Come evitare lo spam con Gmail

Grazie a un nuovo post sul suo blog ufficiale, Google ha recentemente annunciato un’interessante novità per quanto riguarda il servizio Gmail, puntando a sfruttare delle tecnologie di machine learning (le stesse impiegate per le ricerche online e per l’assistente Now) per rendere più efficace la lotta allo spam.
Non buttare via soldi per comprare contenuti effimeri sui social media. ==> LEGGI QUI perchè.
ISCRIVITI ORA USANDO IL CODICE – SWISSBLOCKCHAIN10 – PER AVERE LO SCONTO DEL 10% SUL BIGLIETTO DI INGRESSO! ==> CLICCA QUI!
In questo modo i sistemi di intelligenza artificiale vengono applicati da Google per tenere traccia dei messaggi pericolosi e quelli non desiderati ben lontani dalle caselle di posta elettronica degli utenti.
L’annuncio rappresenta così un’ottima occasione per difendere alcuni dati riguardanti il volume di spam che finisce nelle caselle di posta elettronica.
Secondo le dichiarazioni di Big G, ad oggi lo spam è meno dello 0,1%, mentre la percentuale di messaggi identificati erroneamente come spam risulta addirittura inferiore allo 0,05%.
Si tratta di numeri molto bassi, ma per il momento non ancora pari allo zero: per far ciò Google ha dunque deciso di mettere in campo nuove iniziative.
In primis, la lotta allo spam verrà potenziata: basterà cliccare sui pulsanti “Segnala spam” e “Non è spam” associati agli elementi ricevuti per contribuire a creare collettivamente un profilo dei mittenti, migliorando la qualità del servizio per tutti.
Lo stesso approccio verrà inoltre impiegato per distinguere tra spam e email indesiderate: qui entrano in gioco le reti neurali artificiali a cui si è fatto riferimento qualche riga fa.
Inoltre, i filtri antispam integrati in Gmail impareranno a riconoscere in modo efficace se il mittente di un messaggio è effettivamente chi dichiara di essere in modo tale da combattere il più possibile la piaga del phishing.
Si segnalano infine i nuovi strumenti di analisi per la lotta allo spam messi a disposizione da Postmaster Tools, finalizzati all’invio di grandi volumi di messaggi di posta elettronica.
Sostieni Assodigitale.it nella sua opera di divulgazione
Grazie per avere selezionato e letto questo articolo che ti offriamo per sempre gratuitamente, senza invasivi banner pubblicitari o imbarazzanti paywall e se ritieni che questo articolo per te abbia rappresentato un arricchimento personale e culturale puoi finanziare il nostro lavoro con un piccolo sostegno di 1 chf semplicemente CLICCANDO QUI.