Come usare smartphone e tablet senza disturbare la privacy dei vicini in spiaggia
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Migliaia di italiani si preparano alle ferie d’agosto ben attenti a non dimenticare a casa il proprio tablet o smartphone per immortalare le immagini più interessanti della vacanza. Con le diverse tariffe di telefonia che permettono di avere tariffe scontate anche con traffico dati incluso, oggi tantissimi consumatori hanno la possibilità di essere sempre connessi alle nuove tecnologie.
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Ma la connessione perenne offertaci dalle varie offerte del gestore telefonico Wind, Tim, etc è davvero necessaria, e soprattutto, è del tutto innocua come siamo propensi a pensare quando usiamo i “tag” per segnalare attraverso il tablet o lo smartphone chi è con noi? Secondo Reputation Manager, la prima società italiana ad aver utilizzato il concetto di “ingegneria reputazionale”, la risposta è no.
Questa società ha provveduto a fornire una sorta di decalogo sull’utilizzo delle nuove tecnologie ai bagnanti della zona di Rimini, dove da quest’estate sono presenti 150 stabilimenti e 64 risto-bar a libera navigazione. Il concetto che si cerca di far passare è che bisogna limitare l’utilizzo di strumenti come Facebook, Twitter e Instagram per evitare che questi a lungo andare abbiano dei risvolti negativi sulla sfera non solo personale ma anche professionale degli utenti.
Essere continuamente connessi infatti può essere un’arma a doppio taglio in quanto permette di avere uno scambio ininterrotto di informazioni, ma nello stesso tempo non ci dà scampo quando si tratta di segnalare avvenimenti o fotografie poco convenienti. Gli esperti consigliano quindi di fare molta attenzione a postare ogni tipo di fotografia nostra o di amici in pose imbarazzanti, o ancora di fornire a chiunque il proprio contatto Facebook per evitare di ricevere poi messaggi poco graditi.
Il rischio infatti è che per colpa di una foto o di un tweet di troppo si possa compromettere non solo la propria vacanza, ma anche la propria carriera, perché molti datori di lavoro oggi si fanno un’idea del candidato non solo attraverso l’analisi del curriculum, ma anche attraverso i social network. La parola d’ordine quindi, anche sotto l’ombrellone, è privacy. Anche formato high-tech.
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