La composizione della tua rete sociale su Facebook ti dice se stai per diventare single
Il successo interplanetario di Facebook, consacrato dal superamento del miliardo di utenti attivi, ha attirato l’attenzione di numerosi studiosi. Sociologi e psicologi hanno studiato accuratamente il funzionamento della piattaforma, con lo scopo di valutare e spiegare le dinamiche che avvengono tra gli individui su Facebook.
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L’ultimo studio è quello dell’analista informatico Jon Kleinberg, sostenitore della suggestiva teoria dei sei gradi di separazione, ipotesi che sostiene l’esistenza di un collegamento tra ogni persona con un’altra attraverso una catena di conoscenze di 6 intermediari in media. L’informatico statunitense della Cornell University ha analizzato, con l’ausilio dell’ingegnere di Facebook Lars Backstrom, la rete di connessione di 1,3 milioni di utenti attivi e con una relazione dichiarata, riuscendo a progettare un programma in grado di individuare con un buon grado di precisione (pari al 60% nel caso di ricerca della moglie e al 30% negli altri tipi di relazione) l’identità del partner.
Kleinberg e Backstrom hanno implementato per ogni utente analizzato una mappa in cui sono illustrati il network dei colleghi di lavoro, degli amici di studio e il nodo tra i due network, costituito dal partner.
Lo studio ha inoltre dimostrato un concetto che nella vita reale è controverso: avere consolidate amicizie comuni non rende necessariamente il rapporto di coppia più solido e duraturo. Nei casi in cui l’algoritmo non funziona bene e restituisce un risultato errato, il rapporto di coppia potrebbe essere in crisi. Nel caso di risultati errati gli utenti analizzati hanno mostrato una probabilità di chiudere il proprio rapporto entro 2 mesi del 50% superiore, rispetto a chi era stato identificato correttamente.
Il parametro utilizzato è stato il grado di dispersione delle amicizie. Le coppie con gruppi di amici più omogenei e meno differenziati tra loro hanno maggiori possibilità di separarsi rispetto alle coppie con reti sociali con elevato grado di dispersione.
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L’interessante studio ha dimostrato come i social network, Facebook in questo caso, non rappresentino delle realtà a se stanti ma siano delle trasposizioni della realtà nel mondo virtuale. La conclusione dello studio è che il partner ideale è quello che accetta l’eterogeneità della nostra rete sociale, cercando di non introdursi ad ogni costo nel nostro network di amicizie.
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