Emendamento Quintarelli: il digitale che vince e convince
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Ricostruiamo una storia. Una storia che parte da una proposta legislativa dell’onorevole Stefano Quintarelli (nella foto) definito uno dei “padri della rete Internet” in Italia. La proposta alla Camera dei Deputati di un emendamento, l’emendamento Quintarelli così definito, che propone di riportare allo Stato non solo la competenza sul formato dei dati che la Pubblica Amministrazione deve adottare, ma anche sui “processi e delle relative infrastrutture e piattaforme informatiche”. Una piattaforma comune, nazionale, funzionale, di tutti. Basta regionalizzazione, basta burocrazia inutile.
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Ma cosa succede? L’emendamento Quintarelli riceve il parere negativo del Governo e di tutta la commissione che l’ha valutata. Stefano Quintarelli pur corroborando la necessità dell’emendamento, ne annuncia in aula il ritiro per rispetto nei confronti del Governo.
Colpo di scena. Prende la parola l’onorevole Palmieri di Forza Italia ed in opposizione al ritiro dell’emendamento Quintarelli annuncia di voler sostenere con tutto il proprio gruppo parlamentare il provvedimento. Effetto domino. Interviene la Lega, clamoroso per un partito sempre propenso a regionalizzare e non a centralizzare, e via via tutti gli altri gruppi parlamentari. Come se la votazione non ci fosse mai stata tutti prendono in esame l’emendamento Quintarelli.
Retromarcia. Il Governo, per bocca del Ministro Boschi, annuncia il cambiamento del proprio parere sull’emendamento Quintarelli, sconfessando tutto quanto detto fino a prima. E finisce con un plebiscito: 364 votanti, 364 favorevoli all’emendamento, zero contrari. Pieni voti.
Emendamento Quintarelli, quale l’importanza
L’onorevole Stefano Quintarelli ha convinto tutti i deputati presenti in aula a votare con favore un cruciale emendamento che va a addirittura a modificare un articolo della Costituzione italiana. Il successo ottenuto dall’emendamento Quintarelli è importante perché sposta allo Stato le competenze relative al coordinamento informatico.
L’articolo 117 della Costituzione cita: la potestà legislativa è esercitata dallo Stato e dalle Regioni nel rispetto della Costituzione, nonché dei vincoli derivanti dall’ordinamento comunitario e dagli obblighi internazionali. Lo Stato ha legislazione esclusiva nelle seguenti materie; Punto r. Pesi, misure e determinazione del tempo; coordinamento informativo statistico e informatico dei dati dell’amministrazione statale, regionale e locale; opere dell’ingegno.
Con l’emendamento Quintarelli lo Stato di fatto viene invece ad acquisire il diritto di legislazione esclusiva non soltanto sui dati ma anche sui “processi e sulle relative infrastrutture e piattaforme informatiche“. Lo Stato quindi potrà finalmente coordinare le scelte della pubblica amministrazione, quindi anche di regioni ed enti locali, assumendo un ruolo di totale catalizzatore.
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