Coi videogiochi privacy a rischio nel salotto di casa nostra, il curioso caso della Xbox One e Kinect
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Metti in salotto Xbox One e Kinect, la periferica che permette di controllare movimenti e gestire i comandi vocali per videogiochi. E la privacy va a farsi benedire? Ogni conversazione, ogni movimento sarà registrato e a disposizione di chissà chi?
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Niente paura. I diretti interessati della console di ultima generazione di casa Microsoft tendono (naturalmente) a gettare acqua sul fuoco.
“Tutte le impostazioni di privacy sono controllabili dalla console – si legge in un documento firmato Microsoft – Quando Xbox One è accesa e state solo chiacchierando in salotto, la vostra conversazione non viene registrata. E per la raccolta dei dati relativi a un videogame (compreso il battito cardiaco in un gioco di fitness o le espressioni del volto in una partita a poker virtuale, ndr) sarà indispensabile il consenso dell’utente. Si può mettere in pausa e impostare il microfono in modo che siano riconosciuti solo certi comandi”.
Tanto basterà? I cari, vecchi e semplici ‘on’ o ‘off’ basteranno a salvaguardare la nostra vita privata? La nuova console Xbox One e Kinect sono stati testati finora da 24 milioni di famiglie (tanti sono gli esemplari venduti in occasione del lancio del prodotto nel 2010) ma nessuno può metterci davvero la mano sul fuoco.
E ora che la nuova versione metterà sul mercato una versione con videocamera più potente, capace di vedere anche al buio grazie ad un sensore a infrarossi che rileva i movimenti di piedi, gambe, braccia, polsi e dita, il problema non farà altro che aumentare il problema.
E pensare che, per adesso, non c’è alcun videogioco che sfrutti le funzionalità di Kinect. Sono solo gli altri ‘giochini’ del salotto di casa nostra che potrebbero rimetterci…
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