Equo compenso, pronto il ricorso contro le tasse sui telefonini
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Confindustria digitale si dichiara contro il decreto Franceschini tramite le parole del presidente Elio Catania:
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“Il sistema dell’equo compenso va completamente rivisto per rappresentare anche gli interessi e i trend dell’industria digitale e dei consumatori. Siamo pronti a fare ricorso”
L’equo compenso per copia privata stabilisce degli aumenti riguardanti il compenso di autori di opere audiovisive come risarcimento per la copia legale fatta dal consumatore. Aumento che graverà sui prezzi di smartphone, tablet e pc a seconda del taglio di memoria preso in considerazione.
Se consideriamo i numerosi servizi di musica in streaming, viene spontaneo chiedersi: quanti ancora memorizzano la musica sui propri dispositivi? È proprio necessario questo provvedimento?
Per smartphone e tablet la tassa può arrivare a 4€ per device da 16GB e 4,8€ per quelli da 32GB. Per i pc si stimano 5,20€. Con questo provvedimento, gli incassi della SIAE arriverebbero a circa 157 milioni di euro, il 150% in più rispetto al 2013. L’Italia verserebbe alla SIAE un quarto dei compensi europei.
“Riteniamo l’aumento del compenso per copia privata annunciato dal Ministro Franceschini non solo una misura del tutto ingiustificata rispetto agli attuali trend tecnologici e di consumo, ma anche un segnale in contrasto con l’esigenza, riconosciuta prioritaria dallo stesso Governo Renzi, di favorire l’innovazione digitale nel Paese” prosegue Elio Catania che si dichiara pronto al ricorso non appena il decreto Franceschini sarà ufficializzato.
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