Disastro WhatsApp, ancora fuori servizio. E multa da 110 milioni perché sleale
Secondo down per WhatsApp in poco più di 15 giorni. Questa volta si è trattato di un’ora scarsa, mercoledì sera tra le 18 e le 19 ma il danno non è stato indifferente soprattutto per l’immagine dell’app di messaggistica più usata al mondo. Il picco di malfunzionamento in Italia è stato tra Roma e Milano anche se la situazione più complicata si è registrata in Nord Europa e Gran Bretagna.
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In tanti si stanno domandando che cosa stia accadendo. L’ultima volta non spiegò i veri motivi del problema, limitandosi ad annunciare il ripristino del servizio dopo diverse ore.
WhatsApp, aggiornamento in corso?
Che sia in corso un aggiornamento? Forse, fatto sta che questi disservizi non giovano la società e favoriscono invece i concorrenti come Telegram che la scorsa volta registrò un picco di iscrizioni.
Maxi-multa per WhatsApp
Ma le brutte notizie non finiscono qui. L’Antitrust ha inflitto un maxi-multa di 110 milioni di euro. Il motivo? Nel 2014 Facebook assicurò di non poter collegare gli account del social network con quelli dell’app per cellulari, Whatsapp. Cosa che invece poi fece.
Facebook, l’acquisizione di WhatsApp fu corretta
Nessuna marcia indietro invece sull’acquisizione da parte di Facebook avvenuta nell’ottobre 2014. Anche se la commissaria alla concorrenza Margrethe Vestager ci tiene a precisare che la decisione “manda un segnale forte alle imprese, mostrando che devono rispettare tutti gli aspetti del regolamento Ue sulle concentrazioni, compreso l’obbligo di fornire informazioni esatte. E impone a Facebook una ammenda proporzionata e dissuasiva. La Commissione deve poter prendere le sue decisioni in piena cognizione di causa”.
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Il regolamento Ue obbliga le imprese sottoposte a un’inchiesta in materia di concentrazione a fornire informazioni esatte e non fuorvianti. Quando Facebook ha notificato l’acquisizione di Whatsapp nel 2014, ha informato la Commissione che non sarebbe stata in grado di stabilire in modo affidabile la corrispondenza automatica fra i profili degli utilizzatori di Facebook e quelli di WhatsApp.
Ma nell’agosto 2016 il social aggiornò il sistema includendo quindi la possibilità di associare i numeri di telefono degli utilizzatori di WhatsApp con quelli di Facebook.
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