Fabbrica di chip svizzera punta a potenziare la produzione di semiconduttori innovativi e tecnologici

sviluppo e obiettivi del chip fablab in svizzera
Il progetto del Chip FabLab in Svizzera si pone come un’iniziativa strategica volta a rafforzare l’industria nazionale dei semiconduttori, concentrandosi su applicazioni di nicchia ad alto valore tecnologico, quali robotica, veicoli autonomi, comunicazioni satellitari e calcolo quantistico. Situato nel polo tecnologico Innovation Park Zurich, il laboratorio di fabbricazione punta a sviluppare e produrre chip su misura, differenziandosi dalla produzione di massa prevalente in altri paesi. L’obiettivo è creare un’infrastruttura all’avanguardia con una camera bianca di circa 4.000 metri quadrati per garantire l’assenza di contaminazioni durante i processi produttivi.
Indice dei Contenuti:
Il consorzio promotore vede il coinvolgimento di istituzioni accademiche di spicco come l’ETH Zurich e il laboratorio federale EMPA, unitamente a partner industriali di calibro, che stanno definendo un piano di finanziamento e supporto pubblico-privato per avviare il progetto entro i prossimi cinque anni. L’investimento iniziale previsto si aggira intorno ai 100 milioni di franchi svizzeri, destinati a salire fino a 300 milioni nel momento in cui la struttura sarà in grado di offrire l’intera gamma di servizi di fabbricazione di chip.
modelli di successo internazionali e confronto con la svizzera
Ispirandosi a modelli consolidati come il Micronova in Finlandia e l’Imec in Belgio, la Svizzera intende replicare un approccio laboratoristico integrato che unisca ricerca, sviluppo e produzione di semiconduttori specializzati. Il Micronova, attivo da oltre trent’anni, ha dimostrato come una struttura con camere bianche di prim’ordine possa stimolare efficacemente il settore locale, ospitando sia attività di ricerca di base universitaria tramite Aalto University sia la crescita di start-up e imprese avanzate. Questo modello prevede la possibilità per le piccole aziende di noleggiare apparecchiature e spazi di produzione, mentre i grandi gruppi possono insediare infrastrutture proprietarie all’interno di un ambiente collaborativo.
Un esempio evidente di successo è la recente espansione finlandese con il Kvanttinova, una camera bianca da 100 milioni di euro dedicata al potenziamento della tecnologia quantistica. Questa integrazione tra ricerca pubblica e attività private genera un ecosistema favorevole agli investimenti, stimolando in Finlandia investimenti privati proiettati a superare i 500 milioni di euro solo per l’implementazione di tecnologie quantistiche.
In confronto, il progetto svizzero mantiene un focus mirato su chip di nicchia ad elevata specializzazione, senza ambire a competere sulla scala della produzione di massa. Tuttavia, la necessità di una camera bianca all’avanguardia e l’offerta di servizi integrati di prototipazione e sviluppo richiedono investimenti ingenti e una solida collaborazione pubblico-privata. Secondo gli esperti, emulare il modello finlandese potrebbe accelerare significativamente la crescita dell’industria dei semiconduttori in Svizzera e favorire il trasferimento tecnologico verso applicazioni emergenti come il calcolo quantistico e l’intelligenza artificiale distribuita.
sostegno pubblico e privato e prospettive future
Il sostegno combinato di enti pubblici e partner privati rappresenta un elemento cruciale per la realizzazione del Chip FabLab svizzero. Attualmente, il progetto conta sull’appoggio di importanti soggetti quali Swissmem, ETH Zurich ed EMPA, oltre all’interesse manifestato da aziende specializzate nel settore dei semiconduttori come ESPROS Research Partners e Hitachi Energy, che detiene la presidenza del gruppo industriale SEMI all’interno di Swissmem. Tuttavia, la definizione di un quadro finanziario condiviso tra settore pubblico e privato rimane in fase preliminare e richiederà ancora tempo prima di arrivare a contratti vincolanti.
Le trattative sono in corso sia con le autorità federali, inclusi SECO e SERI, sia con quelle cantonali, in particolare con l’Agenzia per lo Sviluppo Economico del Cantone di Zurigo, che segue con interesse l’evoluzione del progetto riconoscendone l’importanza strategica per la regione. Ad oggi, nonostante il riscontro positivo, non esiste ancora un impegno formale da parte dello Stato né la certezza sull’ammontare esatto delle risorse finanziarie che saranno messe a disposizione.
Nel contesto attuale di revisione del bilancio federale, dove si valutano riduzioni di spesa su vasta scala, i promotori insistono sull’efficacia economica a medio-lungo termine dell’investimento nella struttura. La centralizzazione delle risorse in un’unica infrastruttura con camere bianche permette non solo una drastica riduzione dei costi di mantenimento, ma anche un maggiore utilizzo delle apparecchiature, limitando periodi di inattività e obsolescenza tecnologica delle macchine.
Anche digitalswitzerland ha espresso parere favorevole, sottolineando come il FabLab possa fungere da ponte vitale tra ricerca e applicazioni industriali, stimolando la crescita di settori innovativi quali quantum computing, comunicazioni 6G, elettronica spaziale e intelligenza artificiale all’edge. Le aspettative sono che, entro fine anno, verranno presentati progetti dettagliati e concreti che ne definiranno meglio l’attuazione e il ruolo nel rafforzamento dell’ecosistema tecnologico svizzero.
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