Combattere la pirateria del cinema con un chip che blocca subito gli accessi illegali in rete
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Pirateria: finalmente una soluzione (vera)!
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Sembra che un’azienda del Nebraska, negli Stati Uniti, la BBT (Beyond Broadband Technology), abbia sviluppato finalmente un chip che possa frenare, almeno un minimo, il problema che da sempre affligge uno svariato numero di aziende nel mondo di internet, dalla musica alla cinematografia: la pirateria.
Secondo quanto dice l’azienda statunitense, il problema verrebbe risolto dal chip in modo semplice, senza algoritmi complessi o necessità di server remoti che blocchino il download di file pirata. Il chip, infatti, fa un passo in avanti rispetto a tutti i metodi che abbiamo visto negli ultimi anni, ovvero non fare affidamento su componenti software ma fa in modo di cercare autonomamente il contenuto che vogliamo scaricare in internet acquistandolo regolarmente su licenza.
L’autorizzazione per i contenuti da acquistare, in realtà, diventa il chip stesso e nient’altro ciò semplificherebbe quindi il processo senza aiuto di password, server o, soprattutto, algoritmi, ovvero ciò che dava i maggiori problemi in diversi metodi.
Sempre dalla Beyond Broadband Technology il sistema viene definito aperto, capace di essere modificato e personalizzato su ogni congegno elettronico a nostra portata, inoltre l’azienda spera che grazie alla sua semplicità ed al suo prezzo davvero basso, si parla di circa 5 dollari a chip, il sistema si possa diffondere su larga scala e frenare la pirateria. Anche se molti, già da ora, cercano di trovare pecche al sistema della BBT e ritornare alla pirateria senza acquistare legalmente nessun contenuto in internet.
In precedenza erano stati adottati vari metodi che cambiavano, spesso, tra paese e paese: negli Stati Uniti un accordo tra provider internet e le maggiori aziende di produzione musicale e cinematografica che presenterebbe un avviso di azione illegale se l’utente provasse a scaricare un contenuto non autorizzato.
Dopo sei tentativi e sei avvisi presentati all’utente, ad egli saranno bloccati tutti i successivi tentativi ma gli sarà permesso navigare comunque in rete ed il nominativo, per la legge sulla privacy, non sarà inviato. In Europa invece non si ha ancora una legge comunitaria, in Francia è stata lanciata la legge Hadopi che manda agli utenti incriminati due avvisi tramite mail e poi chiede ai vari provider l’identificazione tramite l’IP. Ma anche qui sono sorti vari problemi e molti utenti incriminati sono passati indenni nonostante gli avvisi.
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