Festival di Sanremo resta nella città ligure confermando tradizione e identità italiana autorevole

Accordo tra Rai e Comune di Sanremo per il Festival 2026
Il Festival di Sanremo 2026 si svolgerà regolarmente nella città di Sanremo, confermando così la consolidata tradizione che vede la kermesse musicale protagonista della riviera ligure. Dopo settimane di trattative intese e una negoziazione serrata, Rai e il Comune di Sanremo hanno formalizzato un accordo che stabilisce lo svolgimento della manifestazione dal 24 al 28 febbraio 2026, con uno slittamento rispetto alle date consuete, necessario per evitare il conflitto con le Olimpiadi Invernali Milano-Cortina. Questa decisione rappresenta un segnale di stabilità per l’evento e permette di programmare con chiarezza l’organizzazione tecnica e logistica, garantendo continuità al Festival della Canzone Italiana.
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La conferma ufficiale dell’intesa è arrivata a seguito di una due giorni di incontri intensi presso Palazzo Bellevue, sede istituzionale del Comune di Sanremo. Le delegazioni di Rai e dell’amministrazione comunale hanno lavorato congiuntamente per definire i dettagli, come reso noto in una nota congiunta che ha indicato il raggiungimento di un accordo formale entro i prossimi step amministrativi e approvativi, tra cui il passaggio in Consiglio di Amministrazione Rai.
Questa intesa consente di evitare l’incertezza che si era creata negli ultimi mesi, riaffermando la centralità di Sanremo nell’organizzazione e nella trasmissione di uno degli eventi culturali e televisivi più rilevanti del panorama italiano. Inoltre, la scelta delle nuove date consente alla macchina organizzativa di evitare sovrapposizioni con altre manifestazioni di rilievo internazionale, assicurando così la massima attenzione mediatica e il successo dell’edizione 2026.
Controversie sul marchio e sugli introiti pubblicitari
Il confronto tra Rai e il Comune di Sanremo ha incontrato uno dei principali ostacoli nella gestione del marchio “Sanremo” e nella ripartizione dei ricavi pubblicitari generati dal Festival. L’amministrazione comunale ha avanzato una richiesta precisa: ottenere la titolarità del marchio, riconoscendo al contempo una quota dell’1% sugli introiti pubblicitari che, nel bilancio Rai Pubblicità 2025, hanno raggiunto 65,2 milioni di euro. Questa proposta mirava a valorizzare il patrimonio intangibile rappresentato dal nome “Sanremo” e a garantire un ritorno economico per la città ospitante.
Dal canto suo, la dirigenza Rai ha giudicato tali pretese come insostenibili, sostenendo che il Festival è un brand consolidato e gestito interamente dall’azienda nazionale di radiotelevisione. La mancata condivisione ha generato una fase di stallo e ha aperto uno scenario in cui la Rai ha ipotizzato la possibilità di spostare la kermesse altrove a partire dal 2027. In effetti, diverse città hanno manifestato interesse a subentrare nell’organizzazione, tra cui spicca Roma con l’Auditorium Parco della Musica come possibile nuova location.
La prospettiva di perdere un evento di tale importanza ha spinto il sindaco Alessandro Mager e l’assessore al Turismo Alessandro Sindoni a cercare un negoziato diretto con l’amministratore delegato Rai, Giampaolo Rossi, a Roma. L’incontro, descritto come positivo da entrambe le parti, ha sbloccato la trattativa, consentendo di superare la rigidità iniziale e di definire un’intesa che salvaguardia il festival a Sanremo almeno sino al 2026.
Prospettive future e possibili cambiamenti post-2026
Il futuro del Festival di Sanremo oltre l’edizione 2026 rimane un tema carico di incognite e possibili evoluzioni, che riflettono le dinamiche complesse fra gli attori coinvolti. Sebbene l’accordo raggiunto tra Rai e il Comune di Sanremo abbia garantito la permanenza della kermesse sulla riviera ligure almeno per il prossimo quinquennio, le tensioni sulla proprietà del marchio e sui ricavi pubblicitari indicano che la stabilità a lungo termine non è scontata. Il Comune di Sanremo conserva un forte interesse a valorizzare economicamente e istituzionalmente la propria storica legittimazione sull’evento, spingendo per una partecipazione più attiva nei ritorni finanziari.
Di contro, la Rai continua a valutare con attenzione eventuali alternative logistiche e creative che possano ottimizzare costi, investimenti e impatto mediatico del Festival. Roma, che già si è candidata come nuova location, è solo uno degli esempi di possibili soluzioni da monitorare a medio termine. La competizione tra territori, unita alla necessità di rendere sostenibile economicamente l’evento, potrebbe portare in futuro a una revisione delle alleanze e degli assetti organizzativi attuali.
In questo contesto, è prevedibile che i contratti e le partnership saranno oggetto di ulteriori negoziazioni, con particolare attenzione alle clausole che regolano diritti d’immagine, royalties e suddivisione degli introiti. La capacità di trovare un equilibrio tra esigenze economiche, tutela del patrimonio culturale e rilancio innovativo del Festival rappresenterà il principale banco di prova per gli stakeholder coinvolti. Solo attraverso una governance condivisa e trasparente sarà possibile assicurare la continuità e la rilevanza internazionale di Sanremo nel panorama musicale e televisivo italiano.
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