Controllare la casa: HomeKit di Apple vs Project Brillo di Google
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La casa del futuro è “smart”. Dopo la piattaforma Project Brillo dedicata da Google all’internet delle cose, arrivano sul mercato anche i primi dispositivi compatibili con Homekit di Apple, l’infrastruttura digitale dedicata dall’azienda al controllo di dispositivi domestici. Inizia così la gara tra i due big all’interno del settore della domotica “intelligente”, settore gradualmente sempre meno elitario.
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HomeKit di Apple punta soprattutto sull’assistente vocale Siri (“Accendi la luce”, “Metti la temperatura a 24”, “Chiudi la porta a chiave”) che potrebbe convincere i consumatori ad entrare in questo mondo portando il controllo della casa direttamente su iPhone e iPad.
Riguardo i prodotti già in vendita, Insteon e Lutron sono i primi marchi che aderiscono allo standard: Lutron con un hub di controllo, il “Caseta wireless intelligente Bridge”, e Insteon con una nuova centralina in listino, dopo qualche mese in pre-ordine.
Ci sono poi una serie di sensori ambientali di Elgato, il termostato Ecobee3 e la presa elettrica smart iHome Isp5.
L’idea di HomeKit di Apple è anche quella di mantenere l’ambiente domotico sicuro, al riparo da attacchi hacker. Per questo il sistema di certificazione passa da un livello protetto del sistema operativo, e la stessa sfida si porrà per gli altri grandi nomi che si avvicinano a questo mercato, Microsoft e Samsung.
Ma per ora la sfida a colpi di smartphone è tutta tra Cupertino e Mountain View: iOS e Android sapranno convivere o saranno separati in casa?
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