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Censura agli Awards Pornhub 2024 il Dibattito più Acceso sull’Industria del Porno Online

  • Redazione Assodigitale
  • 15 Maggio 2025
Censura agli Awards Pornhub 2024 il Dibattito più Acceso sull’Industria del Porno Online

Le leggi sulla verifica dell’età e il loro impatto su Pornhub

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Le recenti normative sulla verifica dell’età hanno profondamente trasformato il panorama dell’industria pornografica online negli Stati Uniti, imponendo nuove responsabilità ai siti web per certificare che i visitatori abbiano almeno 18 anni. Dal 2022, con l’introduzione della prima legge in Louisiana, oltre venti stati hanno adottato regolamenti analoghi, costringendo piattaforme come Pornhub a ritirarsi da circa 17 stati, principalmente nel Sud del paese. Queste misure, pur nate con intenti protettivi, hanno generato una drastica riduzione del traffico, evidenziando la riluttanza degli utenti a fornire dati personali sensibili. Inoltre, la frammentazione normativa rischia di spingere gli utenti verso siti meno sicuri e non regolamentati, complicando ulteriormente la gestione della sicurezza e della legalità dei contenuti.

Indice dei Contenuti:
  • Censura agli Awards Pornhub 2024 il Dibattito più Acceso sull’Industria del Porno Online
  • Le leggi sulla verifica dell’età e il loro impatto su Pornhub
  • La risposta dell’industria del porno alle minacce di censura
  • Controversie e problemi di moderazione dei contenuti su Pornhub


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Nel dettaglio, le leggi sulla verifica dell’età trasferiscono alle piattaforme la responsabilità di autenticare l’identità degli utenti tramite sistemi di riconoscimento, spesso delegando la verifica a terze parti esterne. Pornhub ha dichiarato di non essere disposto ad accollarsi questo tipo di responsabilità, ritenendo troppo rischioso affidare dati sensibili a servizi terzi, e ha scelto quindi di limitare la propria attività soltanto agli stati che non hanno adottato queste normative restrittive.

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Questa strategia ha avuto ripercussioni economiche e operative significative. La perdita dell’80% del traffico in stati chiave indica un impatto diretto sui ricavi e sull’accessibilità del servizio, spingendo i team di gestione a valutare soluzioni alternative di verifica, magari integrate direttamente nei sistemi operativi mobili, per ridurre la diffidenza degli utenti. Tuttavia, resta ancora aperto il problema normativo e politico rispetto alla possibilità di una futura estensione di queste regolamentazioni a livello federale.


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Parallelamente a queste restrizioni di carattere statale, un nuovo disegno di legge federale è stato recentemente proposto da due senatori repubblicani, mirando a una sostanziale ridefinizione dell’“oscurità” e dei limiti legali nei contenuti pornografici online. La nuova definizione intende criminalizzare qualsiasi rappresentazione reale o simulata di atti sessuali, con l’obiettivo esplicito di arginare la diffusione incontrollata di pornografia su internet. Sebbene la possibilità di approvazione di tale normativa resti incerta, la sentenza imminente della Corte Suprema su casi relativi alle leggi statali di verifica dell’età sarà decisiva per delineare il futuro quadro giuridico di riferimento.

La risposta dell’industria del porno alle minacce di censura

L’industria pornografica si trova oggi ad affrontare un clima legislativo sempre più restrittivo e sfidante, che mette a dura prova la sua capacità di operare liberamente nel contesto digitale. Di fronte alle pressioni derivanti da leggi sulla verifica dell’età e tentativi di regolamentazione federale, le piattaforme come Pornhub hanno adottato strategie volte a preservare la sicurezza degli utenti e la conformità normativa, pur limitando la propria presenza territoriale.

In risposta, gli operatori del settore hanno sottolineato la delicatezza del tema legato alla gestione dei dati personali e alla privacy degli utenti, manifestando scetticismo verso l’affidamento della verifica dell’età a servizi terzi, reputati soggetti potenti e potenzialmente poco affidabili. Il modello attuale di Pornhub prevede procedure interne rigorose per la verifica dell’identità di performer e caricamenti dei contenuti, ma applicare lo stesso rigore agli utenti si è dimostrato complesso e controproducente, portando a un calo significativo del traffico nelle aree soggette a restrizioni.

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Parallelamente, la comunità dei performer ha espresso forte preoccupazione rispetto al rischio che tali normative possano favorire l’emergere e il consolidarsi di piattaforme meno regolamentate e potenzialmente pericolose, accentuando i rischi legati allo sfruttamento e alla diffusione di contenuti illegali o non consensuali. Molti professionisti del settore vedono nelle nuove leggi una forma di censura mascherata da misura protettiva, che non solo limita i canali legali di distribuzione, ma riduce anche la trasparenza e i controlli.

Al contempo, emergono proposte innovative per un sistema di verifica meno invasivo, che possa essere integrato direttamente nei sistemi operativi degli smartphone, riducendo la necessità di consegnare dati sensibili a terze parti. Tuttavia, questa soluzione richiederebbe una cooperazione senza precedenti tra governi, piattaforme tecnologiche e l’industria stessa, che al momento appare ancora lontana.

In definitiva, l’industria pornografica si trova ad affrontare la sfida di difendere un equilibrio fragile tra sicurezza, privacy e libertà d’espressione, mentre il dibattito politico e normativo continua a configurarsi come il principale fattore di instabilità e incertezza.

Controversie e problemi di moderazione dei contenuti su Pornhub

Le controversie che hanno travolto Pornhub negli ultimi anni hanno posto in evidenza le profonde difficoltà legate alla moderazione dei contenuti su piattaforme pornografiche su larga scala. Dopo accuse gravi di ospitare materiale legato a traffico sessuale e abusi infantili, il sito ha ammesso di aver tratto profitti da contenuti illegali, aprendo la strada a significativi scandali e interventi regolatori.

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Il riconoscimento di queste criticità ha costretto Pornhub a intraprendere un percorso di trasparenza e riforma, accettando la nomina di un organismo indipendente destinato a monitorare l’effettiva rimozione dei contenuti proibiti. Contestualmente, la piattaforma ha rivisto i propri protocolli, intensificando le procedure di verifica per chi carica materiale, al fine di garantire il consenso legale di tutti i performer coinvolti e di bloccare contenuti non autorizzati.

Nonostante questi sforzi, la gestione continua a essere complessa. La natura stessa dei contenuti, unita all’enorme quantità di materiale caricato quotidianamente, rende problematico il controllo completo e tempestivo. Il rischio concreto è che restrizioni troppo rigide o inefficaci possano spingere gli utenti verso siti più oscuri, privi di qualsiasi regolamentazione e di salvaguardie.

Interessante è anche la richiesta da parte di alcune figure interne a Pornhub di trasferire la verifica dell’età direttamente a livello dei sistemi operativi mobili, evitando così il rischio di esposizione dei dati personali a terze parti esterne. Questo modello ipotetico mira a combinare tutela della privacy e sicurezza, ma presenta sfide tecniche e di responsabilità che ancora non trovano consenso né tra i governi né tra le grandi aziende tecnologiche.

In sostanza, il dibattito sulle modalità di controllo e moderazione dei contenuti pornografici si intreccia con tematiche più ampie di diritto digitale, privacy, sicurezza e censura, rendendo Pornhub un caso emblematico di come le piattaforme online siano chiamate a rispondere a pressioni normative e morali in un contesto globalizzato e in rapida evoluzione.


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