I numeri di Periscope, dati e futuro
10 milioni di iscritti in poco più di quattro mesi, 2 milioni di persone attive ogni giorno e un crescente interesse verso l’app disponibile su iOS e Android: si tratta di Periscope e dei numeri resi noti qualche ora fa dall’azienda.
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Nato come progetto in sordina, Periscope ha fatto subito centro: la possibilità di far trasmettere agli iscritti di Twitter la propria vita in diretta, così come avvenimenti importanti o fatti di cronaca, ha permesso alla piattaforma di crescere esponenzialmente nel giro di qualche settimana.
Complice la rivalità con Meerkat, anche lei connessa a Twitter e limitata dallo stesso microblog dopo l’acquisizione di Periscope, l’app si è fatta conoscere grazie ad un teorema semplice ma efficace: nell’era dei social network tutti vogliono farsi vedere ed essere qualcuno, anche solo per qualche minuto.
Il passo verso il download dai vari App Store e Play Store è breve; non c’è telefono ad oggi che non abbia visto almeno una volta l’iconcina periscopica nella cartella “Social” o al fianco di Facebook e Twitter, se non altro per curiosità, per capire di cosa si tratta.
Ed è anche la concorrenza che, seguendo il trend del momento, ha beneficiato in una certa misura del riflesso di popolarità di Periscope; ad aprile Tiscali ha pubblicato Streamago Social, portando lo streaming in diretta su Facebook, poi lo stesso Zuckerberg, la scorsa settimana, ha reso disponibile la funzione Live sul social network, anche se per il momento integrata solo nell’app Mentionsdedicata agli utenti con un profilo verificato.
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Oltre alle cifre sugli utilizzatori, il team di Periscope si è soffermato sull’importanza di incentivare la fruizione dei video in mobilità che, seppur inconsciamente, rappresentano la causa di un duplice cambio di prospettiva.
Da un lato i consumatori vengono spinti ad adottare dispositivi sempre più veloci e potenti, dall’altro le compagnie che forniscono la connettività hanno la necessità di aggiornare e migliorare le proprie infrastrutturecosì da renderle adeguate alla trasmissione di filmati che con il tempo diventano sempre migliori, e dunque pesanti.
Tornando alle statistiche, il numero di filmati visti ogni giorno attraverso smartphone e tablet è pari a circa 40 anni, secondo la metrica del Time Watched basata sul frazionamento degli anni sui giorni. Questo vuol dire che la trasmissione video, in entrata, è un trend in evoluzione che le compagnie devono saper intercettare.
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“Vogliamo che le persone che usano Periscope sappiano di star contribuendo a far crescere un intero ecosistema. Noi continueremo ad essere trasparenti come abbiamo sempre fatto” – scrive Periscope.
Nel futuro dell’app c’è una nuova versione che porterà sostanziali miglioramenti tra cui la ripresa dei video finalmente in orizzontale e una serie di strumenti tesi ad eliminare lo spam in diretta (che spesso costringe i broadcaster a disabilitare i commenti) oltre ad un’opzione per segnalare trasmissioni inadeguate, illegali o con vittime di abusi.
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