Fabio Canino su ascolti bassi di Ballando con le Stelle svela le cause del calo di pubblico

Ascolti e confronto con la fiction Tradimento
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Sognando Ballando con le Stelle, il programma Rai che celebra i vent’anni dello storico show di Milly Carlucci, ha debuttato il 9 maggio in una collocazione competitiva, trovandosi di fronte la fiction turca “Tradimento”. Questo confronto diretto ha rivelato numeri di ascolto moderati, con uno share che, pur dignitoso, non ha raggiunto i livelli auspicati dalla produzione. I dati evidenziano come la concorrenza sia stata particolarmente accesa e abbia influito sulla visibilità del nuovo format, aprendo un dibattito sui fattori che hanno condizionato la risposta del pubblico.
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Durante la prima puntata, Sognando Ballando con le Stelle ha totalizzato uno share pari al 16,7%, pari a circa 2.407.000 telespettatori. Dall’altro lato, la fiction “Tradimento” si è aggiudicata la serata con un leggero margine, attestandosi al 15,9% di share ma con un numero di spettatori totali leggermente superiore, 2.472.000. Questo esito ha determinato una vittoria marginale della fiction, sebbene entrambe le trasmissioni abbiano mostrato una buona capacità di attrarre pubblico durante la serata di prima visione.
I numeri sottolineano come il confronto tra programmi con target e meccaniche differenti non abbia favorito il nuovo show di Rai 1, che pure si presenta come un appuntamento imperdibile per gli appassionati di Ballando con le Stelle. L’evento celebrativo ha dovuto fare i conti con una programmazione complessa e con un pubblico frammentato, che ha dimostrato preferenze diversificate tra intrattenimento televisivo e fiction seriale. Questi dati rappresentano un punto di partenza fondamentale per valutare le strategie future nella collocazione del format e nell’ideazione di nuovi contenuti.
Fabio Canino commenta i risultati dello show
Fabio Canino, storico volto e giudice di Ballando con le Stelle, ha offerto un’analisi pragmatica e dettagliata sui risultati di ascolto dello spin-off celebrativo. In un’intervista rilasciata a TvTalk, Canino ha sottolineato che la collocazione temporale del programma – diversa da quella abituale della versione madre dello show – ha inevitabilmente inciso sulla capacità di attrarre pubblico, riducendo le aspettative realistiche sul risultato finale.
Secondo Canino, il giudizio sugli ascolti deve tenere conto delle caratteristiche specifiche di questo evento televisivo, non una puntata del classico Ballando ma una produzione dal taglio più celebrativo e, allo stesso tempo, sperimentale. Ha inoltre evidenziato con ironia il nome del programma, «Sognando Ballando con le Stelle», definendolo tutt’altro che azzeccato, ma ammette che ha funzionato come veicolo per coinvolgere i fan storici e mantenere viva l’attenzione attorno al marchio.
Il ruolo del programma è quello di un premio e un regalo indirizzato agli appassionati di lunga data, offrendo loro la possibilità di rivedere momenti, immagini e protagonisti storici, oltre a selezionare nuovi talenti nel corpo dei ballerini professionisti. Canino ha anche sottolineato che questa formula rappresenta una sorta di «casting pubblico», dove la giuria valuta non solo le capacità tecniche, ma anche la capacità dei candidati di emergere come personaggi televisivi.
In definitiva, il commento di Canino invita a leggere i dati di ascolto con una prospettiva più articolata, che considera il contesto e gli obiettivi del programma, con un occhio rivolto alle future stagioni e al consolidamento del progetto nell’ambito del palinsesto Rai.
Celebrazioni, polemiche e il futuro di Sognando Ballando con le Stelle
Sognando Ballando con le Stelle si configura come una celebrazione significativa che va oltre il semplice anniversario, posizionandosi come un momento di raccordo tra passato e futuro del celebre show di Milly Carlucci. La trasmissione, infatti, non si limita a riproporre materiali d’archivio o nostalgici ricordi, ma introduce una dimensione di partecipazione attiva attraverso la selezione di nuovi ballerini professionisti, aprendo così le porte a un ricambio generazionale nel cast ufficiale. Questo doppio binario – celebrazione e innovazione – è stato al centro della strategia dello show, con l’intenzione di consolidare il legame con il pubblico storico e attrarre nuovi segmenti di spettatori.
Le polemiche attorno alla giuria e al format non sono mancate, soprattutto riguardo alla competenza tecnica degli esperti chiamati a valutare ballerini professionisti. Fabio Canino ha precisato che il ruolo della giuria non è quello di selezionare esclusivamente sulla base dell’abilità coreutica, ma di individuare profili di grande impatto televisivo, capaci di inserirsi con efficacia nel tessuto dello show e nella sua dimensione comunicativa. Questa scelta riflette una visione più ampia, in cui il talento si misura anche mediante la personalità e la capacità di coinvolgimento oltre la pista da ballo.
Dal punto di vista produttivo, Sognando Ballando con le Stelle rappresenta una sorta di “palcoscenico di prova” destinato a garantire continuità e rinnovamento. Il progetto si è presentato come un ponte funzionale tra le edizioni passate e future, con l’obiettivo di rafforzare un brand ormai consolidato, ma anche di sperimentare nuove dinamiche di fruizione e partecipazione. Milly Carlucci ha sottolineato più volte l’importanza di questo show come testimonianza di una tradizione che si rinnova, con un occhio attento alle esigenze di una platea televisiva in evoluzione.
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