Consiglio di Stato rinvia la decisione sulla gara per il Festival di Sanremo 2024

Decisione rinviata dal Consiglio di Stato
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La decisione del Consiglio di Stato attesa per oggi, 22 maggio 2025, riguardante la legittimità della gara per l’organizzazione del Festival di Sanremo, è stata ufficialmente rinviata. I giudici hanno analizzato i ricorsi presentati da Rai e dal Comune di Sanremo a seguito della sentenza del Tar della Liguria, che aveva dichiarato illegittimo l’affidamento diretto della manifestazione alla Rai e imposto al Comune di indire una gara pubblica per le prossime edizioni. La pronuncia definitiva, che potrebbe influire significativamente sull’assegnazione dei diritti per le prossime tre edizioni, è ora prevista entro una settimana, lasciando la questione temporaneamente in sospeso.
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Nel corso dell’udienza odierna non si è arrivati a una decisione definitiva, rimandando quindi la valutazione finale che potrebbe confermare o annullare l’attuale procedura di gara promossa dal Comune di Sanremo. È rilevante sottolineare che, fino ad ora, la Rai resta l’unica concorrente formalmente interessata al bando, rendendo improbabile che un’alternativa possa emergere nel breve termine.
Il rinvio evidenzia l’importanza giuridica e amministrativa della questione, considerando l’impatto economico e culturale legato alla gestione di uno degli eventi televisivi e musicali più seguiti in Italia. Il Consiglio di Stato si riserva quindi ulteriori approfondimenti prima di una decisione definitiva.
Contestazioni sulla gara per l’organizzazione del Festival
Le contestazioni sollevate riguardano principalmente la legittimità e trasparenza della gara indetta dal Comune di Sanremo per l’assegnazione dell’organizzazione del Festival. La sentenza del Tar della Liguria ha posto l’attenzione sulla modalità di affidamento diretto finora adottata dalla Rai, ritenuta non conforme ai principi di concorrenza e parità di trattamento nelle procedure pubbliche. Il Comune, in risposta alla pronuncia, ha diramato un bando pubblico, ma l’effettiva validità di questa nuova procedura è oggetto di scrutinio legale.
Le parti ricorrenti, Rai e Comune di Sanremo, contestano alcuni profili della sentenza specificando che l’affidamento diretto ha motivazioni di carattere storico e culturale, oltre a una consolidata esperienza organizzativa. Tuttavia, le opposizioni denunciano criticità legate alla partecipazione limitata, considerata da più osservatori non sufficientemente aperta né competitiva, soprattutto alla luce della mancanza di altri concorrenti oltre la Rai.
In questo contesto, si pone il nodo essenziale del rispetto delle norme sugli appalti pubblici, dove la garanzia di una gara trasparente rappresenta un presupposto imprescindibile. La questione si complica ulteriormente a causa della natura unica dell’evento, che intreccia aspetti amministrativi, economici e culturali, rendendo la valutazione della legittimità un processo complesso e articolato per gli organi giurisdizionali.
Prospettive future per le edizioni di Sanremo
Il rinvio della decisione del Consiglio di Stato introduce incertezza sulle future edizioni del Festival di Sanremo, mantenendo aperti diversi scenari giuridici e amministrativi. Nonostante la gara pubblica indetta dal Comune abbia visto la Rai come unico partecipante, l’esito della vicenda potrebbe influire significativamente sull’assegnazione dell’organizzazione per le prossime tre edizioni. L’eventuale sospensione o annullamento della gara da parte di Palazzo Spada rappresenterebbe una novità senza precedenti, con possibili riflessi sulla gestione dell’evento più emblematico della televisione italiana.
Dal punto di vista operativo, la Rai resta attualmente la sola realtà con la capacità e l’esperienza per assicurare la continuità e la qualità dell’evento, considerando anche l’ingente investimento economico e tecnico richiesto. Tale situazione esclude, al momento, l’ipotesi di un cambiamento radicale nella gestione del Festival, consolidando di fatto il ruolo della televisione pubblica come polo organizzativo di riferimento.
Al contempo, la vicenda potrebbe incentivare una revisione più strutturale delle modalità di affidamento dell’evento, ponendo l’accento sulla necessità di maggior trasparenza e apertura alle candidature esterne. Resta da vedere se nei prossimi mesi si svilupperanno iniziative per una gara realmente competitiva o se si confermerà una gestione sostanzialmente monopolistica affidata alla Rai, in attesa del pronunciamento definitivo del Consiglio di Stato.
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