Co-fondatori Polygon e Sonic Labs sfidano la Fondazione Ethereum sul futuro del Layer 2 blockchain

Critiche dei co-fondatori di Polygon e Sonic Labs alla Fondazione Ethereum
I co-fondatori di Polygon e Sonic Labs hanno recentemente espresso critiche articolate nei confronti della Fondazione Ethereum, puntando il dito contro la mancanza di supporto diretto verso progetti chiave per l’ecosistema Ethereum. Sandeep Nailwal, co-fondatore di Polygon, ha dichiarato in modo perentorio che la Fondazione non ha fornito alcun aiuto concreto al team di Polygon, nonostante il ruolo cruciale del progetto nella scalabilità di Ethereum attraverso la sua infrastruttura Layer 2. Questa mancanza di sostegno si traduce in una sottovalutazione diffusa del contributo di Polygon, che gestisce alcune delle applicazioni più rilevanti sull’ecosistema Ethereum.
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Parallelamente, Andre Cronje di Sonic Labs ha evidenziato un gap significativo nel supporto ricevuto dagli sviluppatori, lamentando di aver investito oltre 700 ETH nello sviluppo su Ethereum senza ricevere alcun aiuto dalla Fondazione. Questa situazione genera un sentimento di disparità, con nuove iniziative che invece beneficiano di finanziamenti e supporto tecnico, accentuando il divario tra diversi attori nel network.
Entrambi i co-fondatori denunciano una crescente distanza tra l’ecosistema Ethereum e i progetti Layer 2 autonomi, che tendono a evolversi indipendentemente dalla rete principale. Nailwal ha inoltre ipotizzato che il valore di mercato di Polygon potrebbe moltiplicarsi rompendo il legame con Ethereum e posizionandosi come una catena Layer 1 indipendente, segnalando la potenziale sottostima del valore attuale.
Disparità nel supporto ai progetti Layer 2 nell’ecosistema Ethereum
La questione delle disparità nel supporto riservato ai progetti Layer 2 all’interno dell’ecosistema Ethereum è al centro di un acceso dibattito. Molti sviluppatori evidenziano una chiara discriminazione tra chi riceve finanziamenti e assistenza tecnica e chi, nonostante investimenti rilevanti, resta ai margini. Questo squilibrio incide negativamente sulla coesione e sulla capacità di innovazione complessiva della rete, favorendo solo alcuni attori selezionati.
Il caso di Andre Cronje, che ha investito oltre 700 ETH nello sviluppo senza ricevere contributi sostanziali, sottolinea quanto i criteri di distribuzione delle risorse appaiano non trasparenti e poco equi. Progetti emergenti come quelli di Sonic Labs dimostrano così i limiti di un modello che premia prevalentemente iniziative già consolidate o considerate strategiche dalla Fondazione Ethereum.
Questa disparità genera fratture nell’ecosistema, alimentando diffidenze e riducendo l’integrazione tra Ethereum e le soluzioni Layer 2. In tale contesto, la necessità di una governance più inclusiva e di un sistema di supporto che valorizzi in modo equilibrato tutti i contributi diventa una priorità per garantire uno sviluppo sostenibile e condiviso della blockchain.
Risposte di Vitalik Buterin e prospettive future per la scalabilità di Ethereum
Vitalik Buterin ha risposto pubblicamente alle critiche mosse da Sandeep Nailwal e altri sviluppatori, sottolineando l’importanza del contributo di Polygon e riconoscendo i progressi compiuti nel campo delle tecnologie zero-knowledge. Pur riconoscendo l’impatto positivo di Polygon su Ethereum, Buterin ha evidenziato come il progetto non soddisfi ancora pienamente i requisiti di un Layer 2 completo, in particolare per quanto riguarda la presenza di un sistema di verifica rigoroso e trasparente.
Il fondatore di Ethereum ha inoltre messo in rilievo i recenti sviluppi nell’area degli zk-rollup, che promettono di migliorare sensibilmente la scalabilità e la sicurezza della rete con costi di verifica per transazione estremamente bassi, stimati intorno a 0,0001 dollari. Queste innovazioni aprono la strada a soluzioni Layer 2 più affidabili e performanti, consolidando l’ecosistema Ethereum su basi solide.
La risposta di Buterin ha anche voluto riconoscere il valore delle iniziative di Sandeep Nailwal, tra cui il supporto a progetti come Balvi e CryptoRelief e la capacità di attirare applicazioni importanti come Polymarket su Polygon.
Il dibattito evidenzia le tensioni interne all’ecosistema Ethereum sulla distribuzione del supporto e sulla definizione delle priorità di sviluppo, ma apre anche a un confronto costruttivo sulle strategie aggiornate di scaling, con un’attenzione crescente alle tecnologie zero-knowledge come chiave per una scalabilità sicura, economica e sostenibile.