Dio è ovunque, in cielo, in terra, in ogni luogo e, adesso, anche sui social media! Religione e “pensiero digitale”: anche la Chiesa va in cerca di “Like”
Niente di blasfemo, sia chiaro, in questa affermazione, che scaturisce semplicemente dall’osservazione di ciò che ogni giorno si condivide, si apprezza o si ritwitta sui social.
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Il rapporto tra credo religioso e “pensiero digitale” sta diventando, infatti, sempre più stretto. La Chiesa, avvicinandosi al mondo di Internet, diviene social e cerca di diffondere i propri insegnamenti sfruttando l’elevato potenziale comunicativo e socializzante che, al momento, solo Facebook e Twitter possiedono.
E così proliferano sul web i social network della fede, app e games riguardanti la vita di Gesù, web tv che trasmettono la celebrazione della Santa Messa, pagine FB di stampo religioso, immagini di Santi da condividere sulla propria bacheca.
E come non menzionare l’account Twitter di Papa Francesco I, dove il Pontefice si “accontenta” di 140 caratteri per divulgare le parole del Vangelo? Altro che le udienze in piazza San Pietro!
Se lasciamo parlare i numeri, neanche questi ci smentiscono: “ The Vatican”, il canale YouTube del Vaticano, conta oltre 4.500.000 visualizzazioni per i suoi video, @Pontifex_it vanta più di 1.200.000 followers, mentre 678.000 sono i Like sulla pagina Facebook Ufficiale di Papa Francesco.
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Insomma, neanche la Chiesa è stata risparmiata dalla rivoluzione digitale e, al pari di un brand, ha deciso di mettere in atto la propria social media strategy, con lo scopo di allargare il numero di fedeli (o fidelizzati?) e rafforzare i legami all’interno della sua “community”.
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