Elezioni 2013 risultati: tripolarismo imperfetto verso la ingovernabilità mentre Twitter fotografa un Paese spaesato
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Dopo la maratona elettorale che ci ha fatto sbattere sugli scogli di exit poll e instant poll fantasiosi e dopo avere scoperto che i sondaggi elettorali sono incompatibili con l’italiano medio, che non ama anticipare quello che farà nel segreto dell’urna, questa mattina il paese si è svegliato davanti al “miracolo” di un tripolarismo imperfetto.
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Questo è infatti il quadro che i risultati elettorali di ieri consegnano agli italiani, un Paese diviso in tre, dove un centro destra, che tutti davano per morto e un centro sinistra, che si proclamava già vincente in campagna elettorale, dovranno necessariamente confrontarsi con un movimento come l’M5S , che porta in parlamento la forza dirompente di una buona parte del Paese, che chiede all’Italia e agli italiani di superare l’immobilità culturale, politica e sociale degli ultimi vent’anni.
Se qualcuno si illudeva di continuare a fare politica seguendo gli schemi fino a ora percorsi, oggi non ha più alcuna possibilità di farlo.
Quelli che si occupavano di tacchini e piccioni sui tetti sono stati colpiti da un meteorite a cinque stelle, mentre gli altri che hanno occupato la scena politica per vent’anni si sono ricompattati intorno a una leadership, che sembra l’unica in grado di tenere insieme un movimento politico.
Gli italiano hanno detto no a un’ipotesi centrista, che cercava di riprodurre maldestramente l’esperienza politica della Democrazia Cristiana, tanti invece sono quelli che si sono schierati con un movimento di rottura come l’M5S, indicando la voglia di una politica nuova e una rottura degli schemi.
Un Paese spaesato, questo è quello che fotografano i commenti di oggi su Twitter, commenti che sottolineano la mancata vittoria del centro sinistra, guardano curiosi all’exploit del M5S interrogandosi sugli immediati effetti di questo voto in campo finanziario.
“Chissà perché, ogni volta la Sinistra invece di baciare il rospo se lo Ingroia…#elezioni2013 Buongiorno!” tweetta Andrea Poles@andreapoles79 commentando i risultati elettorali del centro sinistra.
Sempre sul centro sinistra scrive Maglia Nera@_MagliaNera_:”#Pd meno che una vittoria di Pirro (anzi due..)” e gli fanno eco con ironia il tweet di radioila@radioila: “penso a Bersani che fino a ieri si divertiva a compilare la lista dei ministri, come me quando riempio per finta il carrello di Sephora.” e quello di Sergio @seaan: “Latorre,PD:”Emerge un quadro problematico”.Mi devo ricordare questo commento la prossima volta che mi asfaltano #noveinpunto”.
Sull’incapacità di comprendere l’indicazione elettorale e la portata del cambiamento da parte del centro sinistra commenta Mario Adinolfi @marioadinolfi: “Mi pare incredibile che oggi Bersani alle 11.30 si presenti in conferenza stampa dicendo di aver vinto e chiedendo il premierato. Ma lo farà”.
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Rispetto al Paese uscito dalle urne elettorali twetta chellacantro@chellacantra: “Si fotografa un paese che per un terzo vive in difficoltà, un terzo teme di impoverirsi e l’altro terzo che sta bene #Elezioni2013”, ma anche Gianluigi Paragone@gparagone “Com’era quella cosa che le piazze piene di @beppe_grillo non significavano boom elettorale? Che erano show gratis?”, che sottolinea l’incapacità della politica convenzionale di ascoltare e capire quello che sta succedendo nel paese.
Sul legame tra politica ed economia si interroga Claudio Cerasa @claudiocerasa “Secondo voi, se oggi le borse vanno male la colpa è di alcuni partiti che sono andati troppo bene o di altri che sono andati troppo male?”, mentre già arrivano le risposte dall’Ansa it @ansa_it:”Borsa: Milano crolla dopo voto, -5%. Molti titoli non riescono a fare prezzo http://bit.ly/13NJja7″.
Dunque davanti a uno strano scenario senza vincitori ne vinti, un Paese spaesato e una campagna elettorale di fondo incapace di cogliere le istanze e le necessità di cambiamento, voglio consegnarvi un ultimo sorriso con il tweet di Andrea Poles @andreapoles79. “Fra sei mesi mi candiderò con il Movimento 7 Salami. Se qualcuno porta il pane almeno mangiamo per un po’…” . Sorridiamo e poi tiriamoci su le maniche, perché oggi siamo tutti chiamati a quel cambiamento, che non possiamo più rinviare.
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