DAI CONTATORI INTELLIGENTI LA SVOLTA PER LE SMART CITY IN ITALIA
Nonostante il grande fermento attuale, la strada da percorrere verso le
Smart City in Italia è ancora lunga e piena di ostacoli. Ma l’obbligo (tutto italiano) dell’installazione
di contatori intelligenti presso almeno il 60% delle utenze domestiche entro la fine del 2018, può
diventare un’opportunità per abilitare applicazioni diverse come, ad esempio, l’illuminazione
pubblica, la verifica del riempimento dei cassonetti dei rifiuti, il monitoraggio degli spazi verdi, il
monitoraggio del traffico, la gestione dei parcheggi. E così una rilettura dello Smart Metering gas
per le Smart City può diventare il volano per le “città intelligenti”.
Lo sottolinea la Ricerca 2012 dell’Osservatorio Internet of Things della School of management
del Politecnico di Milano nel suo approfondimento sulle Smart city, individuando una possibile
chiave di volta per superare le numerose barriere attuali: la realizzazione di una Smart Urban
Infrastructure, un’infrastruttura di comunicazione di secondo livello nativamente condivisa tra più
applicazioni i cui nodi di primo livello non possono appoggiarsi a reti di comunicazione già esistenti
su scala nazionale (come la rete mobile) o locale (come la rete WiFi).
L’Internet of Things infatti è una delle tecnologie abilitanti della città intelligente. Ma l’Italia si
trova ancora all’inizio di un percorso di trasformazione che presenta ostacoli di diverso tipo:
economici (costi elevati, capacità di spesa limitata, difficoltà nella valorizzazione dei benefici e
quindi nella giustificazione degli investimenti), organizzativi (gestione del cambiamento e
dell’innovazione, governance) e – in alcuni casi – anche tecnologici (standard di comunicazione e
applicativi, efficienza energetica dei dispositivi).
La Smart Urban Infrastructure
La soluzione per superare questi ostacoli può venire da una rilettura dello Smart Metering gas in
chiave di città intelligente. Per adempiere alla normativa del settore, infatti, nel giro di pochi anni
verrà sviluppata una nuova rete di comunicazione in tutte le aree urbane italiane, in grado di
raccogliere informazioni da contatori intelligenti del gas distribuiti nella città.
“È fondamentale ricercare sinergie con altre applicazioni di Metering, ma soprattutto con
applicazioni più aperte e orientate alla Smart City – afferma Giovanni Miragliotta, Coresponsabile
della Ricerca dell’Osservatorio Internet of Things della School of management del
Politecnico di Milano – Ad esempio, condividere parte dell’infrastruttura tecnologica con
l’illuminazione intelligente potrebbe consentire di “alleggerire” i costi imputabili all’adempimento
dell’obbligo normativo dello Smart Metering gas. E potrebbe essere un volano per le Smart City
nella loro interezza, innescando un circolo virtuoso a livello locale e, se ben progettato, a livello
paese”
E’ necessario però realizzare una Smart Urban Infrastructure, che, oltre ai “contatori intelligenti”
può supportare la transizione verso la città intelligente abilitando altre applicazioni come, ad
esempio, la verifica del riempimento dei cassonetti dei rifiuti, il monitoraggio degli spazi verdi
pubblici, il monitoraggio del traffico, la gestione dei parcheggi ed aprire le porte allo sviluppo di
applicazioni B2c totalmente nuove.
Si pongono così anche le basi per una “rivoluzione” nel mondo delle App, che potranno consentire
sempre di più di interrogare gli oggetti della nostra vita quotidiana, grazie al fatto che questi
“parlano” con la Smart Urban Infrastructure. Dalla pianta in giardino agli animali domestici, dalla
posizione della bicicletta alla qualità dell’aria sul balcone, le opportunità sono innumerevoli e
lasciano ampio spazio a nuove imprenditorialità, con potenziali ricadute positive in termini di
sviluppo e occupazione. E’ un trend già in atto, come dimostrano le iniziative di alcune startup che
hanno saputo guadagnare attenzione a livello internazionale.
I benefici
L’Osservatorio Internet of Things ha sviluppato un articolato modello di simulazione che consente
di effettuare un’analisi tecnica ed economica del progetto di una Smart Urban Infrastructure. Per
misurare il valore di un’infrastruttura di questo tipo, sulla base delle considerazioni ottenute
l’Osservatorio Internet of Things ha poi applicato il modello a una media città italiana (70.000
abitanti, 60 kmq) interessata a implementare tre applicazioni: Smart Metering gas, illuminazione
pubblica e monitoraggio del contenuto dei cassonetti per la gestione dei rifiuti. Ne emerge che la
Smart Urban Infrastructure consente di ottenere risparmi significativi compresi tra il 25% e il
50% dei costi di investimento e tra il 50% e il 70% dei costi operativi rispetto al caso in cui
ciascun servizio sia implementato indipendentemente dagli altri. E i benefici crescono
ulteriormente all’aumentare del numero di applicazioni attivate.
“I benefici della realizzazione di una Smart Urban Infrastructure sono evidenti – conclude Angela
Tumino, Co-responsabile della Ricerca dell’Osservatorio Internet of Things della School of
management del Politecnico di Milano – Per non rischiare che tutto questo si traduca però
nell’ennesima occasione persa, è necessario cogliere al volo l’occasione dello Smart Metering gas.
Dal momento che il quadro normativo non potrà essere eccessivamente ritoccato, e in ogni caso
certamente non potrà estendere il proprio mandato oltre il settore delle Utility, sta agli attori
privati che stanno ora investendo per ottemperare all’obbligo gas avere la necessaria lungimiranza,
realizzando il progetto di un’infrastruttura di questo tipo, orientato alla multifunzionalità e al
futuro”.
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