Come smaltire i rifiuti elettronici, il vademecum di Ecolight
I rifiuti elettronici sono una risorsa preziosa: sono riciclabili mediamente al 90% e permettono di ricavare materiali utili, come la plastica ma anche il vetro e i metalli, adoperabili per la realizzazione di nuovi prodotti.
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Eppure nel nostro paese il loro smaltimento corretto è ancora un’obiettivo lontano da raggiungere.
Ecco perché Ecolight, il consorzio nazionale che si occupa della gestione dei rifiuti elettronici e delle pile, ha pubblicato un vademecum con delle semplici regole per imparare a smaltire correttamente i cosiddetti RAEE (Rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche).
In primo luogo occore portare i rifiuti elettronici nelle apposite isole ecologiche attrezzate per la raccolta, dove i rifiuti sono suddivisi per tipologie di cassonetti: R1 per i frigoriferi; R2 per le lavatrici e i forni; R3 per i televisori e i monitor; R4 per i piccoli elettrodomestici e l’elettronica di consumo; R5 per le sorgenti luminose neon e a risparmio energetico.
Se si acquista un nuovo apparecchio, poi, smaltire quello vecchio è ancora più semplice: basta lasciarlo direttamente nel negozio dove viene effettuato l’acquisto in modo del tutto gratuito.
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Stessa cosa se il prodotto ci viene consegnato a casa, anche in quel caso è previsto il ritiro gratuito del vecchio apparecchio.
Per i professionisti esiste poi il servizio Fai Spazio di Ecolight, dedicato alla gestione dei rifiuti professionali, attivo su tutto il territorio nazionale e per ogni tipo di quantitativo.
Infine a Bologna è in sperimentazione il progetto europeo Identis WEEE, che permette di accedere con la tessera sanitaria o la tessera della multiservizi Hera nelle aree prestabilite in città per conferire gratuitamente i propri RAEE di piccole dimensioni.
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L’obiettivo è portare la raccolta dei rifiuti elettronici dai 4 kg pro capite attuali ai 12 kg/abitante previsti dalla direttiva europea per il 2019.
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