Come fare soldi in Italia (e non dichiararli): per la Procura di Milano, la Apple fa scuola
La Mela della Apple morsicata ha una ragione in più per essere tale in quanto è stata addentata dalla Procura di Milano con l’accusa di aver frodato il Fisco italiano per ben 1 miliardo di euro.
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A dirla tutta, non è certo la prima volta che le grandi aziende d’Oltreoceano del mondo digitale finiscono al centro di tempeste giudiziarie per problemi legati al pagamento delle tasse.
Basti ricordare, a tal proposito, il caso Google.
Il fatto è che le grandi del digital, in Europa, hanno fatto tutte base in Irlanda, Paese che offre un sistema fiscale più vantaggioso rispetto ai suoi vicini territoriali. Ma spesso, gli altri Paesi, sentendosi raggirati, creano problemi.
In Italia, quindi, si ipotizza il reato di dichiarazione dei redditi fraudolenta, al momento contestato a due manager dell’azienda, in concorso tra loro e con l’aggravante della continuazione nel tempo.
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Stando all’accusa, i profitti realizzati in Italia da Apple venivano contabilizzati dalla società di diritto irlandese Apple Sales International. Così il pm ha ordinato il sequestro di un corposo lotto di materiale informatico e telefonico, dopo una perquisizione che si è svolta nella sede della Apple in piazza San Babila a Milano.
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