Evoluzione della Crisi Ucraina: le ripercussioni energetiche sulle PMI europee
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Intervista all’esperto: Peter Dächert, responsabile Centro di Eccellenza Energetica ( CoE ) di ERA in Germania
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Le imprese europee dovrebbero temere gli attuali sviluppi della crisi in Ucraina e Crimea?
In effetti gli sconvolgimenti politici non dovrebbero essere ignorati dalle imprese. Tuttavia, vi è una tendenza a enfatizzare le conseguenze della crisi in Crimea. I precedenti del 2006 e del 2009 fanno pensare che conseguenze a lungo termine siano improbabili, anche perché la dipendenza con l’Europa è reciproca. Innanzitutto ci sono diversi gasdotti che collegano la Russia all’Europa, ed anche un completo blocco dei transiti attraverso l’Ucraina non metterebbe in pericolo in modo significativo gli approvvigionamenti energetici europei, anche perché i mesi più freddi sono ormai alle spalle e il gas naturale non è più così necessario per il riscaldamento.
Quali potrebbero essere gli impatti sui costi energetici per le imprese europee?
E’ importante per le imprese europee essere ben informate sugli attuali sviluppi dei mercati dell’energia. Infatti senza una conoscenza approfondita della dinamica dei prezzi, può essere molto difficile prendere corrette decisioni sulle strategie di acquisto. Ad esempio, spinto dalla crisi, un purchase manager potrebbe decidere di garantirsi le forniture di energia rinnovando ora i contratti esistenti, prima che la crisi si intensifichi. A nostro parere, questo passaggio può essere utile, ma dipende molto dalle condizioni dei contratti in corso. Infatti, nonostante quello che ci si potrebbe aspettare data la crisi, i prezzi del gas naturale sono in diminuzione da diversi mesi.
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Le aziende dovrebbero diversificare le loro fonti di energia?
Per la maggior parte delle imprese, la diversificazione delle fonti di energia a un livello tale da aggirare la dipendenza dalla fornitura tra nazioni è impossibile. Per esempio, un’azienda di medie dimensioni non ha un consumo di gas naturale liquefatto ( GNL) tale da consentire un acquisto diretto sul mercato di Rotterdam. Tra le misure possibili vi è la produzione della propria energia – questo infatti diminuisce la dipendenza da energia elettrica e gas naturale, tuttavia non è una soluzione economicamente fattibile per una media azienda. Per garantirsi la stabilità nel lungo termine, una delle misure più efficaci da adottare è il miglioramento dell’efficienza energetica. In questo modo infatti, il consumo complessivo di energia può essere ridotto, garantendo anche alle medie imprese di essere meno colpite dai cambiamenti geopolitici.
Le imprese europee stanno sviluppando l’uso delle energie rinnovabili – e in che modo?
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La reazione delle imprese europee alle politiche energetiche volte ad incrementare le fonti di energia rinnovabile è molto varia. Nelle nazioni fermamente impegnate in questo obiettivo, come la Germania, l’Austria e la Spagna, le imprese partecipano con l’installazione autonoma di impianti di energia rinnovabile, in particolare pannelli solari. Anche altre fonti di produzione di energia, come ad esempio la costruzione di centrali di cogenerazione alimentate a biogas, sono in aumento. Un altro fattore che non deve essere trascurato dalle imprese è la pubblicità che può essere sfruttata per il fatto di essere ad “alta efficienza energetica” e orientata alle “energie rinnovabili”. A tale proposito molte aziende acquistano Certificati di Energia Rinnovabile nell’ambito dei loro acquisti di energia elettrica, creando così una connessione con un produttore di energia rinnovabile.
Ugo Rietmann – Partner Expense Reduction Analysts – urietmann@expensereduction.com
Sito web: https://it.eragroup.com/
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