Donne e Open Data alla #SMWmilan Erie Meyer Report
Il secondo giorno della Social Media Week Milanese, uno dei più grandi eventi dedicati al mondo della tech e del digitale e ai cambiamenti sociali che essi comportano, è stato emozionante e unico nel suo genere, ma soprattutto ha dato la possibilità di avvicinarsi a temi in Italia ancora poco trattati.
E’ il caso in particolare di due panel, entrambi tenutisi alla sala convegni di Palazzo Reale, essi, infatti, hanno trattato due argomenti davvero caldi: il primo ha dato ottimi spunti sulle donne, il loro empowerment e il personal branding online, mentre il secondo, si è sviluppato attorno al concetto di open data anche se non è andato perduto il fil rouge delle donne di successo.
Ad infuocare la platea è stata, infatti, una splendida Erie Meyer (@Erie on Twitter), tra i fondatori del United States Digital Service e membro del digital team della Casa Bianca, una ragazza giovanissima, nemmeno trentenne che ha saputo dimostrare come tenacia, capacità e “hard work” possano portare a nuovi traguardi per l’innovazione, la collaborazione e la partecipazione.
Ma andando con ordine: nel corso del primo panel Donne e Personal Branding. Il web come accesso alle opportunità del lavoro e della politica, Luigi Centenaro, Paola Bonomi, Paola Giorgi, Francesca Parviero e Elisabetta Strada (trovate i loro profili e la descrizione dell’evento qui) hanno parlato di come, nel mondo delle modernità tecnologiche e della network society non sia più sufficiente essere brave e aspettare di essere notate. Le donne, in particolare, hanno bisogno di dimostrare il loro valore e devono cercare opportunità e collaborazioni proprio inserendosi in quel flusso attivo e continuo che è tipico dello spirito della Rete. Visibilità + Competenza, sembrano dirci durante il panel, sono le carte da giocare per essere notate nel mondo del lavoro.
Tuttavia la strada, in particolare in Italia, per l’emancipazione, la parità e la consapevolezza femminile sembra ancora lunga: mentre un sondaggio LinkedIn ci dimostra come il 74% delle donne che hanno partecipato alla ricerca in tutto il mondo, pensino sia possibile avere una carriera soddisfacente, figli e una sana relazione, ben il 45% delle donne italiane non crede ancora sia possibile.
E allora ecco che il panel si conclude con alcuni consigli utili per le donne 2.0 in carriera:
- restare in contatto;
- valorizzare gli altri e noi stesse;
- essere responsabili del proprio network;
- condividere quello che si fa e quello che si è sui proprio canali social;
Nel secodno panel l’argomento si sposta invece sugli open data. Per The impact of Open Data: come cambia il modo in cui il governo USA lavora per i cittadini parlano Paola Bonomo, Gianfranco Chicco, Erie Meyer, Massimo Russo e Cristina Tajani.
Erie Meyer racconta di come abbia voluto spostarsi con il suo lavoro verso la città della burocrazia americana: Washington. Spiega, infatti, la sua visione sui dati, sul loro utilizzo e sulla loro usabilità per cambiare davvero il mondo che ci circonda. La sua decisione, quindi, non è una decisione presa solo per la carriera, anzi, decide di spostarsi proprio per trovare il modo di creare nuove opportunità per i cittadini americani, per le piccole comunità, che nella tecnologia, nel digital, neglio open data, possono trovare nuove soluzioni per migliorare la loro vita quotidiana.
Ma cosa sono gli open data? Erie lo spiega dicendo che essi sono dati resi disponibili dal governo o da persone individuali su tematiche utili per la comunità. Ma sono anche i dati collegati al gps, alle meteo app, ad un prodotto che siamo indecisi se comprare o no. Insomma, anche quando confrontiamo prodotti sul Web, o cerchiamo un prodotto ad un prezzo inferiore, allora stiamo usando degli open data.
Ma porta anche un altro incalzante esempio: gli open data possono essere utili nei processi di Decision Making. In America, per esempio, essi sono stati utilizzati per sviluppare un modello predittivo utile a sviluppare un programma assicurativo per i contadini. Big Data e Open Data, insomma, per salvare i contadini e i loro campi e, conseguentemente, un pezzo importante di economia. Come ribadisce poi Cristina Tajani, Assessore al lavoro, sviluppo economico, università e ricerca del Comune di Milano, infatti, gli open data hanno non solo valore per il cittadino ma, anche, valore economico.
A questo proposito incalza anche Massimo Russo, Direttore, Wired Italia, che afferma che gli Open Data, in particolare in Italia, sono ancora poco utilizzati e le agenize preposte alla loro raccolta ed elaborazione spesso non sanno come utilizzarli.
Aspettando di vedere come le cose evolveranno nei prossimi anni non si può che rimanere affascinati dai temi trattati in questi due panel dove le donne si dimostrano capaci e piene di iniziativa e finalmente trovano lo spazio per parlare di loro e di come cambia il lavoro nell’epoca del digitale.
E dove una giovane donna alla Casa Bianca dimostra con i fatti, la simpatia, l’energia e la preparazione, come sia possibile, oggi più che mai, lavorare nel mondo del tech, del digital e dell’innovazione anche per le donne.