La classifica dei dieci film più scaricati in rete su PiracyData.org le polemiche in rete
Da alcuni giorni è consultabile in rete una classifica, sul sito PiracyData.org, che mette a confronto ogni settimana i dieci film più scaricati illegalmente con le opzioni di visione legali disponibili .
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Il progetto, realizzato al Mercatus Center della George Mason University, negli Stati Uniti, ha suscitato da subito polemiche.
Dalle critiche generali traspare una contrarietà netta anche sulla liceità delle fonti: i ricercatori infatti, per mettere a confronto i dati, tra i download illegali e le modalità d’acquisto, noleggio o streaming legali hanno combinato le liste settimanali dei film più piratati di Torrentfreak con i risultati di CanlStreamlt.
Questo secondo gli “oppositori” significherebbe mettersi in combutta con gli stessi pirati digitali. Inutile dire che non sono mancate le repliche da parte del team di Torrentfreak, in particolare contro la Motion Picture Association of America (MPAA).
Ma, il disappunto maggiore per il lavoro svolto dai ricercatori è arrivato dall’Istitute for Policy (IPI), un’organizzazione di ricerca no-profit legata all’industria di Hollywood. Il presidente dell’IPI, Tom Giovanetti, nelle sue critiche non ha risparmiato niente e nessuno, dai pirati ai ricercatori, dal sito alle fonti.
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Sebbene sia evidente che la distribuzione legale dei film per uso domestico sia molto esigua ( https://piracydata.org/ ) e lo streaming, a fronte di tre settimane di risultati, sia pressoché inesistente, dal mondo di Hollywood fanno sapere che questo è irrilevante.
A rincarare la dose anche la presa di posizione della MPAA che accusa i creatori del sito di non dare un vero contributo alla risoluzione del problema della pirateria e l’esempio è dato da una serie televisiva molto nota (e scaricata), “The Walking Dead”, messa a disposizione gratuitamente in streaming dal canale tv americano AMC sul sito ufficiale a partire dal giorno successivo alla messa in onda.
Nonostante sia disponibile legalmente per 120 paesi la serie tv ha fatto registrare nelle prime 16 ore più di 500.000 download illegali. Ma questo, nonostante si parli di grandi numeri, potrebbe essere un caso isolato.
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Il lavoro del team di ricerca della George Mason University in realtà cerca di porre l’attenzione sul fatto che molto spesso non ci sono alternative legali alla pirateria digitale, lì dove in realtà, per potere essere davvero concorrenziali e porre un freno all’illegalità, ce ne dovrebbero essere.
Ma ciò significa chiedere alle major dell’industria cinematografica di modificare le proprie strategie, cosa che al momento è esclusa senza mezzi termini.
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