per l’azienda, ma per il racconto più ampio della nostra storia industriale”, ha affermato. La direttrice ha evidenziato come il museo custodisca una delle più prestigiose collezioni di vetture, aerei e opere d’arte, permettendo di ripercorrere oltre un secolo di evoluzione tecnologica e sociale in Italia.
Lorenza Bravetta ha descritto il valore dell’archivio, che ospita nozioni vitali per comprendere il passato industriale del Paese. “Con 10.000 metri lineari di archivi, il [b]Centro Storico Fiat[/b] offre un viaggio attraverso i 125 anni di storia italiana”, ha aggiunto, evidenziando l’importanza di tali documenti per future generazioni di storici e appassionati. Bravetta ha altresì citato la gestione condivisa tra le due istituzioni come un’opportunità unica per creare attività culturali integrate, capaci di arricchire il patrimonio di conoscenze e proposte espositive.
Il dialogo tra il MAUTO e il Centro Storico Fiat promette di offrire nuove esperienze al pubblico. “Siamo entusiasti di riaprire le porte di questo prezioso patrimonio alla comunità e di coinvolgere oltre 100.000 visitatori all’anno, dando loro l’opportunità di esplorare e interagire con affinati racconti della mobilità”, ha concluso la direttrice, rivelando un forte impegno nella valorizzazione della cultura automobilistica e industriale a livello locale e nazionale.