Consiglio Svizzeri all’Estero nuove strategie e opportunità per una crescita globale sostenibile

nuova composizione e mandato del Consiglio degli Svizzeri all’estero
Il Consiglio degli Svizzeri all’estero si rinnova con una veste più rappresentativa e un mandato rafforzato, inaugurando una nuova era che rispecchia un significativo avanzamento democratico. Lo scorso venerdì, circa 150 svizzeri residenti all’estero provenienti da tutto il mondo si sono riuniti al Palazzo federale di Berna per i primi SwissCommunity Days, un evento organizzato dall’Organizzazione degli Svizzeri all’estero (OSE) che ha segnato l’inizio della nuova legislatura e l’insediamento ufficiale del Parlamento della Quinta Svizzera con una composizione rinnovata.
Indice dei Contenuti:
Attraverso elezioni dirette su ampia scala, oltre la metà dei 140 seggi è stata rinnovata, con ben 71 nuovi membri chiamati a rappresentare la comunità svizzera all’estero, colmando così una storica carenza democratica e consolidando la legittimità dell’organo a livello nazionale. I nuovi delegati, eletti sia tramite voto diretto sia secondo il precedente sistema di delegazione, saranno confermati ufficialmente nella sessione costitutiva celebrata il sabato seguente.
Filippo Lombardi, presidente dell’OSE, ha sottolineato la natura unica del Consiglio: sebbene non un parlamento in senso stretto, rappresenta l’istituzione più significativa e rappresentativa nell’ambito dell’organizzazione degli svizzeri residenti all’estero. Il Consiglio, seppur con risorse e poteri limitati, svolge un ruolo cruciale fungendo da portavoce delle istanze della diaspora nelle sedi politiche e pubbliche, oltre a favorire lo scambio e la solidarietà tra connazionali attraverso una rete globale di ambasciatori attivi nei rispettivi paesi di residenza.
priorità e progetti dei nuovi delegati
I nuovi membri del Consiglio degli Svizzeri all’estero si sono presentati con un programma concentrato su questioni concrete e immediatamente rilevanti per la comunità expatriata. Tra le priorità emergenti, spicca il rafforzamento della collegialità tra svizzeri residenti all’estero per favorire un efficace scambio di esperienze e supporto reciproco in contesti spesso complessi, come ha evidenziato Claudine Morier, che punta alla creazione di reti locali, come un club per gli svizzeri in Andalusia, e alla semplificazione delle procedure amministrative, soprattutto per quanto riguarda l’iscrizione all’AVS senza interruzioni contributive.
Al centro dell’agenda politica vi è inoltre la questione del voto elettronico, tema di primaria importanza per facilitare la partecipazione democratica degli svizzeri all’estero, spesso penalizzati dai limiti del sistema postale e dalle tempistiche ristrette. In questo senso, Chris Stern e Pascal Méan hanno ribadito la necessità di rilanciare e ampliare il progetto di e-voting dopo lo stop del 2019, sottolineando l’efficacia del voto online sperimentato nelle recenti consultazioni cantonali e nell’organizzazione interna all’OSE.
Accanto a queste istanze, la tutela dei diritti sociali e sanitari rimane un punto fermo, con l’impegno di delegati come Simone Höch e Rolf Blaser a garantire l’accesso a assicurazioni svizzere, l’integrazione nella sicurezza sociale e la promozione dell’e-ID, elementi fondamentali per mantenere un legame solido con il paese d’origine e facilitare l’amministrazione quotidiana degli espatriati. In particolare, la rilevanza delle assicurazioni sanitarie e la pianificazione previdenziale sono considerate cruciali, soprattutto in contesti con sistemi burocratici complessi.
La nuova classe dirigente si distingue anche per la volontà di coinvolgere attivamente i giovani e ampliare la rappresentatività geografica, garantendo che anche gli svizzeri in regioni meno servite possano essere ascoltati e rappresentati efficacemente. Questa prospettiva promette una legislatura più dinamica e partecipativa, capace di rispondere alle esigenze concrete di una comunità globale eterogenea ma unita dall’appartenenza nazionale.
sfide e prospettive per la legislatura 2025-2029
La legislatura 2025-2029 del Consiglio degli Svizzeri all’estero si presenta con una serie di sfide complesse che richiedono un approccio pragmatico e innovativo per rafforzare il legame con la diaspora e migliorare le condizioni di vita degli espatriati. La limitatezza delle risorse e dei mezzi a disposizione impone una gestione attenta e mirata delle priorità, con un focus particolare sull’efficienza dei processi e sull’ampliamento delle possibilità di partecipazione democratica.
Tra le principali sfide, spicca la necessità di superare le difficoltà logistiche e burocratiche che ancora ostacolano il voto elettronico, elemento chiave per un coinvolgimento diretto e tempestivo dei cittadini svizzeri all’estero. La lentezza dei sistemi postali internazionali e i vincoli di sicurezza rappresentano ostacoli concreti da affrontare con strategie tecnologiche avanzate e collaborazioni istituzionali più strette.
Un altro punto critico riguarda la tutela sociale e sanitaria: la continuità delle contribuzioni all’AVS e l’accesso a una copertura sanitaria svizzera adeguata rimangono problemi pressanti, soprattutto in aree con sistemi amministrativi complessi o poco trasparenti. L’adeguamento delle normative e l’implementazione di soluzioni flessibili sono priorità per evitare lacune contributive e garantire la protezione sociale degli espatriati.
La nuova legislatura punta inoltre a valorizzare l’apporto dei giovani e a instaurare una rete più capillare e rappresentativa, includendo territori finora marginalizzati e promuovendo un dialogo costruttivo tra tutti i delegati. Questa visione mira a rendere il Consiglio non solo un organismo consultivo, ma un interlocutore credibile e proattivo, in grado di anticipare le esigenze della Quinta Svizzera e di favorire una partecipazione democratica più ampia e consapevole.
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