Facebook vuole sapere il vostro curriculum
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Facebook vuole sapere proprio tutto di noi, ma sopratutto della nostra vita. Presto potrebbe comparire l’opzione “crea una biografia pubblica” che, insieme al nome, alla data di nascita, alle foto e ai propri gusti personali presenti sul profilo, potrebbe limitare ulteriormente la nostra privacy.
“Personalizza i contenuti che vede il pubblico la prima volta che visita il tuo profilo“: è questo il messaggio che invita l’utente a inserire 101 caratteri sulla sua vita, una nota più corta di un tweet. Nonostante il ridotto numero di caratteri richiesti, è molto probabile che gli users abusino di questo box riservato e strettamente personale.
Insieme alla biografia, un’altra novità sulla rinnovata applicazione per smartphone, consiste nella foto del profilo spostata al centro invece che a sinistra. “Stiamo testando un restyling della versione del social network per i dispositivi mobili che migliora l’aspetto e offre una migliore presentazione delle informazioni su una persona“, ha confermato un portavoce di Facebook sul sito TheNewxtWeb. L’idea della biografia ripresa da LinkedIn, sarebbe un trampolino di lancio per il nuovo sito “Facebook at Work” che avrebbe una veste più professionale e di cui il Financial Times ha fatto qualche spoiler pochi mesi fa.
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Altre novità arrivano dalla piattaforma Spotify, l’applicazione di streaming musica più diffusa al mondo. Questa piattaforma, che ha oltre 75 milioni di utenti attivi, vorrebbe accedere alle foto, ai contatti e ai file multimediali degli utenti.
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Da subito nascono le proteste su Twitter, dove si manifestano perplessità sulla necessità di immagini personali da parte di un servizio che fornisce musica.
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Gli utenti dovrebbero prestare molta attenzione quando accettano contratti e condizioni che potrebbero ridurre la propria sicurezza e la protezione dei dati personali e sensibili. La raccomandazione, quindi, è quella di utilizzare i nuovi potenti mezzi con cautela e nel rispetto della nostra persona e della nostra dignità.
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