Diventare cyborg per non essere eclissati dall’intelligenza artificiale. Parola di Elon Musk

“In futuro diventeremo cyborg”. Parola di Elon Musk, il creatore di Tesla e Space X che intervenendo al World Government Summit a Dubai ha descritto come sarà il futuro secondo lui. Un futuro in cui l’uomo dovrà sviluppare l’abilità di comunicare direttamente con le macchine per evitare di essere eclissato dall’intelligenza digitale.
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Un fusione tra la nostra intelligenza e l’intelligenza artificiale che può essere un plus, non un gap. A patto che ci sia uno sviluppo della “velocità di connessione tra il tuo cervello e la versione digitale di te stesso”, ha detto il numero uno di Tesla e Space X.
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Elon Musk ha infatti spiegato che le macchine comunicano alla velocità di “mille miliardi di bit al secondo”, mentre l’uomo, il cui principale metodo di comunicazione adesso è digitare sulla tastiera di uno smartphone, va a circa 10 bit al secondo.
Il suo è un pensiero rivoluzionario che mette in collegamento l’uomo e la macchina senza bisogno di dispositivi come mouse, tastiera e display touchscreen. In sostanza i comandi verrebbero inviati tramite pensiero, in maniera istantanea. Si creerebbe così una simbiosi tra il cervello dell’essere umano e l’intelligenza artificiale.
Musk è un visionario, nel suo curriculum troviamo la prima auto elettrica sportiva, le batterie per lo stoccaggio dell’energia prodotta da fonti rinnovabili a livello residenziale, il progetto Hyperloop per viaggiare a oltre 1.100 Km/h all’interno di tubi in cui è stato ricreato il vuoto e infine l’idea ancora da realizzare di colonizzare Marte.ù
Ora questa sintesi. “Siamo già dei cyborg – afferma – Voglio dire, già esiste una versione digitale parziale di noi stessi, sotto forma di email, interazioni social e tutto ciò che rappresentano le incredibili possibilità fornite dai computer, dagli smartphone e dalle applicazioni in essi contenute. Ma il limite è nell’input/output. Soprattutto nell’output, dove il livello è molto basso, in particolare sui telefoni dove si ci trova a interagire con le dita”.