Accusa di cospirazione contro Tether e ex-dipendenti di Swan
La società Bitcoin Swan ha intentato una denuncia mercoledì, accusando ex-dipendenti, tra cui dirigenti, di complottare per eseguire un piano noto come “rain and hellfire” con l’intento di usurpare il business di mining di Bitcoin dell’azienda. La denuncia sostiene che lo schema fosse sostenuto da Tether, il gigante delle criptovalute responsabile dell’emissione del più grande stablecoin per capitalizzazione di mercato, l’USDT.
Il documento legale, presentato presso il Tribunale Distrettuale degli Stati Uniti per il Distretto Centrale della California, accusa gli ex dipendenti di aver rubato “codice altamente riservato” dal software di monitoraggio del mining Bitcoin di Swan, oltre a fornitori e partner commerciali. Secondo la denuncia, i dipendenti avrebbero complottato per dimettersi in massa e creare una società concorrente chiamata Proton Management.
I legali di Swan hanno affermato che “le prove del furto sfacciato da parte degli imputati sono schiaccianti”, specificando che “gli ex dipendenti stavano rubando i gioielli di famiglia del business di mining Bitcoin di Swan.” I rappresentanti di Tether e Proton non hanno fornito immediatamente commenti alle richieste di Decrypt.
In aggiunta, gli avvocati di Swan hanno affermato che uno degli ex dirigenti, Brett Hiley, vicepresidente delle operazioni istituzionali e della ricerca di Swan, avrebbe scaricato oltre 300 documenti riservati dal Google Drive di Swan, inclusi fogli di dati sulle prestazioni e sull’inventario del mining, oltre a un registro delle analisi di tutti i siti e operazioni di mining dell’azienda.
Dettagli sul piano di furto della business mining
La denuncia presentata da Swan Bitcoin offre uno sguardo dettagliato sul presunto piano orchestrato dagli ex dipendenti per appropriarsi delle operazioni di mining. Secondo il documento legale, il cosiddetto piano “rain and hellfire” non solo implicava una strategia per sottrarre preziose risorse aziendali, ma anche la creazione di una nuova entità commerciale capace di competere direttamente con Swan. La società ha affermato che i dipendenti coinvolti, agendo in maniera coordinata, hanno messo in atto una serie di manovre per disorientare e minare l’autorità della leadership attuale.
Il piano si sarebbe basato su un approccio sistematico, in cui gli ex dipendenti avrebbero utilizzato informazioni privilegiate e competenze tecniche per replicare le operazioni di Swan. Tra le azioni principali, Swan ha evidenziato come la decisione di creare Proton Management fosse stata premeditata, con una chiara intenzione di attirare clienti e partner strategici, inclusi i finanziatori precedentemente associati a Swan, come Tether. La denuncia sottolinea che questo accaparramento non solo mirava a destabilizzare l’azienda, ma anche a minare in modo decisivo la sua posizione competitiva nel mercato del mining di Bitcoin.
Inoltre, i legali di Swan affermano che il viaggio verso questa “uscita strategica” si è concretizzato pochi giorni dopo l’improvvisa dimissione dei dipendenti, indicando un piano di azione sviluppato a lungo termine. L’insieme delle accuse suggerisce un contesto di forte intesa tra i dissidenti e il partner di Swan, Tether, per orchestrare una transazione che avrebbe favorito gli interessi di Proton e danneggiato Swan. Questo comportamento solleva interrogativi sulla sicurezza dei dati e sulla protezione delle risorse aziendali all’interno del settore delle criptovalute, già in tumulto.
Documenti riservati sottratti e azioni coordinati
Secondo la denuncia di Swan, il furto di dati vitali non si limita solo a documenti tecnici, ma coinvolge un’ampia gamma di informazioni strategiche essenziali per il funzionamento dell’azienda. Gli avvocati di Swan hanno delineato con precisione come Brett Hiley, il vicepresidente delle operazioni istituzionali e della ricerca, abbia scaricato oltre 300 documenti riservati che racchiudono informazioni cruciali riguardanti l’inventario e le prestazioni delle operazioni di mining. Questa raccolta di dati includeva, tra le altre cose, informazioni dettagliate su tutte le sedi minerarie e le relative analisi operative.
Il comportamento degli ex dipendenti non è sembrato essere casuale, ma piuttosto parte di un piano strategico per raccogliere quante più informazioni possibili per alimentare le future operazioni di Proton Management. Oltre a Hiley, ci sono altre testimonianze nel documento legale che indicano come i dipendenti di Proton avessero contattato direttamente il personale di mining di Swan, cercando di dissuaderli dal restare nell’azienda.
La denuncia mette in evidenza anche il ruolo cruciale di Tether in questo processo, poiché la società avrebbe fornito supporto per le nuove iniziative di Proton, facilitando il trasferimento delle informazioni rubate e permettendo così agli ex dipendenti di avviare le loro operazioni di mining in modo più agevole. Tether è accusata di aver emesso un “avviso di default” nei confronti di Swan, garantendo in tal modo la legittimità a Proton per gestire direttamente le operazioni di mining nel contesto della joint venture già esistente. Questo movimento ha suscitato preoccupazioni riguardo all’uso improprio dei dati e delle risorse aziendali, sottolineando ulteriormente la vulnerabilità delle aziende del settore alle azioni sleali e cospirative.
Conflitti interni e tentati colpi di Stato aziendali
Il clima interno di Swan Bitcoin sembra essere stato fortemente influenzato dagli eventi che hanno portato alla creazione di Proton Management. Secondo la denuncia, il CEO di Proton, Raphael Zagury—che in precedenza ricopriva il ruolo di Chief Investment Officer in Swan—avrebbe attuato un piano ben congegnato per seminare discordia all’interno dell’azienda. Zagury è accusato di aver cercato attivamente di destabilizzare il management e di specificamente voler costringere il CEO di Swan, Christian Klippsten, a dimettersi. Questo tentativo di colpo di Stato aziendale è stato caratterizzato da manovre sottotraccia e interazioni dirette con gli altri dipendenti, al fine di creare un senso di caos e insoddisfazione.
La denuncia evidenzia come, dopo le dimissioni in massa, Zagury e i suoi co-conspiratori avrebbero continuato a orchestrare eventi per garantire che Swan accettasse finanziamenti da Tether, che sarebbero serviti per “liquidare” determinate operazioni dell’azienda. Questo approccio ha suscitato gravi preoccupazioni non solo su possibili conflitti di interesse, ma anche sulla capacità di Swan di mantenere una corretta governance aziendale di fronte a pressioni interne così aggressive.
Inoltre, è emerso che i tentativi di Zagury di consolidare il potere non erano semplicemente reattivi. La strategia mirava a creare una narrativa in cui Swan apparisse vulnerabile agli occhi dei suoi partner e investitori, favorendo così l’assunzione di Proton come nuovo leader nel settore. I legali di Swan hanno dichiarato che gli eventi che si sono susseguiti dopo le dimissioni sono chiaramente un tentativo di far leva sulla situazione per svantaggiare la loro ex azienda.
La denuncia si sofferma sugli effetti psicologici e di percezione che tali azioni hanno avuto sui dipendenti rimasti, alcuni dei quali possono aver subìto pressioni significative durante questo periodo di turbolenze interne. La situazione ha sollevato interrogativi sul futuro di Swan Bitcoin e sulla capacità dell’azienda di riprendersi da un attacco interno così ben orchestrato, destinato a minare la propria infrastruttura e il suo modello di business.
Richiesta di ingiunzione e danni da parte di Swan
Swan Bitcoin ha presentato una richiesta formale per ottenere un’ingiunzione permanente contro Proton Management, con l’obiettivo di fermare ulteriori perturbazioni alle operazioni di mining dell’azienda. La denuncia delineava chiaramente la necessità di impedire a Proton di continuare a interferire con le attività di Swan, sottolineando la gravità delle azioni intraprese dagli ex dipendenti. Swan ha chiesto al tribunale di garantire che Proton astenesse da qualsiasi comportamento che potesse compromettere ulteriormente la capacità dell’azienda di operare nel mercato.
In aggiunta all’ingiunzione, Swan ha richiesto che i dipendenti coinvolti restituiscano tutto l’equipaggiamento e il materiale riservato sottratti durante la loro permanenza in azienda. Questa richiesta è rivolta a recuperare le informazioni protette e i dati essenziali per le operazioni di mining, considerati i “gioielli di famiglia” dell’azienda. La difesa di Swan ha descritto il bisogno di recuperare queste risorse come un passaggio cruciale per ripristinare la stabilità della società e la sua competitività nel mercato.
Gli avvocati di Swan hanno inoltre richiesto di poter procedere con un processo in giuria, in cui i danni risultanti dalla condotta dei suddetti ex dipendenti e dalla presunta complicità di Tether dovrebbero essere definiti durante il processo. Questa azione legale è vista non solo come un passo per ottenere giustizia, ma anche come un messaggio chiaro al mercato riguardo alle gravi conseguenze legali che possono derivare da comportamenti sleali e da tentate appropriazioni indebite di proprietà intellettuale.
Il procedimento ha attirato l’attenzione dell’industria delle criptovalute, evidenziando le vulnerabilità delle aziende nel proteggere i propri segreti commerciali e i loro modelli di business. Le azioni legali di Swan pongono interrogativi cruciali sulla governance aziendale e sull’integrità del settore, che si trova in un periodo di crescente competitività e di rapidi sviluppi tecnologici.