Facebook prende provvedimenti contro le bufale
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Facebook passa finalmente all’azione contro la diffusione delle bufale sul social network. Non essendo in possesso di mezzi informatici sufficienti ad impedire la divulgazione di notizie false, passa la palla agli utenti.
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Sarà possibile segnalare agli amministratori una notizia in base alla motivazione. Poco interessante, poco adatta a stare su Facebook, indesiderata da chi legge oppure una vera e propria notizia fake.
Si passerà poi all’azione da voler intraprendere. Potremo scegliere se contattare l’autore della notizia, se bloccarlo per non leggere altri contenuti da parte sua o se riportare la notizia fake direttamente a Facebook.
Le notizie non verranno eliminate. Tramite l’aiuto di terze parti ne verrà verificata l’attendibilità. Qualora si tratti di una bufala, la notizia verrà penalizzata nel News Feed.
Guerra alle bufale in Germania e USA
Il dibattito del momento sembra quello di riuscire a debellare dal web la piaga delle bufale. Negli Stati Uniti se ne è parlato spesso dopo i recenti avvenimenti legati all’elezione del presidente Donald Trump.
Non è solo l’opposizione a prendere di mira i metodi usati sui social nella campagna del candidato vincitore. La condivisione di notizie false, atte ad accanire l’odio e a supportare teorie complottiste senza fondamento, hanno portato ingerenze nell’elezione dell’attuale presidente.
Sulla scia di questi fatti, la coalizione al governo in Germania sta valutando se introdurre un’ammenda fino a 500 mila euro contro i social media che non intervengono per la rimozione di notizie false appositamente segnalate.
Notizie false condivise in Italia
Anche in Italia la situazione è altrettanto critica. La notizia diventata virale nel nostro Paese riguarda l’attuale premier arrivato dopo il referendum.
Pubblicata dal sito liberogiornale.com, ora non più raggiungibile, si attribuì a Paolo Gentiloni la frase: “Gli italiani imparino a fare sacrifici e la smettano di lamentarsi.” La notizia è totalmente inventata.
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Seppur il sito si autodefiniva di carattere satirico, pare che la notizia sia stata totalmente travisata e considerata come fatto di cronaca.
Subito dopo la sua nomina sono comparse numerose pagine Facebook contro l’operato di Gentiloni e numerose sono state le adesioni di utenti indignati a seguito delle bufale lette sul web.
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